Terlizzi si fa in Quattro cambia pelle e punta a essere riferimento dell'opposizione
Il presidente Michele Grassi tra il fuoco incrociato degli ex alleati di maggioranza e della minoranza
lunedì 2 marzo 2015
7.52
«Ancora una volta questo Consiglio Comunale è chiamato a discutere e votare una proposta di "Regolamento sull'accesso dei consiglieri comunali agli atti dell'Ente Locale" lesivo e inutile. Questa proposta è una manifesta e ingiusta violazione dei diritti dei Consiglieri Comunali, così come sono disciplinati dal Testo Unico sugli Enti Locali. Ed è un fatto grave che questa Amministrazione e i Consiglieri Comunali di maggioranza restino insensibili, di fronte alla protesta dei consiglieri di opposizione.» E' questo è uno stralcio della dichiarazione letta ad inizio seduta del consiglio comunale svoltosi venedì scorsi da Marisa Chiapparino, capogruppo Consiliare del Movimento Politico "Terlizzi si fa in 4" condiviso anche da "Italia dei Valori" e "Udc". «Chiediamo che si affidi - ha aggiunto Chiapparino - il compito delle riforme alla commissione Affari Istituzionali comunque ad una commissione consiliare speciale, pure prevista dal regolamento del Consiglio Comunale, al fine di rivedere questi fondamentali strumenti della vita democratica della città. In caso contrario, resterà roboante ma sordo il tentativo di mortificare la città e i suoi Rappresentanti Istituzionali.»
Tra le polemiche subite dal centrodestra e da parte del centrosinistra, risulta sempre complesso il ruolo svolto dal movimento "Terlizzi si fa in 4", che si candida sempre più a far da contraltare all'amministrazione Gemmato, specie su temi importanti come quelli attualmente in discussione. E tuttavia appare anche chiaro il tentativo di voler mediare rispetto a certe posizione estreme assunte, da una parte e dall'altra, nelle sedi istituzionali. Prima le interlocuzioni con le varie forze di opposizione, quindi l'appello al rientro in Consiglio Comunale per porre una parola "fine" all'autosospensione; successivamente, nella penultima seduta consiliare, la forte presa di posizione contro la maggioranza di Michele Grassi, presidente del Consiglio Comunale, che dopo aver letto un documento denuncia sulla "carente dialettica democratica", abbandonò anch'egli la seduta.
Il movimento politico nato per esser organico alla maggioranza del sindaco Gemmato, ha cambiato pelle e sembra oggi voler interpretare un ruolo di garanzia e riferimento per le opposizioni troppo balcanizzate ed in preda ad esasperati individualismi. In questo contesto, prendendosi carico anche delle istanze di Udc e Italia dei Valori, forze politiche di opposizione non rappresentate in Consiglio Comunale, Grassi&C. puntano a ritagliarsi un ruolo da protagonisti nella massima assise cittadina in posizione di baricentro per l'opposizione. Pur mettendo in contro, chiaramente, il costante fuoco incrociato degli ex "compagni" di maggioranza da una parte, e di alcuni movimenti politici di opposizione dall'altra, che non accettano – per motivi diversi ma affini – tale nuova linea politica di "Terlizzi si fa in 4".
Ecco che tra le cose più urgenti sulle agende di partiti di destra e di sinistra figurano più le dimissioni del presidente Grassi che veri (e nuovi) contenuti politici di lotta e di (buon) governo.
Tra le polemiche subite dal centrodestra e da parte del centrosinistra, risulta sempre complesso il ruolo svolto dal movimento "Terlizzi si fa in 4", che si candida sempre più a far da contraltare all'amministrazione Gemmato, specie su temi importanti come quelli attualmente in discussione. E tuttavia appare anche chiaro il tentativo di voler mediare rispetto a certe posizione estreme assunte, da una parte e dall'altra, nelle sedi istituzionali. Prima le interlocuzioni con le varie forze di opposizione, quindi l'appello al rientro in Consiglio Comunale per porre una parola "fine" all'autosospensione; successivamente, nella penultima seduta consiliare, la forte presa di posizione contro la maggioranza di Michele Grassi, presidente del Consiglio Comunale, che dopo aver letto un documento denuncia sulla "carente dialettica democratica", abbandonò anch'egli la seduta.
Il movimento politico nato per esser organico alla maggioranza del sindaco Gemmato, ha cambiato pelle e sembra oggi voler interpretare un ruolo di garanzia e riferimento per le opposizioni troppo balcanizzate ed in preda ad esasperati individualismi. In questo contesto, prendendosi carico anche delle istanze di Udc e Italia dei Valori, forze politiche di opposizione non rappresentate in Consiglio Comunale, Grassi&C. puntano a ritagliarsi un ruolo da protagonisti nella massima assise cittadina in posizione di baricentro per l'opposizione. Pur mettendo in contro, chiaramente, il costante fuoco incrociato degli ex "compagni" di maggioranza da una parte, e di alcuni movimenti politici di opposizione dall'altra, che non accettano – per motivi diversi ma affini – tale nuova linea politica di "Terlizzi si fa in 4".
Ecco che tra le cose più urgenti sulle agende di partiti di destra e di sinistra figurano più le dimissioni del presidente Grassi che veri (e nuovi) contenuti politici di lotta e di (buon) governo.