Centrodestra, Pd e Uniti a Sinistra confermano i vincoli di inedificabilità a Sovereto
Il presidente Grassi cambia posizione e dà ragione all'impresa. Città Civile abbandona l'aula prima del voto.
giovedì 12 novembre 2015
17.05
Il Consiglio comunale - su esortazione del sindaco- va avanti con la sua decisione di tutelare il borgo di Sovereto. Quasi tutti gli amministratori terlizzesi hanno confermato la linea espressa un anno e cioè quella di dire no a nuove costruzioni edilizie attorno al borgo medievale, dimostrando - come sottolinea una nota stampa dell'amministrazione comunale - «di non essersi fatti influenzare dalle indagini della Magistratura in corso e di aver, invece, confermato quanto adottato in prima battuta cioe il sì a vincolare il borgo di Sovereto per la sua tutela.»
Negli scorsi giorni, infatti, i consiglieri comunali di Terlizzi sono stati raggiunti da avvisi di garanzia. Il motivo, il voto (all'unanimità dei presenti), risalente a gennaio 2014, con il quale si sanciva la volontà di tutelare l'antico borgo di Sovereto da speculazioni edilizie. A seguito di denuncia, la tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta ha dato il via alle indagini e ha ascoltato, nelle scorse ore, tutti i consiglieri che votarono il provvedimento. Tutto ciò è avvenuto proprio qualche ora prima che il Consiglio comunale si riunisse nuovamente per trattare la vicenda. All'ordine del giorno era, infatti, già inserita l'esame delle osservazioni alla variante al PRG, il Piano Regolatore Generale della città di Terlizzi.
L'intera maggioranza, il Partito Democratico e Vincenzo di Tria (Uniti a Sinistra) hanno confermato la propria linea: no ad altro cemento a Sovereto. Ha cambiato posizione, invece, il presidente del consiglio comunale Michele Grassi il quale, a differenza di un anno fa, questa volta ha dato ragione all'impresa: «Probabilmente — ha detto nella sua dichiarazione di voto — un anno fa abbiamo adottato una variante che nella tempestività del momento non si è dimostrata perfetta.» Michele Cagnetta (movimento Città Civile) ha invece abbandonato l'aula prima del voto. Piccata la reazione del sindaco Gemmato: «Facile decantare la bellezza di Sovereto e poi uscire dall'aula al momento del voto o, addirittura, votare diversamente da come fatto un anno fa cioè con un voto non a favore della tutela del borgo» riferendosi proprio ai consiglieri che hanno fatto marcia indietro. «Devo constatare - ha continuato il primo cittadino - che, se alle parole non seguono i fatti, esse hanno il peso di una piuma. I "fatti", in questo caso, si dimostrano con azioni che rimangono agli atti, con una assunzione di responsabilità che si palesa nel voto di chi, con la coscienza pulita, sa di non andare contro nessuno ma solo a favore di Sovereto. Per noi la coerenza è ancora un valore.»
Negli scorsi giorni, infatti, i consiglieri comunali di Terlizzi sono stati raggiunti da avvisi di garanzia. Il motivo, il voto (all'unanimità dei presenti), risalente a gennaio 2014, con il quale si sanciva la volontà di tutelare l'antico borgo di Sovereto da speculazioni edilizie. A seguito di denuncia, la tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta ha dato il via alle indagini e ha ascoltato, nelle scorse ore, tutti i consiglieri che votarono il provvedimento. Tutto ciò è avvenuto proprio qualche ora prima che il Consiglio comunale si riunisse nuovamente per trattare la vicenda. All'ordine del giorno era, infatti, già inserita l'esame delle osservazioni alla variante al PRG, il Piano Regolatore Generale della città di Terlizzi.
L'intera maggioranza, il Partito Democratico e Vincenzo di Tria (Uniti a Sinistra) hanno confermato la propria linea: no ad altro cemento a Sovereto. Ha cambiato posizione, invece, il presidente del consiglio comunale Michele Grassi il quale, a differenza di un anno fa, questa volta ha dato ragione all'impresa: «Probabilmente — ha detto nella sua dichiarazione di voto — un anno fa abbiamo adottato una variante che nella tempestività del momento non si è dimostrata perfetta.» Michele Cagnetta (movimento Città Civile) ha invece abbandonato l'aula prima del voto. Piccata la reazione del sindaco Gemmato: «Facile decantare la bellezza di Sovereto e poi uscire dall'aula al momento del voto o, addirittura, votare diversamente da come fatto un anno fa cioè con un voto non a favore della tutela del borgo» riferendosi proprio ai consiglieri che hanno fatto marcia indietro. «Devo constatare - ha continuato il primo cittadino - che, se alle parole non seguono i fatti, esse hanno il peso di una piuma. I "fatti", in questo caso, si dimostrano con azioni che rimangono agli atti, con una assunzione di responsabilità che si palesa nel voto di chi, con la coscienza pulita, sa di non andare contro nessuno ma solo a favore di Sovereto. Per noi la coerenza è ancora un valore.»