Tommy Colasanto, nessuna risposta dal Comune di Terlizzi e dalla Regione Puglia

L'avvocato Giulio Massimo Giglio si rivolgerà al Ministero dell’Istruzione e al Ministro per gli affari regionali e le autonomie

mercoledì 4 marzo 2020
A cura di Vincenza Urbano
Nessun riscontro da parte delle istituzioni a seguito dell'esposto dell'avvocato Giulio Massimo Giglio presentato al Comune di Terlizzi e alla Regione Puglia, in qualità di legale pro bono di Tommy Colasanto, il venticinquenne disabile che desidera studiare in maniera serena e adeguata.

A inizio del mese scorso, l'avvocato Giglio aveva spiegato (https://www.terlizziviva.it/notizie/tommy-colasanto-diffida-alla-regione-puglia-e-al-comune-di-terlizzi-per-la-tutela-del-diritto-all-istruzione/) le azioni intraprese per salvaguardare il diritto di Tommy a ricevere un'istruzione consona alla sua condizione di tetraplegico.

Purtroppo, però, nonostante la diffida ad adempiere, ad oggi sia il Comune di Terlizzi sia la Regione Puglia hanno ignorato completamente la questione, non fornendo nemmeno una risposta in grado di motivare le ragioni sottese a un mancato intervento.

Con amarezza, il difensore sottolinea, inoltre, il silenzio in cui è incorso il Garante dei diritti delle persone con disabilità il quale, formalmente interpellato, non ha mostrato alcun segno di collaborazione.

La battaglia di Tommy comunque non si arresta ma, al contrario, preannuncia di proseguire con ancora più vigore: l'avvocato Giglio, infatti, è intenzionato a rivolgersi al Ministero dell'Istruzione e al Ministro per gli affari regionali e le autonomie.

Di sotto, riportiamo la nuova nota dell'avvocato Giglio inviata a TerlizziViva.

«Ad oggi, nonostante sia stata trasmessa una diffida ed un sollecito, né il Comune di Terlizzi né la Regione Puglia hanno fornito una risposta.

Il Comune di Terlizzi, dunque, a distanza di un mese dalla ricezione della prima comunicazione, ha scelto di ignorare il problema.

Una collaborazione tra la Regione e il Comune avrebbe garantito al Sig. Colasanto di frequentare l'Università di Bari senza limiti causati dalla condizione di disabilità, rispettando e garantendo così il diritto all'istruzione dei disabili che è un diritto fondamentale (riconosciuto dalla Corte Costituzionale) finalizzato ad assicurare il pieno sviluppo e l'inclusione della persona con disabilità.

Sembrerebbe che la drammatica vicenda di Tommy Colasanto abbia suscitato l'attenzione e l'interesse dalla stampa regionale e nazionale (Corriere della Sera, Il fatto quotidiano, Telenorba, TerlizziViva) ma non quella dell'amministrazione del Comune di Terlizzi, dove Tommy risiede.

Mi sorprende anche l'assenza di collaborazione da parte del Garante dei diritti delle persone con disabilità, figura istituita (con la legge regionale n. 19 del 2006) proprio al fine di garantire la protezione e la tutela dei diritti dei disabili presenti sul territorio regionale, assicurando la piena attuazione dei diritti e degli interessi individuali e collettivi delle persone con disabilità.

È triste doversi scontrare con il silenzio e la totale inerzia delle istituzioni: se una persona disabile non riceve neanche una risposta dal proprio Sindaco e dal Presidente della propria Regione, mi chiedo come si possa anche solo pensare di promuovere e garantire l'inclusione sociale delle persone con disabilità. Se il problema di fruizione dell'istruzione avesse riguardato TUTTI i cittadini (e non soltanto coloro su una sedia a rotelle) sarebbe forse stato oggetto di maggiore attenzione da parte delle istituzioni?

Penso che l'assenza di un riscontro sia più grave di un riscontro negativo: il Comune ritiene che il problema sollevato da un proprio cittadino non sia meritevole neanche di una risposta e questo è inaudito e grave ancor più ove si consideri che Tommy ha richiesto semplicemente di poter essere messo nella condizione di poter frequentare l'università a Bari senza essere costretto a trasferirsi in Emilia Romagna.

Prendo atto della posizione di Comune e Regione ma la battaglia a tutela dei diritti di Tommy non si ferma: a breve provvederò a segnalare l'accaduto al Ministero dell'Istruzione ed al Ministro per gli affari regionali e le autonomie.
Avv. Giulio Massimo Giglio»