Un centinaio di persone alla marcia di legalità di Libera Terlizzi

Gemmato:«Terlizzi è una comunità sana, la parte marcia della città è una sparuta minoranza»

lunedì 20 gennaio 2020 2.38
A cura di Vincenza Urbano
Un centinaio di persone ha sfilato ieri sera, 19 gennaio, lungo il corteo della legalità, promosso dal presidio terlizzeze di Libera, nonostante fosse una fredda e piovigginosa domenica invernale. È alquanto forte la volontà dei cittadini di redimere quella fetta di comunità sulla quale hanno fatto presa i tentacoli della criminalità organizzata.

A dare supporto alla manifestazione, l'amministrazione comunale che ha partecipato in prima linea, facendosi portavoce dei valori della legge e della giustizia. Non è mancato neppure l'apporto delle opposizioni e delle diverse associazioni che animano la nostra realtà. Al di là dei colori politici, tutti si sono mostrati uniti nell'opporsi al dilagare del consumo di stupefacenti.

Prima tappa, la caserma dei Carabinieri in viale Aldo Moro ove si sono omaggiati i militari e le istituzioni coinvolte nel mega-blitz di inizio gennaio. È noto il protocollo d'intesa del 2016 stipulato tra l'Arma dei Carabinieri e Libera in un connubio impegnato sui fronti dell'«antimafia del fare» e l'«antimafia del sapere», volti entrambi ad approfondire insieme le tematiche della lotta alle mafie.

Una marcia ordinata e tutto sommato silenziosa che ha proseguito per viale Roma e corso Vittorio Emanuele fino a giungere in piazza IV Novembre di fronte al Palazzo di Città. Il sindaco Ninni Gemmato ha ribadito la volontà del Comune di costituirsi parte civile nell'eventuale processo dell'operazione "Anno Zero" e ha tenuto a rassicurare la popolazione che «Terlizzi è una comunità sana, perché la parte marcia della città rappresenta solamente una sparuta minoranza».

Non basta, tuttavia, la repressione dei reati ma è opportuno esercitare anche un controllo del territorio attraverso la cultura. «Sono orgoglioso che in una circostanza come questa la comunità terlizzese dia prova di essere coesa all'esterno», conclude il primo cittadino.

È ferma la posizione di Pasquale Ricciotti, referente del presidio locale di Libera, nel «dire no alle forme criminali che inquinano il territorio». È importante, dunque, non rimanere indifferenti alle brutture del paese. «Dobbiamo tutti impegnarci perché a Terlizzi si espanda il profumo dell'etica e della legalità in tutti i suoi comparti».

Presente anche Libera Puglia nella persona di Alessandra Ricupero, sempre in campo quando si tratta di portare l'ausilio degli organi regionali in eventi di rilevanza cittadina. «All'illegalità deve essere data una risposta non solo repressiva ma soprattutto sociale, mediante l'educazione nelle scuole e il recupero della memoria storica delle vittime di mafia. Bisogna rendersi protagonisti. Partire da sé per costruire un noi».