Terlizzi pignora decine di comuni d'Italia congelando gli aggi dovuti alla Censum
Un decreto di pignoramento presso terzi per recuperare il credito vantato verso la società di riscossione
martedì 3 marzo 2015
15.13
Il comune di Terlizzi ha pignorato diverse città sparse un po' in tutta Italia per recuperare il credito che Terlizzi vanta nei confronti della Censum. Da qualche settimana, infatti, gli avvocati del Comune guidato da Ninni Gemmato hanno inviato decine di decreti di pignoramento presso terzi a tutte quelle città che hanno affidato il servizio di riscossione dei tributi alla stessa aocietà di riscossione.
Quest'ultima, già concessionaria negli anni scorsi dei tributi locali per Terlizzi, finita in un'inchiesta della Guardia di Finanza per una presunta truffa ai danni del Comune, riscuote ancora oggi i tributi per conto di altri enti locali. E siccome la Censum è debitrice verso le casse comunali terlizzesi per una somma pari a un milione e seicentomila euro (pagamenti Ici, Tarsu ed altri tributi minori) Terlizzi ha deciso di rivalersi sui terzi. In altre parole, il decreto di pignoramento costringerà gli uffici contabili degli altri comuni a non versare i compensi dovuti alla Censum e a girarli dunque direttamente sul conto bancario del comune di Terlizzi sino a copertura di quel credito.
Tra le località regionali interessate ci sono Manduria, Acquaviva, Mola di Bari, Monopoli, Casamassima, Martina Franca, Noci, Ostuni , Sannicadro Garganico. Ma la richiesta di pignoramento è stata inoltrata non solo in Puglia, anche in Basilicata (Venosa, Nova Siri), Calabria (Soverato, Bisignano) ed anche comuni come Fossato di Vico (in provincia di Perugia) e Desio (Monza Brianza).
Naturalmente, ora si attendono risposte (qualche comune l'ha già data, altri no). È importante, infatti, dire che se questi sono i Comuni interessati non è detto che verso tutti la procedura di pignoramento presso terzi sarà effettivamente esperibile visto che alcuni comuni a loro volta vantano un credito verso Censum.
In ogni caso Terlizzi ha fatto quello che doveva fare seguendo l'indirizzo della magistratura contabile secondo cui il Comune di Terlizzi deve essere risarcito rifacendosi sui liquidi trattenuti dai comuni che continuano ad affidare il servizio di riscossione alla società inquisita riconoscendole l'aggio. Per il recupero effettivo del credito bisognerà ancora aspettare, ma i primi risultati pare siano positivi.
Quest'ultima, già concessionaria negli anni scorsi dei tributi locali per Terlizzi, finita in un'inchiesta della Guardia di Finanza per una presunta truffa ai danni del Comune, riscuote ancora oggi i tributi per conto di altri enti locali. E siccome la Censum è debitrice verso le casse comunali terlizzesi per una somma pari a un milione e seicentomila euro (pagamenti Ici, Tarsu ed altri tributi minori) Terlizzi ha deciso di rivalersi sui terzi. In altre parole, il decreto di pignoramento costringerà gli uffici contabili degli altri comuni a non versare i compensi dovuti alla Censum e a girarli dunque direttamente sul conto bancario del comune di Terlizzi sino a copertura di quel credito.
Tra le località regionali interessate ci sono Manduria, Acquaviva, Mola di Bari, Monopoli, Casamassima, Martina Franca, Noci, Ostuni , Sannicadro Garganico. Ma la richiesta di pignoramento è stata inoltrata non solo in Puglia, anche in Basilicata (Venosa, Nova Siri), Calabria (Soverato, Bisignano) ed anche comuni come Fossato di Vico (in provincia di Perugia) e Desio (Monza Brianza).
Naturalmente, ora si attendono risposte (qualche comune l'ha già data, altri no). È importante, infatti, dire che se questi sono i Comuni interessati non è detto che verso tutti la procedura di pignoramento presso terzi sarà effettivamente esperibile visto che alcuni comuni a loro volta vantano un credito verso Censum.
In ogni caso Terlizzi ha fatto quello che doveva fare seguendo l'indirizzo della magistratura contabile secondo cui il Comune di Terlizzi deve essere risarcito rifacendosi sui liquidi trattenuti dai comuni che continuano ad affidare il servizio di riscossione alla società inquisita riconoscendole l'aggio. Per il recupero effettivo del credito bisognerà ancora aspettare, ma i primi risultati pare siano positivi.