«Test rapidi per chi rientra in Puglia». La richiesta del MoVimento 5 Stelle
Stoccata ad Emiliano: «Non ha predisposto nessun obbligo come fatto in altre regioni»
mercoledì 13 maggio 2020
«Garantire maggiore sicurezza nella fase 2, aumentando il numero di tamponi e prevedendo l'obbligo di test rapidi e della misurazione della temperatura corporea per chi rientra in Puglia: misure di buon senso per non mettere a rischio il grande lavoro e la grande responsabilità dimostrata dai cittadini».
È questa la richiesta dei Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle invitando il presidente Emiliano a emanare una ordinanza relativa agli obblighi per chi rientra, come già fatto da altre regioni.
«Con l'avvio della Fase 2 - spiegano i Consiglieri pentastellati - al contrario di quanto fatto in altre regioni, non è stato predisposto alcun obbligo di sottoporsi a tamponi o a test rapidi per chi è rientrato in Puglia a partire dal 4 maggio. Unica misura predisposta è stata la quarantena su base volontaria, ma non è sufficiente. In altre regioni sono stati allestiti laboratori mobili per eseguire i test rapidi e la misurazione della temperatura corporea nelle stazioni ferroviarie o ai caselli autostradali».
Quindi l'interrogativo e l'affondo nei confronti del Presidente Michele Emiliano: «Ci chiediamo perché in Puglia non sia stato previsto - scrivono -. Siamo anche la regione con il numero più basso di tamponi eseguiti ed è necessario invertire la rotta. In vista delle prossime riaperture, che saranno disposte in base all'andamento del contagio, è necessario attrezzarsi con i tamponi per garantire la sicurezza dei cittadini e monitorare in modo preciso la diffusione del contagio.
Per questo Emiliano - è la richiesta del MoVimento 5 Stelle - deve potenziare la rete dei laboratori, non scaricare sul Governo la sua incapacità. Se nelle altre regioni i provvedimenti si prendono - concludono - è perché ci sono assessori alla Sanità capaci, a differenza della Puglia. La Fase 2 non è sinonimo di 'liberi tutti' e bisogna aumentare le misure di tracciamento».
È questa la richiesta dei Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle invitando il presidente Emiliano a emanare una ordinanza relativa agli obblighi per chi rientra, come già fatto da altre regioni.
«Con l'avvio della Fase 2 - spiegano i Consiglieri pentastellati - al contrario di quanto fatto in altre regioni, non è stato predisposto alcun obbligo di sottoporsi a tamponi o a test rapidi per chi è rientrato in Puglia a partire dal 4 maggio. Unica misura predisposta è stata la quarantena su base volontaria, ma non è sufficiente. In altre regioni sono stati allestiti laboratori mobili per eseguire i test rapidi e la misurazione della temperatura corporea nelle stazioni ferroviarie o ai caselli autostradali».
Quindi l'interrogativo e l'affondo nei confronti del Presidente Michele Emiliano: «Ci chiediamo perché in Puglia non sia stato previsto - scrivono -. Siamo anche la regione con il numero più basso di tamponi eseguiti ed è necessario invertire la rotta. In vista delle prossime riaperture, che saranno disposte in base all'andamento del contagio, è necessario attrezzarsi con i tamponi per garantire la sicurezza dei cittadini e monitorare in modo preciso la diffusione del contagio.
Per questo Emiliano - è la richiesta del MoVimento 5 Stelle - deve potenziare la rete dei laboratori, non scaricare sul Governo la sua incapacità. Se nelle altre regioni i provvedimenti si prendono - concludono - è perché ci sono assessori alla Sanità capaci, a differenza della Puglia. La Fase 2 non è sinonimo di 'liberi tutti' e bisogna aumentare le misure di tracciamento».