Terlizzi 100% "No Slot"
Il Comune di Terlizzi aderisce al marchio 'locale 100% libero da slot
mercoledì 30 marzo 2016
14.31
Ancora un segnale forte contro il gioco d'azzardo arriva, questa volta, dalla Giunta Comunale guidata da Ninni Gemmato. Dopo che il Consiglio comunale ha, infatti, approvato, in una delle scorse sedute, il 'Regolamento delle Sale da giochi e giochi leciti', ieri la Giunta ha deliberato l'adesione del Comune al marchio 'locale 100% libero da slot'.
"Il periodo di profonda crisi economica attuale può spingere a tentare, in mancanza di prospettive, la fortuna al gioco, creando nel tempo una vera e propria dipendenza. I dati forniti dal Monopolio di Stato sono agghiaccianti: il gioco d'azzardo è la terza industria italiana, con il 3% del Pil nazionale, 5.000 aziende, 120.000 addetti, 400.000 slot machine, 6.181 punti gioco autorizzati. In tale contesto, è comprensibile che gli operatori commerciali siano indotti all'apertura di locali destinati esclusivamente al gioco- l'analisi di Sindaco Gemmato- Tutta la faccenda, come può immaginarsi, ha risvolti tragici: le persone più interessate al gioco sono le fasce più deboli e fragili della nostra società, chi ha una minore scolarizzazione, chi ha un lavoro più precario e moltissimi adolescenti, quest'ultimi maggiormente a rischio dipendenza. Dei 15 milioni di giocatori abituali, 2 milioni sono quelli a rischio patologico, circa 800.000 quelli già malati. Per la loro cura, il sostegno e il recupero sociale sono necessari circa sei miliardi di euro l'anno".
Sulla scorta di questi dati, allineandosi alla legge regionale diretta proprio alla prevenzione e al contrasto delle dipendenze da gioco e alla luce anche del regolamento approvato il mese scorso dallo stesso Consiglio Comunale, la Giunta si è formalmente assunta l'impegno di raggiungere l'obiettivo citato dalla stessa normativa regionale: la massima diffusione del marchio "100 % LIBERO DA SLOT".
"In attesa che la Regione predisponga un marchio regionale, il nostro Comune ha pensato di realizzare un proprio 'brand'. Si tratta di una sorta di logo, realizzato su carta adesiva che tutti gli esercenti di quelle attività che non ospitano apparecchi da gioco potranno richiedere", ha spiegato ancora il Primo Cittadino.
Nello specifico, la dicitura '100% libero da slot' potrà essere apposta per quelle attività che non hanno maiattivato le procedure per installare apparecchi per il gioco in denaro, per quelle già in possesso di idonei titoli autorizzatori, che tuttavia scelgono di non istallare apparecchi da gioco che permettono vincite indenaro, per quelle che abbiano disinstallato gli apparecchi ed, infine, per quelle che non ospitino al proprio internoi c.d. "totem telematici" per il collegamento ai siti internet di gioco d'azzardo.
"E' il caso di evidenziare che siamo stati tempestivi rispetto all'impegno che mi sono personalmente assunto lo scorso 25 febbraio nel corso della seduta consiliare. In quella circostanza, avevo individuato come prioritaria una strategia che tendesse a ridurre esponenzialmente quella che è una vera e propria piaga sociale. A un mese di distanza, è già una realtà il marchio 'no slot Terlizzi', ma non è tutto. L'ideazione del marchio è, infatti, solo l'inizio- ha illustrato l'Assessore alla Legalità, Paolo Malerba- Abbiamo intenzione di promuovere azioni rivolte a sensibilizzare i cittadini sui rischi personali, economici e sociali cui espone il gioco patologico, mettendo in campo anche incentivazioni economiche a favore degli operatori economici che dichiarano che non sono installate all'interno dei loro locali apparecchi di video poker, slot machine, videolottery o altri apparecchi con vincita in denaro. Il possesso del marchio sarà quindi funzionale ec ostituirà requisito per l'ottenimento di forme di valorizzazione ed eventuali incentivazione. A tal fine, sarà cura del Comune predisporre e aggiornare uno specifico elenco degli esercizi che possono fregiarsi del marchio regionale-comunale. Naturalmente, saranno previste anche apposite verifiche ai fini del mantenimento del marchio 'no slot Terlizzi' che, lo ricordo, oltre al vantaggio economico, ha, soprattutto, una valenza etica in quanto testimonia che gli esercenti che lo espongono hanno aderito concretamente, nell'attività di tutti i giorni, alla campagna contro la diffusione del gioco compulsivo e patologico.
La pervasività dei nuovi giochi a moneta, infatti, oltre a compromettere la destinazione e la natura
di quei luoghi da sempre ritenuti primariamente d'incontro e di socialità trasformandoli in ambienti in cui si alimentano disvalori nei quali viene minata l'etica del lavoro e della condivisione, a tutto vantaggio di un cieco affidamento al ruolo della "dea bendata" come panacea per i propri mali di natura esistenziale prima ancora che economici. In questo scenario il nostro ruolo di amministratori della comunità a cui apparteniamo ci impone di porre in essere tutti i possibili interventi che valgano a costituire un argine a questa deriva, che conduce non solo le famiglie, ma l'intero tessuto sociale ad impoverirsi sempre di più sia dal punto di vista economico negando così spazio, centralità e tempo alla persona ed è questo il proposito che continueremo con determinazione a portare avanti".
"Il periodo di profonda crisi economica attuale può spingere a tentare, in mancanza di prospettive, la fortuna al gioco, creando nel tempo una vera e propria dipendenza. I dati forniti dal Monopolio di Stato sono agghiaccianti: il gioco d'azzardo è la terza industria italiana, con il 3% del Pil nazionale, 5.000 aziende, 120.000 addetti, 400.000 slot machine, 6.181 punti gioco autorizzati. In tale contesto, è comprensibile che gli operatori commerciali siano indotti all'apertura di locali destinati esclusivamente al gioco- l'analisi di Sindaco Gemmato- Tutta la faccenda, come può immaginarsi, ha risvolti tragici: le persone più interessate al gioco sono le fasce più deboli e fragili della nostra società, chi ha una minore scolarizzazione, chi ha un lavoro più precario e moltissimi adolescenti, quest'ultimi maggiormente a rischio dipendenza. Dei 15 milioni di giocatori abituali, 2 milioni sono quelli a rischio patologico, circa 800.000 quelli già malati. Per la loro cura, il sostegno e il recupero sociale sono necessari circa sei miliardi di euro l'anno".
Sulla scorta di questi dati, allineandosi alla legge regionale diretta proprio alla prevenzione e al contrasto delle dipendenze da gioco e alla luce anche del regolamento approvato il mese scorso dallo stesso Consiglio Comunale, la Giunta si è formalmente assunta l'impegno di raggiungere l'obiettivo citato dalla stessa normativa regionale: la massima diffusione del marchio "100 % LIBERO DA SLOT".
"In attesa che la Regione predisponga un marchio regionale, il nostro Comune ha pensato di realizzare un proprio 'brand'. Si tratta di una sorta di logo, realizzato su carta adesiva che tutti gli esercenti di quelle attività che non ospitano apparecchi da gioco potranno richiedere", ha spiegato ancora il Primo Cittadino.
Nello specifico, la dicitura '100% libero da slot' potrà essere apposta per quelle attività che non hanno maiattivato le procedure per installare apparecchi per il gioco in denaro, per quelle già in possesso di idonei titoli autorizzatori, che tuttavia scelgono di non istallare apparecchi da gioco che permettono vincite indenaro, per quelle che abbiano disinstallato gli apparecchi ed, infine, per quelle che non ospitino al proprio internoi c.d. "totem telematici" per il collegamento ai siti internet di gioco d'azzardo.
"E' il caso di evidenziare che siamo stati tempestivi rispetto all'impegno che mi sono personalmente assunto lo scorso 25 febbraio nel corso della seduta consiliare. In quella circostanza, avevo individuato come prioritaria una strategia che tendesse a ridurre esponenzialmente quella che è una vera e propria piaga sociale. A un mese di distanza, è già una realtà il marchio 'no slot Terlizzi', ma non è tutto. L'ideazione del marchio è, infatti, solo l'inizio- ha illustrato l'Assessore alla Legalità, Paolo Malerba- Abbiamo intenzione di promuovere azioni rivolte a sensibilizzare i cittadini sui rischi personali, economici e sociali cui espone il gioco patologico, mettendo in campo anche incentivazioni economiche a favore degli operatori economici che dichiarano che non sono installate all'interno dei loro locali apparecchi di video poker, slot machine, videolottery o altri apparecchi con vincita in denaro. Il possesso del marchio sarà quindi funzionale ec ostituirà requisito per l'ottenimento di forme di valorizzazione ed eventuali incentivazione. A tal fine, sarà cura del Comune predisporre e aggiornare uno specifico elenco degli esercizi che possono fregiarsi del marchio regionale-comunale. Naturalmente, saranno previste anche apposite verifiche ai fini del mantenimento del marchio 'no slot Terlizzi' che, lo ricordo, oltre al vantaggio economico, ha, soprattutto, una valenza etica in quanto testimonia che gli esercenti che lo espongono hanno aderito concretamente, nell'attività di tutti i giorni, alla campagna contro la diffusione del gioco compulsivo e patologico.
La pervasività dei nuovi giochi a moneta, infatti, oltre a compromettere la destinazione e la natura
di quei luoghi da sempre ritenuti primariamente d'incontro e di socialità trasformandoli in ambienti in cui si alimentano disvalori nei quali viene minata l'etica del lavoro e della condivisione, a tutto vantaggio di un cieco affidamento al ruolo della "dea bendata" come panacea per i propri mali di natura esistenziale prima ancora che economici. In questo scenario il nostro ruolo di amministratori della comunità a cui apparteniamo ci impone di porre in essere tutti i possibili interventi che valgano a costituire un argine a questa deriva, che conduce non solo le famiglie, ma l'intero tessuto sociale ad impoverirsi sempre di più sia dal punto di vista economico negando così spazio, centralità e tempo alla persona ed è questo il proposito che continueremo con determinazione a portare avanti".