Terlizzi ha ricordato Paolo Borsellino e le vittime della mafia

La cerimonia si è tenuta ai giardini Falcone e Borsellino in via Bovio

venerdì 19 luglio 2024 20.27
A cura di Paolo Alberto Malerba
Erano le 16:58 del 19 luglio 1992 quando a Palermo una Fiat 126 imbottita di tritolo esplodeva in via D'Amelio, uccidendo il giudice del pool antimafia Paolo Borsellino e cinque membri della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Oggi 19 luglio 2024 in occasione del trentaduesimo anniversario della strage, si è tenuta a Terlizzi in via Bovio – giardini Falcone e Borsellino, una cerimonia per ricordare ed onorare la memoria delle vittime della mafia.
Il sindaco Michelangelo De Chirico ha deposto la corona d'alloro, per mantenerne sempre viva la memoria facendo propria una frase del giudice, «è normale che esista la paura in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti».
Ed ancora nel suo intervento il primo cittadino ha posto l'attenzione sul coraggio che si deve manifestare nel quotidiano denunciando ogni sopruso, ogni illegalità con tenacia ed intransigenza.

Eroi come Paolo Borsellino ci ricordano quanto il senso dello Stato debba venire sempre prima di tutto, prima di tutti.
Giornate come queste oltre ad onorare il ricordo di valorosi uomini di ogni tempo ed ogni stagione, devono essere una speranza, un esempio, un modello concreto per credere con fermezza che le cose possono cambiare, nella legalità.
Chiudiamo queste poche righe proprio con una frase del giudice Paolo Borsellino, sempre attuale: «la lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità».