Traffico di droga, blitz dei carabinieri contro i Dello Russo: sette arresti
Le principali piazze di spaccio erano localizzate tra Terlizzi, Molfetta e Ruvo di Puglia
martedì 2 maggio 2017
9.10
Blitz dei Carabinieri nella notte. E' stato smantellato alle prime luci dell'alba dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta (BA) un florido traffico di droga. A capo dell'organizzazione, alcuni pregiudicati del posto. Le principali piazze di spaccio erano localizzate tra Terlizzi, Molfetta e Ruvo di Puglia.
Sette le ordinanze di custodia cautelare eseguite più un obbligo di presentazione ai Carabinieri. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Trani (BT), D.ssa Maria Grazia Caserta su richiesta del P.M. Mirella Conticelli della locale Procura della Repubblica, a seguito di una complessa e tempestiva indagine portata a termine dai Carabinieri tra l'aprile e il giugno del 2016 con numerosi pedinamenti ed intercettazioni. L'operazione ha tratto spunto da un incremento di arresti per spaccio di sostanze stupefacenti e in materia di armi e munizioni che si erano registrati negli ultimi anni a Terlizzi.
In particolare, nell'aprile del 2016 i militari, in prossimità di un fabbricato rurale, adiacente ad una strada vicinale che costeggia la linea ferroviaria, all'interno di un muretto a secco, avevano notato un giovane depositare un involucro contenente eroina. L'episodio, considerato il tipo di droga e la scaltrezza con la quale la stessa era stata occultata, aveva destato forte preoccupazione tra i Carabinieri. Questo dato, unitamente alla presenza in quel centro, di pregiudicati di considerevole spessore criminale, era stato pertanto ritenuto degno di particolare interesse investigativo.
L'acuta intuizione dei militari e la felice scelta relativa al luogo ove captare i dialoghi di alcuni soggetti hanno portato in evidenza una serie di circostanze – apprese per bocca degli stessi indagati – che hanno svelato l'esistenza di precisi e stabili rapporti fra soggetti indagati, tesi allo spaccio di droga di vario genere, chiara prova di un controllo del mercato degli stupefacenti, svelandone i tratti tipici. Sono da subito risultati chiari i strettissimi i rapporti ed i vincoli, anche familiari, fra gli appartenenti al gruppo, che si erano suddivisi la piazza dello spaccio della cocaina e dell'hashish. In particolare, i Carabinieri hanno accertato l'operatività di due gruppi, ben organizzati, dediti rispettivamente, uno allo spaccio di cocaina ed eroina, mentre l'altro allo vendita di hashish. Entrambi i filoni avevano come denominatore comune l'approvvigionatore, un pregiudicato di rilievo residente nel Comune di Terlizzi.
Il quadro investigativo si è poi arricchito con i positivi riscontri ottenuti mediante controlli e perquisizioni, che hanno portato al sequestro di un rilevante quantitativo di sostanza stupefacente e di svariate somme di denaro. L'organizzazione criminale utilizzava terminologie criptate per indicare le varie dosi di sostanze da cedere o le utenze telefoniche fossero intestate ad ignari individui. La droga infatti veniva chiamata "birra".
Rivestono altresì di indubbio spessore indiziario i commenti registrati dagli indagati contestualmente alle operazioni di controllo, perquisizione e sequestro. Infatti, ciò ha delineato la riferibilità al gruppo criminale delle attività illecite svolte.
Nel corso dell'inchiesta è stato arrestato, nella flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi, uno degli spacciatori dedito allo smercio della cocaina, trovato in possesso anche di migliaia di euro quale provento dell'illecita attività. La banda, per le evidenze raccolte e per le frequentazioni passate ed attuali, si ritiene sia legato al gruppo dei Dello Russo, egemone sul territorio terlizzese.
Sette le ordinanze di custodia cautelare eseguite più un obbligo di presentazione ai Carabinieri. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Trani (BT), D.ssa Maria Grazia Caserta su richiesta del P.M. Mirella Conticelli della locale Procura della Repubblica, a seguito di una complessa e tempestiva indagine portata a termine dai Carabinieri tra l'aprile e il giugno del 2016 con numerosi pedinamenti ed intercettazioni. L'operazione ha tratto spunto da un incremento di arresti per spaccio di sostanze stupefacenti e in materia di armi e munizioni che si erano registrati negli ultimi anni a Terlizzi.
In particolare, nell'aprile del 2016 i militari, in prossimità di un fabbricato rurale, adiacente ad una strada vicinale che costeggia la linea ferroviaria, all'interno di un muretto a secco, avevano notato un giovane depositare un involucro contenente eroina. L'episodio, considerato il tipo di droga e la scaltrezza con la quale la stessa era stata occultata, aveva destato forte preoccupazione tra i Carabinieri. Questo dato, unitamente alla presenza in quel centro, di pregiudicati di considerevole spessore criminale, era stato pertanto ritenuto degno di particolare interesse investigativo.
L'acuta intuizione dei militari e la felice scelta relativa al luogo ove captare i dialoghi di alcuni soggetti hanno portato in evidenza una serie di circostanze – apprese per bocca degli stessi indagati – che hanno svelato l'esistenza di precisi e stabili rapporti fra soggetti indagati, tesi allo spaccio di droga di vario genere, chiara prova di un controllo del mercato degli stupefacenti, svelandone i tratti tipici. Sono da subito risultati chiari i strettissimi i rapporti ed i vincoli, anche familiari, fra gli appartenenti al gruppo, che si erano suddivisi la piazza dello spaccio della cocaina e dell'hashish. In particolare, i Carabinieri hanno accertato l'operatività di due gruppi, ben organizzati, dediti rispettivamente, uno allo spaccio di cocaina ed eroina, mentre l'altro allo vendita di hashish. Entrambi i filoni avevano come denominatore comune l'approvvigionatore, un pregiudicato di rilievo residente nel Comune di Terlizzi.
Il quadro investigativo si è poi arricchito con i positivi riscontri ottenuti mediante controlli e perquisizioni, che hanno portato al sequestro di un rilevante quantitativo di sostanza stupefacente e di svariate somme di denaro. L'organizzazione criminale utilizzava terminologie criptate per indicare le varie dosi di sostanze da cedere o le utenze telefoniche fossero intestate ad ignari individui. La droga infatti veniva chiamata "birra".
Rivestono altresì di indubbio spessore indiziario i commenti registrati dagli indagati contestualmente alle operazioni di controllo, perquisizione e sequestro. Infatti, ciò ha delineato la riferibilità al gruppo criminale delle attività illecite svolte.
Nel corso dell'inchiesta è stato arrestato, nella flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi, uno degli spacciatori dedito allo smercio della cocaina, trovato in possesso anche di migliaia di euro quale provento dell'illecita attività. La banda, per le evidenze raccolte e per le frequentazioni passate ed attuali, si ritiene sia legato al gruppo dei Dello Russo, egemone sul territorio terlizzese.