Terlizzi, la Regione Puglia vuole allestire un campo per migranti

Al lavoro i tecnici per individuare l'area da allestire per la tendopoli. Scarsa comunicazione tra enti

venerdì 24 dicembre 2021 16.02
A cura di Cosma Cacciapaglia
A pochi giorni dalle festività natalizie e in piena emergenza Covid19, la Regione Puglia ha deciso di impiantare a Terlizzi un campo accoglienza destinato ai migranti lavoratori stagionali. Se fino a qualche giorno fa sembrava essere solo una voce di corridoio, nelle ultime ore l'indiscrezione si è rivelata essere un progetto pronto a partire subito.

L'argomento, infatti, martedì 21 dicembre è stato al centro di una riunione negli uffici della Regione Puglia a cui hanno preso parte i tecnici della Protezione Civile e alcuni rappresentanti del mondo associativo e sindacale. Dal tavolo è emersa la necessità di intervenire subito con l'allestimento di una tendopoli che dovrà poi lasciare spazio all'installazione di vere e proprie casette mobili prefabbricate.

Dal Comune fanno sapere di non aver ricevuto alcun invito ufficiale alla riunione: solo nel corso della tarda mattinata del 22 dicembre, infatti, i funzionari dell'ufficio tecnico sarebbero stati investiti telefonicamente del problema con la richiesta di individuare un'area pubblica vicina al centro abitato (servita da acqua, gas e fogna), su cui installare la tendopoli. Nel frattempo vi era stato un confronto in Regione con La Camera del Lavoro Metropolitana di Bari, il dipartimento immigrazione Cgil Puglia e la Caritas diocesana. Addirittura già mercoledì pomeriggio il direttore della Protezione Civile regionale avrebbe tentato di incontrare i tecnici del Comune di Terlizzi per stabilire dove, come e quando far sorgere questa mini-cittadella dei migranti. Durante il primo mandato della Giunta Gemmato, in realtà, si provò a trovare soluzioni plausibili, ma l'amministrazione non ha mai avuto un supporto adeguato a livello sovracomunale.

Un'accelerazione da parte della Regione Puglia, quella di queste ore, che avrebbe colto un po' tutti di sorpresa, non solo i tecnici degli uffici comunali. Il fenomeno dell'arrivo di cittadini stranieri, peraltro, non è nuovo da queste parti soprattutto da ottobre a gennaio, durante il periodo di raccolta delle olive, ormai al termine sul nostro territorio. In realtà la presenza dei migranti stagionali riguarda anche altre città vicine come Bitonto, Ruvo di Puglia e Molfetta, ma Terlizzi è ad oggi un vero e proprio caso.

Prima dunque la notizia apparsa sulla nostra e su altre testate a seguito dei post social di organizzazioni sindacali riguardanti lo sgombero operato dalle forze dell'ordine (la Polizia Locale di Terlizzi non ne è a conoscenza e anche i Carabinieri, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, non vi hanno partecipato, ndr), poi l'interrogazione in Consiglio comunale da parte di Città Civile e delle altre forze politiche di opposizione che reclamavano attenzione al problema dei diritti di queste persone. Infine i video social de La Corrente, le reiterate denunce che accendevano i riflettori su una mini-emergenza nei mesi della raccolta delle olive. Tutti passaggi che avrebbero convinto il Governatore Michele Emiliano a scegliere Terlizzi per la tendopoli e prevenire qualche tragedia in alloggi di fortuna. Una soluzione che appare più vicina e che è stata salutata con soddisfazione sia dalla Cgil, sia dalla Caritas della Diocesi.

I NOSTRI INTERROGATIVI
Restano aperti alcuni interrogativi che vogliamo condividere con i lettori: davvero è stato fatto abbastanza, al di là della propaganda di qualcuno, in questi anni, per sottrarre i lavoratori stagionali da condizioni di vita e di lavoro non degne di un Paese civile? Perché non c'è mai stata la volontà di una cabina di regia che coordinasse l'ente comunale e gli altri enti sovracomunali, al fine di trovare soluzioni rapide ed efficaci? Dal punto di vista vaccinale, qual è la situazione di queste persone? La Regione Puglia assicurerà un'ampia campagna di copertura così come predisposto in un recente passato per i senza tetto? Sarà in grado la comunità terlizzese di farsi carico dell'integrazione "reale" dei migranti, affinché quello non si trasformi in un ghetto? Ed infine: quali sono i tempi per una sistemazione in immobili ed al caldo per questi lavoratori? Non vorremmo si trasformasse tutto in una mera azione propagandistica (la campagna olearia è agli sgoccioli), come tristemente accaduto in altre zone d'Italia nei decenni passati. E dopo il clamore mediatico di queste ore, la soluzione temporanea, ammesso sia realizzata davvero, non divenga tristemente definitiva.