Terlizzi ha ricordato la Shoah con una proiezione sulla Torre Normanna
La Giornata della Memoria non sia la scusa ipocrita per dimenticare gli orrori contemporanei
giovedì 28 gennaio 2021
0.37
"Mai più su un binario morto" era la scritta apparsa sulla grande diapositiva proiettata ieri sera, poco dopo l'imbrunire, sulla Torre Normanna in piazza Cavour.
Terlizzi ha così celebrato la Giornata della Memoria che intende ricordare le vittime della follia nazifascista e dell'Olocausto ebraico, pagina funesta della storia del secolo scorso.
Un convoglio bloccato su un binario che porta dentro un campo di concentramento e sterminio come promemoria per le nuove generazioni, affinché crescano con la consapevolezza che quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale non riaccada mai più.
Una consapevolezza che tuttavia gli adulti sembrano predicare ma non avere nei fatti, poiché i decenni successivi a quegli orribili fatti e la contemporaneità sono stati funestati da negazionismo becero e purtroppo da altri genocidi, guerre etniche e conflitti religiosi, che hanno avuto l'unico obiettivo dell'annientamento culturale, politico ed economico dell'altro.
Dall'orrore delle Foibe, all'eterno conflitto israelo-palestinese, passando per quello che ha dilaniato il Libano; dal fuoco che cova sotto la cenere in Irlanda del Nord, alle violenze sui cristiani in Vietnam ed in alcuni Paesi mediorientali ed africani, fino a giungere alle fosse comuni nei Balcani degli anni '90, a due passi da casa nostra, o al contemporaneo annullamento dei diritti umani nella Cina comunista: i sei milioni di vittime per mano del III Reich sembrano purtroppo aver insegnato molto poco.
Per questo, ancor più forte oggi, in un periodo storico terribile, alte devono risuonare le voci del dissenso verso i regimi totalitari, si fondino essi su base politica o teocratica, perché ai giovani non si lasci la vuota retorica e si rinsaldi invece la memoria che deve divenire, una volta per tutte, condivisa. La guardia deve restare alta per scacciare i fantasmi del passato e le ombre ancora lunghe sul nostro presente.
Terlizzi ha così celebrato la Giornata della Memoria che intende ricordare le vittime della follia nazifascista e dell'Olocausto ebraico, pagina funesta della storia del secolo scorso.
Un convoglio bloccato su un binario che porta dentro un campo di concentramento e sterminio come promemoria per le nuove generazioni, affinché crescano con la consapevolezza che quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale non riaccada mai più.
Una consapevolezza che tuttavia gli adulti sembrano predicare ma non avere nei fatti, poiché i decenni successivi a quegli orribili fatti e la contemporaneità sono stati funestati da negazionismo becero e purtroppo da altri genocidi, guerre etniche e conflitti religiosi, che hanno avuto l'unico obiettivo dell'annientamento culturale, politico ed economico dell'altro.
Dall'orrore delle Foibe, all'eterno conflitto israelo-palestinese, passando per quello che ha dilaniato il Libano; dal fuoco che cova sotto la cenere in Irlanda del Nord, alle violenze sui cristiani in Vietnam ed in alcuni Paesi mediorientali ed africani, fino a giungere alle fosse comuni nei Balcani degli anni '90, a due passi da casa nostra, o al contemporaneo annullamento dei diritti umani nella Cina comunista: i sei milioni di vittime per mano del III Reich sembrano purtroppo aver insegnato molto poco.
Per questo, ancor più forte oggi, in un periodo storico terribile, alte devono risuonare le voci del dissenso verso i regimi totalitari, si fondino essi su base politica o teocratica, perché ai giovani non si lasci la vuota retorica e si rinsaldi invece la memoria che deve divenire, una volta per tutte, condivisa. La guardia deve restare alta per scacciare i fantasmi del passato e le ombre ancora lunghe sul nostro presente.