Tutte le FOTO degli altari della Reposizione a Terlizzi
Ieri sera, dopo due anni, è tornato il lento e cadenzato rito collettivo nelle chiese della città dei fiori
venerdì 15 aprile 2022
1.10
Un lento e cadenzato rito collettivo, con qualche vociare di troppo, ma per fortuna in larga parte molto ordinato.
Ieri sera, Giovedì Santo 14 aprile, Terlizzi è tornata a respirare l'atmosfera suggestiva dei riti del Triduo Pasquale, in attesa di vivere questa sera la processione dei Misteri. Di chiesa in chiesa, di parrocchia in parrocchia, i fedeli terlizzesi hanno cercato di fermarsi qualche minuto in preghiera davanti agli Altari della Reposizione, dopo aver assistito alla Messa in Coena Domini, che celebra le ultime ore della Passione e la Morte di Cristo.
Un rituale collettivo che non si era svolto nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia da Covid-19 e che quindi ieri ha segnato un altro pezzetto di rinascita collettiva di una intera comunità.
Oggi vogliamo raccontarvi quella serata con le foto scattate nelle parrocchie cittadine, di quelli che non sono affatto "sepolcri", come in tanti per decenni hanno chiamato i repositori. Un modo per testimoniare non il superfluo, ma l'essenziale quando di parla di fede e religione.
Ieri sera, Giovedì Santo 14 aprile, Terlizzi è tornata a respirare l'atmosfera suggestiva dei riti del Triduo Pasquale, in attesa di vivere questa sera la processione dei Misteri. Di chiesa in chiesa, di parrocchia in parrocchia, i fedeli terlizzesi hanno cercato di fermarsi qualche minuto in preghiera davanti agli Altari della Reposizione, dopo aver assistito alla Messa in Coena Domini, che celebra le ultime ore della Passione e la Morte di Cristo.
Un rituale collettivo che non si era svolto nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia da Covid-19 e che quindi ieri ha segnato un altro pezzetto di rinascita collettiva di una intera comunità.
Oggi vogliamo raccontarvi quella serata con le foto scattate nelle parrocchie cittadine, di quelli che non sono affatto "sepolcri", come in tanti per decenni hanno chiamato i repositori. Un modo per testimoniare non il superfluo, ma l'essenziale quando di parla di fede e religione.