Terlizzi ricorda i caduti della Fosse Ardeatine (FOTO)
Gemmato: "“Pappagallo, Gesmundo e gli altri caduti non possono più gridare giustizia"
giovedì 24 marzo 2016
16.46
Un sindaco commosso quello che, oggi, durante la cerimonia in omaggio ai caduti alle Fosse Ardeatine, due dei quali terlizzesi, ha citato, nel suo discorso, i recenti fatti di Bruxelles e, più in genere, tutti gli accadimenti di cronaca che negli ultimi anni stanno mettendo a dura prova gli equilibri mondiali.
Non dimenticare il sacrificio degli innocenti di ieri, ma neanche quello delle vittime dei tanti attacchi terroristici di oggi. Questo il senso del discorso del primo cittadino, con una riflessione a margine: se per i defunti di ieri quello che possiamo fare è pregare e non permettere che il loro ricordo svanisca, per quelli di oggi, abbiamo la capacità di fare anche qualcos'altro.
"Pappagallo, Gesmundo e gli altri caduti alle Fosse Ardeatine non possono più gridare, non possono chiedere giustizia. Siamo noi, oggi, i custodi di quella terribile verità storica- dice Ninni Gemmato nel suo discorso- Noi oggi siamo qui per pregare per coloro che non sono sopravvissuti agli orrori e alle brutture delle guerre, e per fare in modo che il loro sacrificio non venga cancellato dall'oblio. Ma siamo qui anche per ricordare a noi stessi che dobbiamo continuare la nostra civile battaglia per la costruzione degli strumenti di una cultura condivisa, fondata sui valori saldi e riconoscibili della dignità di ogni persona umana e di tutto ciò che ne discende. Siamo qui per assicurare la convivenza nella differenza, per far prevalere la fratellanza sulla lotta fratricida. Siamo qui anche per dirci che la Pace a cui aspirare non è solo quella virtuale e potenziale fra le grandi potenze mondiali, ma quella tangibile e reale, applicata da ciascuno di noi nei gesti di vita quotidiana. La guerra è il nemico che anche i nostri martiri hanno cercato di sconfiggere. Lo stesso che noi, oggi, nel ricordo di essi, possiamo ancora vincere insieme".
Quindi, l'elenco delle quindici vittime pugliesi del massacro sulla via Ardeatina di 72 anni fa, con un tributo speciale ai due concittadini, "massimi esempi di aspirazione di Libertà. Martiri. Fratelli. Eroi terlizzesi".
Alla manifestazione, oltre alle associazioni combattentistiche e d'Arma e ai militari, per la prima volta ha partecipato anche una delegazione dell'Anpi di Roma, personalmente invitata da Sindaco Gemmato e da lui ringraziata per la partecipazione nella sua allocuzione in largo La Ginestra.
Roberto Mamone, Segretario della sezione ANPI Esquilino - Monti - Celio "don Pietro Pappagallo", e gli altri associati intervenuti personalmente oggi a Terlizzi sono stati, al termine della cerimonia, condotti dal Primo Cittadino a visitare la sede del Palazzo di Città e della biblioteca comunale. A loro, l'omaggio di Gemmato di diversi volumi sulla storia della città e sulla storia di don Pietro, a cui la sezione romana è dedicata.
Non dimenticare il sacrificio degli innocenti di ieri, ma neanche quello delle vittime dei tanti attacchi terroristici di oggi. Questo il senso del discorso del primo cittadino, con una riflessione a margine: se per i defunti di ieri quello che possiamo fare è pregare e non permettere che il loro ricordo svanisca, per quelli di oggi, abbiamo la capacità di fare anche qualcos'altro.
"Pappagallo, Gesmundo e gli altri caduti alle Fosse Ardeatine non possono più gridare, non possono chiedere giustizia. Siamo noi, oggi, i custodi di quella terribile verità storica- dice Ninni Gemmato nel suo discorso- Noi oggi siamo qui per pregare per coloro che non sono sopravvissuti agli orrori e alle brutture delle guerre, e per fare in modo che il loro sacrificio non venga cancellato dall'oblio. Ma siamo qui anche per ricordare a noi stessi che dobbiamo continuare la nostra civile battaglia per la costruzione degli strumenti di una cultura condivisa, fondata sui valori saldi e riconoscibili della dignità di ogni persona umana e di tutto ciò che ne discende. Siamo qui per assicurare la convivenza nella differenza, per far prevalere la fratellanza sulla lotta fratricida. Siamo qui anche per dirci che la Pace a cui aspirare non è solo quella virtuale e potenziale fra le grandi potenze mondiali, ma quella tangibile e reale, applicata da ciascuno di noi nei gesti di vita quotidiana. La guerra è il nemico che anche i nostri martiri hanno cercato di sconfiggere. Lo stesso che noi, oggi, nel ricordo di essi, possiamo ancora vincere insieme".
Quindi, l'elenco delle quindici vittime pugliesi del massacro sulla via Ardeatina di 72 anni fa, con un tributo speciale ai due concittadini, "massimi esempi di aspirazione di Libertà. Martiri. Fratelli. Eroi terlizzesi".
Alla manifestazione, oltre alle associazioni combattentistiche e d'Arma e ai militari, per la prima volta ha partecipato anche una delegazione dell'Anpi di Roma, personalmente invitata da Sindaco Gemmato e da lui ringraziata per la partecipazione nella sua allocuzione in largo La Ginestra.
Roberto Mamone, Segretario della sezione ANPI Esquilino - Monti - Celio "don Pietro Pappagallo", e gli altri associati intervenuti personalmente oggi a Terlizzi sono stati, al termine della cerimonia, condotti dal Primo Cittadino a visitare la sede del Palazzo di Città e della biblioteca comunale. A loro, l'omaggio di Gemmato di diversi volumi sulla storia della città e sulla storia di don Pietro, a cui la sezione romana è dedicata.