Travolto da un'auto, donna indagata per omicidio stradale: «Non l'ho visto»
La 45enne di Andria, rispondendo ad una domanda specifica, ha detto che «al momento dell’impatto non era al cellulare»
martedì 6 giugno 2023
23.11
In attesa dell'autopsia sul corpo di Gabriel Aurelian Petrescu, l'operaio di 23 anni residente a Corato morto questa mattina dopo essere stato investito da un'auto mentre era a lavoro sulla strada provinciale 231, la donna che l'ha travolto, una 45enne di Andria, è stata iscritta sul registro degli indagati per omicidio stradale.
Ai Carabinieri della locale Tenenza, diretti dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Giovanni Lucio Vaira, avrebbe riferito di non avere visto il 23enne sulla carreggiata, mentre stava segnalando agli automobilisti in transito, sventolando una bandiera, la presenza dei suoi colleghi al lavoro, impegnati nella pulizia del bordo strada, e poi, rispondendo ad una domanda specifica da parte degli inquirenti, ha affermato che «al momento dell'impatto non era al cellulare».
Una versione, quest'ultima, che dovrà essere confermata dalle indagini - il compito di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e procedere alle indagini spetta ai militari della Compagnia di Molfetta e al personale dello Spesal della Azienda Sanitaria Locale di Bari - che si avvarranno, probabilmente, della consulenza di un tecnico. La salma, in mattinata, è stata condotta nell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari: sarà il medico Sara Sablone a svolgere l'esame autoptico.
«Morire di lavoro, sulla strada, a 23 anni: un dolore immenso, infinito, per tutta la città e una grande rabbia», ha scritto in un post pubblicato su Facebook, Corrado De Benedittis, sindaco di Corato, cittadina in cui viveva l'operaio. «Un'altra vita spezzata, la quarta in appena due settimane» è invece il commento dei sindacati.
Ai Carabinieri della locale Tenenza, diretti dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Giovanni Lucio Vaira, avrebbe riferito di non avere visto il 23enne sulla carreggiata, mentre stava segnalando agli automobilisti in transito, sventolando una bandiera, la presenza dei suoi colleghi al lavoro, impegnati nella pulizia del bordo strada, e poi, rispondendo ad una domanda specifica da parte degli inquirenti, ha affermato che «al momento dell'impatto non era al cellulare».
Una versione, quest'ultima, che dovrà essere confermata dalle indagini - il compito di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e procedere alle indagini spetta ai militari della Compagnia di Molfetta e al personale dello Spesal della Azienda Sanitaria Locale di Bari - che si avvarranno, probabilmente, della consulenza di un tecnico. La salma, in mattinata, è stata condotta nell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari: sarà il medico Sara Sablone a svolgere l'esame autoptico.
«Morire di lavoro, sulla strada, a 23 anni: un dolore immenso, infinito, per tutta la città e una grande rabbia», ha scritto in un post pubblicato su Facebook, Corrado De Benedittis, sindaco di Corato, cittadina in cui viveva l'operaio. «Un'altra vita spezzata, la quarta in appena due settimane» è invece il commento dei sindacati.