Un mare di bombe sul litorale amato dai terlizzesi. Bonifica in corso a Torre Calderina
I lavori nell'ambito della costruzione di una condotta sottomarina di scarico a mare dei reflui anche di Terlizzi
venerdì 24 maggio 2019
Dureranno fino al 7 giugno le attività di ricognizione dei fondali dello specchio d'acqua in Località Torre Calderina al fine di individuare la presenza o meno di ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.
La zona è a pochi metri dal "tiro a segno", lembo di terra che si getta nel mare a mò di penisola e che nel corso del conflitto fu area militare mentre oggi, in forte stato di abbandono, lambisce il cantiere del nuovo porto di Molfetta, in un tratto di costa molto frequentato dai terlizzesi.
Le operazioni, scattate il 21 maggio 2019, rientrano nell'ambito dei lavori per la costruzione della condotta sottomarina di scarico a mare dei reflui depurati dei Comuni di Molfetta, Bisceglie, Terlizzi, Ruvo e Corato.
Gli interventi sono di fatto propedeutici e preliminari alla realizzazione dell'infrastruttura al fine di mettere gli operai e poi l'opera stessa nelle migliori condizioni di sicurezza e preservarne l'incolumità.
A occuparsene è una società della provincia di Firenze, incaricata direttamente dall'Acquedotto Pugliese, che sta agendo sia con personale subacqueo che con un natante.
Alla Capitaneria di Porto di Molfetta, invece, il compito di disporre le misure di sicurezza necessarie attraverso un'ordinanza a firma del Comandante Michele Burlando: si impone, tra le altre cose, di navigare ad almeno 100 metri di distanza dal luogo delle operazioni e a una velocità di massima di tre nodi mentre gli esperti dovranno lavorare solo in ore diurne a con condizioni meteo favorevoli restando in costante contatto con la Capitaneria.
La zona è a pochi metri dal "tiro a segno", lembo di terra che si getta nel mare a mò di penisola e che nel corso del conflitto fu area militare mentre oggi, in forte stato di abbandono, lambisce il cantiere del nuovo porto di Molfetta, in un tratto di costa molto frequentato dai terlizzesi.
Le operazioni, scattate il 21 maggio 2019, rientrano nell'ambito dei lavori per la costruzione della condotta sottomarina di scarico a mare dei reflui depurati dei Comuni di Molfetta, Bisceglie, Terlizzi, Ruvo e Corato.
Gli interventi sono di fatto propedeutici e preliminari alla realizzazione dell'infrastruttura al fine di mettere gli operai e poi l'opera stessa nelle migliori condizioni di sicurezza e preservarne l'incolumità.
A occuparsene è una società della provincia di Firenze, incaricata direttamente dall'Acquedotto Pugliese, che sta agendo sia con personale subacqueo che con un natante.
Alla Capitaneria di Porto di Molfetta, invece, il compito di disporre le misure di sicurezza necessarie attraverso un'ordinanza a firma del Comandante Michele Burlando: si impone, tra le altre cose, di navigare ad almeno 100 metri di distanza dal luogo delle operazioni e a una velocità di massima di tre nodi mentre gli esperti dovranno lavorare solo in ore diurne a con condizioni meteo favorevoli restando in costante contatto con la Capitaneria.