Truffano un'anziana di Terlizzi chiedendole 10mila euro. Arrestati in due
Entrambi campani, di 70 e 48 anni, sono stati individuati dai Carabinieri. Sarebbero riusciti a farsi consegnare 8mila euro in contanti
martedì 22 marzo 2022
10.54
Avrebbero raggirato e truffato, il 23 luglio di due anni fa, un'anziana di Terlizzi a cui avrebbero portato via 8mila euro in contanti. Per questo, due uomini di Napoli, il 70enne Nicola Mango e il 48enne Pasquale Vacca, entrambi con reati specifici nei loro ricchi palmares, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta per truffa.
Ci sono voluti due anni di serrate indagini, svolte con pazienza e professionalità dai militari della Sezione Operativa, ma alla fine i due presunti autori di una truffa, condotta col consueto metodo della falsa chiamata al telefono di un sedicente nipote, ai danni di un'anziana residente a Terlizzi, sono stati arrestati dai militari del capitano Francesco Iodice i quali, ieri, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno.
Il fatto risale al 23 luglio 2020. La donna, all'epoca, viveva in una zona poco abitata di Terlizzi. Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal giudice, il sistema utilizzato per truffare la povera donna è stato quello ormai tristemente conosciuto. Secondo quanto emerso finora dalle indagini coordinate dal pubblico ministero Mirella Conticelli, la vittima avrebbe ricevuto una telefonata da parte di una persona che si è presentata come suo nipote e che sarebbe passato per farsi consegnare una somma in denaro.
Pochi spiccioli? Macchè. Ben 10mila euro che il finto nipote, dopo averli ritirati il giorno successivo alla telefonata, avrebbe a sua volta consegnato alla madre (figlia della vittima) che vive fuori regione, per saldare un inesistente debito contratto con una società finanziaria. L'anziana per aiutare la figlia e il nipote avrebbe accettato di consegnare la somma richiesta. Il giorno successivo alla telefonata, l'uomo si sarebbe presentato a casa della donna e le avrebbe detto che era un dipendente delle Poste Italiane.
Con questo stratagemma, è riuscito così a farsi consegnare prima la somma di 4.800 euro e successivamente ulteriori 3.200 euro che avrebbe spedito al nipote della signora. I militari coordinati dal tenente Domenico Mastromauro, che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico dei due presunti truffatori, hanno utilizzato le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e ascoltato alcuni testimoni mettendosi sulle tracce di due uomini originari di Napoli, loro vecchie conoscenze.
I due arrestati, di 70 e di 48 anni, indagati per il reato di truffa nei confronti di persona anziana, sono stati ristretti rispettivamente presso il carcere di Poggioreale e agli arresti domiciliari. «Il procedimento - scrivono dalla Procura - si trova nella fase delle indagini preliminari e l'eventuale colpevolezza dovrà essere accertata in sede di processo».
Ci sono voluti due anni di serrate indagini, svolte con pazienza e professionalità dai militari della Sezione Operativa, ma alla fine i due presunti autori di una truffa, condotta col consueto metodo della falsa chiamata al telefono di un sedicente nipote, ai danni di un'anziana residente a Terlizzi, sono stati arrestati dai militari del capitano Francesco Iodice i quali, ieri, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno.
Il fatto risale al 23 luglio 2020. La donna, all'epoca, viveva in una zona poco abitata di Terlizzi. Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal giudice, il sistema utilizzato per truffare la povera donna è stato quello ormai tristemente conosciuto. Secondo quanto emerso finora dalle indagini coordinate dal pubblico ministero Mirella Conticelli, la vittima avrebbe ricevuto una telefonata da parte di una persona che si è presentata come suo nipote e che sarebbe passato per farsi consegnare una somma in denaro.
Pochi spiccioli? Macchè. Ben 10mila euro che il finto nipote, dopo averli ritirati il giorno successivo alla telefonata, avrebbe a sua volta consegnato alla madre (figlia della vittima) che vive fuori regione, per saldare un inesistente debito contratto con una società finanziaria. L'anziana per aiutare la figlia e il nipote avrebbe accettato di consegnare la somma richiesta. Il giorno successivo alla telefonata, l'uomo si sarebbe presentato a casa della donna e le avrebbe detto che era un dipendente delle Poste Italiane.
Con questo stratagemma, è riuscito così a farsi consegnare prima la somma di 4.800 euro e successivamente ulteriori 3.200 euro che avrebbe spedito al nipote della signora. I militari coordinati dal tenente Domenico Mastromauro, che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico dei due presunti truffatori, hanno utilizzato le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e ascoltato alcuni testimoni mettendosi sulle tracce di due uomini originari di Napoli, loro vecchie conoscenze.
I due arrestati, di 70 e di 48 anni, indagati per il reato di truffa nei confronti di persona anziana, sono stati ristretti rispettivamente presso il carcere di Poggioreale e agli arresti domiciliari. «Il procedimento - scrivono dalla Procura - si trova nella fase delle indagini preliminari e l'eventuale colpevolezza dovrà essere accertata in sede di processo».