Un parchetto “delle ombre” a Terlizzi iniziato e mai realmente ultimato
Lettera aperta al primo cittadino di un residente della zona
lunedì 17 giugno 2024
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di un cittadino che chiede con grande civiltà e senso di appartenenza alla comunità, dei chiarimenti circa le sorti di un parchetto di recente realizzazione in via Ravenna, all'incrocio con via Carelli.
Un parchetto "delle ombre" è stato definito dal nostro lettore, per lo stato di abbandono in cui vessa l'area (ed il verde), rimasta oltretutto al buio e con episodi di micro criminalità registrati.
Si precisa che i lavori sono terminati (o sospesi?) da circa sei mesi, e manca l'intera parte impiantistica. Questo il testo inviatoci e che pubblichiamo, con la precisa volontà di avviare un dibattito con l'amministrazione comunale, pronti ad ospitare risposte e ad accendere i riflettori sulla questione e sullo stato dei luoghi.
«Siamo nel parchetto contiguo al mercato della frutta di Terlizzi. Si tratta di un parchetto di recente realizzazione costruito nell'arco di un mese e mai ultimato. Il parchetto avrebbe rappresentato per la gente del quartiere, e non solo, un luogo di ritrovo, di gioco e di convivialità.
Peccato però che questo bel sogno sia stato disatteso.
Assistiamo quindi ad un parchetto posizionato in mezzo a due colossi di strutture fatiscenti. La prima è quella che ospita i banchi covid e le attrezzature utilizzate durante la pandemia e la seconda è quella del mercato della frutta con annessi garage dei commercianti. Orbene, anche senza l'occhio tecnico di un architetto, non si tratta di un capolavoro di arte e di architettura.
Certo che no. Eppure il destino di queste macro strutture rimane ancora ignoto creando un paesaggio che poco ha di armonico e familiare. Il tutto è incorniciato dal fatto che si tratta di un parchetto al buio, privo di illuminazione pubblica.
Una "piazzetta delle ombre", insomma, che diventa inevitabilmente un'attrazione per ragazzini, ragazzi, malintenzionati che si abbandonano in schiamazzi, lasciano spazzatura ovunque e lanciano pietre causando danni a cose o persone, forti di non essere visti grazie al potere delle ombre.
È questa l'immagine che vogliamo dare alla nostra città verde? La città dei fiori? O forse la nostra città può e deve fare di più?
Penso che a tutti noi piaccia pensare che la nostra città, sia tanto più di così».
Un parchetto "delle ombre" è stato definito dal nostro lettore, per lo stato di abbandono in cui vessa l'area (ed il verde), rimasta oltretutto al buio e con episodi di micro criminalità registrati.
Si precisa che i lavori sono terminati (o sospesi?) da circa sei mesi, e manca l'intera parte impiantistica. Questo il testo inviatoci e che pubblichiamo, con la precisa volontà di avviare un dibattito con l'amministrazione comunale, pronti ad ospitare risposte e ad accendere i riflettori sulla questione e sullo stato dei luoghi.
«Siamo nel parchetto contiguo al mercato della frutta di Terlizzi. Si tratta di un parchetto di recente realizzazione costruito nell'arco di un mese e mai ultimato. Il parchetto avrebbe rappresentato per la gente del quartiere, e non solo, un luogo di ritrovo, di gioco e di convivialità.
Peccato però che questo bel sogno sia stato disatteso.
Assistiamo quindi ad un parchetto posizionato in mezzo a due colossi di strutture fatiscenti. La prima è quella che ospita i banchi covid e le attrezzature utilizzate durante la pandemia e la seconda è quella del mercato della frutta con annessi garage dei commercianti. Orbene, anche senza l'occhio tecnico di un architetto, non si tratta di un capolavoro di arte e di architettura.
Certo che no. Eppure il destino di queste macro strutture rimane ancora ignoto creando un paesaggio che poco ha di armonico e familiare. Il tutto è incorniciato dal fatto che si tratta di un parchetto al buio, privo di illuminazione pubblica.
Una "piazzetta delle ombre", insomma, che diventa inevitabilmente un'attrazione per ragazzini, ragazzi, malintenzionati che si abbandonano in schiamazzi, lasciano spazzatura ovunque e lanciano pietre causando danni a cose o persone, forti di non essere visti grazie al potere delle ombre.
È questa l'immagine che vogliamo dare alla nostra città verde? La città dei fiori? O forse la nostra città può e deve fare di più?
Penso che a tutti noi piaccia pensare che la nostra città, sia tanto più di così».