Torna il periodico diocesano Luce e Vita Giovani
Distribuito in parrocchie e scuole superiori
venerdì 30 gennaio 2015
7.29
Riprende Luce e Vita Giovani, teenager della testata diocesana. Dopo qualche mese di pausa e di ripensamento, torna in stampa con qualche novità il periodico di informazione diocesano pensato e curato dal Servizio diocesano di pastorale giovanile per un dialogo diretto tra giovani e non solo.
«La voglia di esserci, a dispetto della crisi dai molteplici risvolti, - scrive il Vescovo don Gino Martella nel suo saluto - si sposa, in questo nuovo esordio, con il desiderio di mostrare gli aspetti positivi della vita». E il titolo di apertura è fin troppo chiaro "Giovani che sanno ridere". Niente a che fare con un sorriso fatuo quanto piuttosto, continua ancora il vescovo, «la radicata convinzione secondo la quale il "saper ridere" diviene espressione di ottimismo, con innegabili proprietà terapeutiche. In ogni espressione di vita (dallo sport alla musica, dal teatro all'arte visiva, dalla sofferenza alla danza…), il sorriso è balsamo di rigenerazione».
Sedici pagine, formato 16x22, full color, con una grafica fresca e accattivante ideata da Antonella La Forgia, il giornale, al suo 13° anno di pubblicazione, sarà diffuso in 2500 copie nelle parrocchie, nelle scuole superiori, tra le confraternite, alla zona industriale. Pensato e realizzato da una redazione di 19 giovani della diocesi, coordinati da don Massimiliano Fasciano, responsabile della pastorale giovanile, questo numero parla di volontariato, di sport alternativi e cooperativi, di clownterapie, e non mancano esperienze giovanili e recensioni.
«Work in progress – scrive don Massimiliano nell'editoriale -. Ovviamente non è un "prodotto" finito, ma in continua evoluzione... che continua sul web, grazie ai qr code», alla pagina facebook e al sito luceevitagiovani.it, di prossima riattivazione. Lanciato anche un promo su youtube (digitando Luce e Vita giovani).
Si completa così il progetto editoriale del settimanale diocesano Luce e Vita, appena entrato nel 91 anno, che con LeV Ragazzi, nato da poco e in uscita l'8 febbraio, e gli altri speciali (Arte, Kleopas, Monografie…) intende alimentare quel dialogo intergenerazionale tanto auspicato a più livelli, scommessa ineliminabile nella prospettiva educativa che deve sempre più animare la nostra comunità ecclesiale e civile.
«La voglia di esserci, a dispetto della crisi dai molteplici risvolti, - scrive il Vescovo don Gino Martella nel suo saluto - si sposa, in questo nuovo esordio, con il desiderio di mostrare gli aspetti positivi della vita». E il titolo di apertura è fin troppo chiaro "Giovani che sanno ridere". Niente a che fare con un sorriso fatuo quanto piuttosto, continua ancora il vescovo, «la radicata convinzione secondo la quale il "saper ridere" diviene espressione di ottimismo, con innegabili proprietà terapeutiche. In ogni espressione di vita (dallo sport alla musica, dal teatro all'arte visiva, dalla sofferenza alla danza…), il sorriso è balsamo di rigenerazione».
Sedici pagine, formato 16x22, full color, con una grafica fresca e accattivante ideata da Antonella La Forgia, il giornale, al suo 13° anno di pubblicazione, sarà diffuso in 2500 copie nelle parrocchie, nelle scuole superiori, tra le confraternite, alla zona industriale. Pensato e realizzato da una redazione di 19 giovani della diocesi, coordinati da don Massimiliano Fasciano, responsabile della pastorale giovanile, questo numero parla di volontariato, di sport alternativi e cooperativi, di clownterapie, e non mancano esperienze giovanili e recensioni.
«Work in progress – scrive don Massimiliano nell'editoriale -. Ovviamente non è un "prodotto" finito, ma in continua evoluzione... che continua sul web, grazie ai qr code», alla pagina facebook e al sito luceevitagiovani.it, di prossima riattivazione. Lanciato anche un promo su youtube (digitando Luce e Vita giovani).
Si completa così il progetto editoriale del settimanale diocesano Luce e Vita, appena entrato nel 91 anno, che con LeV Ragazzi, nato da poco e in uscita l'8 febbraio, e gli altri speciali (Arte, Kleopas, Monografie…) intende alimentare quel dialogo intergenerazionale tanto auspicato a più livelli, scommessa ineliminabile nella prospettiva educativa che deve sempre più animare la nostra comunità ecclesiale e civile.