Terlizzi saluta Giuseppe Grassi, docente e politico della Democrazia Cristiana

Papà di Gero e Michele, è stato uomo di cultura a trecentossessanta gradi e stimato educatore. Le esequie si sono svolte ieri

sabato 11 aprile 2020 0.32
A cura di Vincenza Urbano
Si è spento alla veneranda età di 91 anni Giuseppe Grassi, il papà dell'ex onorevole Gero Grassi e del consigliere comunale Michele Grassi. Peppino, come amabilmente si faceva chiamare, è stato molto apprezzato a Terlizzi non solo per la sua encomiabile cultura ma anche per il suo impegno politico nella Democrazia Cristiana.

Peppino si è diplomato con il titolo di Maestro e si è laureato a Bari in Lingue e Letterature Straniere con una tesi in francese su "La pedagogia di J.J. Rousseau". Successivamente, è stato insegnante in una I classe differenziale alla scuola elementare "Don Pietro Pappagallo". Dopo qualche anno, è stato trasferito con l'incarico di "fiduciario" al neonato plesso scolastico di via Millico.

Parallelamente, Peppino ha maturato la passione politica per la Democrazia Cristiana. Ha ricoperto il ruolo di Assessore alle Finanze durante il quale ha abolito l'imposta di famiglia per le classi meno abbienti per incrementarla a quella dei benestanti. È diventato, poi, Assessore alla Polizia Municipale, dotando il nostro paese di due vigili motociclisti, e all'Annona, vietando la vendita di ortaggi per le strade per motivi igienici.

Al decimo anno di insegnamento, il Provveditore agli Studi di Bari gli ha consentito di rivestire il ruolo di docente all'interno dell'Istituto Magistrale di Terlizzi, precisamente nelle classi terze e quarte sia maschili sia femminili, ove vi è rimasto per ben quattordici anni.

Per le sue notorie competenze, è stato nominato dirigente del Centro di Lettura, in piazza Cavour n. 20, oltre che dirigente del Centro Sociale di Educazione Permanente – Sperimentale della vicina Ruvo di Puglia.

A fine anni Settanta, il suo lavoro si è spostato all'Assessorato della Pubblica Istruzione presso la Regione Puglia, ove ha diretto per dodici anni l'Ufficio Regionale dell'Educazione Permanente. Grazie alla sua influenza, negli anni Ottanta, ha ottenuto dalla Regione tre scuolabus per Terlizzi, due per la scuola elementare e uno per l'Istituto Statale per l'Agricoltura De Gemmis.

Il suo ruolo di presidente dell'AIMC (Associazione italiana maestri cattolici) gli ha permesso di organizzare per vent'anni corsi di aggiornamento rivolti a insegnanti di scuole elementari e materne oltre a incontri e tavole rotonde sulle tematiche più disparate, fra cui rientra quella "De Napoli sfrattato", incentrata sulla ristrutturazione della Pinacoteca dove attualmente trovano sede le opere pittoriche del nostro artista.

È stato anche Consigliere Nazionale dell'ANBIMA (Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome), realizzando, fra le varie iniziative, il primo festival barese delle bande musicale cui, nel 1985, hanno partecipato sessantadue complessi provenienti da tutta Italia.

Sempre in Regione, ha ricoperto l'incarico di dirigente dell'Ufficio Centrale Ispettivo per poi andare in pensione, al termine di una lunga e importante carriera. Tuttavia, nei suoi anni di riposo si è dedicato alla stesura di numerosi volumi sulle storie tradizionali e popolari di Terlizzi e della Puglia. Tra questi si annoverano "Terlizzi, un paese così", "Terlizzi è come Napoli", "La Corsa all'Anello".

In forma molto riservata e ristretta, per via delle misure dovute all'emergenza da Coronavirus, le esequie si sono svolte ieri, nella giornata del Venerdì Santo, 10 aprile, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, nel cimitero di Terlizzi.

Cordoglio è stato espresso alla famiglia, alla moglie Palma ed ai figli Gero e Michele da tutte le forze politiche e dall'Amministrazione comunale che ha ricordato l'«uomo mite e intellettuale appassionato

La nostra redazione si stringe al dolore dei suoi cari.