Un polo specializzato in Oculistica a Terlizzi?

Entro la fine della settimana si conoscerà il destino dell'ospedale

mercoledì 9 dicembre 2015 6.59
Assomiglia a una corsa contro il tempo, quella che nelle ultime ore sta investendo la politica terlizzese per salvare l'ospedale della città. Il Partito Democratico di Terlizzi ha incontrato nei giorni scorsi medici e infermieri del presidio per valutare quali strade si potrebbero intraprendere per scongiurare la chiusura. A voler prendere in prestito una metafora, si direbbe che il quadro clinico del «Sarcone» resta da codice rosso visto che, con poco più di 70 posti letto, resta uno dei principali indiziati a essere sacrificato sull'altare del riassetto della rete ospedaliera regionale.

Nel corso della riunione i consiglieri comunali del Pd hanno condiviso preoccupazioni e critiche degli addetti ai lavori: «Le dichiarazioni di Gorgoni su Terlizzi sono state molto lesive», afferma il segretario Pd Franco Barile, «fino a che non ci sarà il presidio ospedaliero del Nord Barese sarebbe una pazzia toccare Terlizzi. Ci sono servizi come il laboratorio di analisi, la radiologia e chirurgia plastica che risultano altamente produttivi nei report 2014 dell'azienda». Sulla stessa linea anche il capogruppo in consiglio comunale Michelangelo de Chirico che torna sul tema delle risorse economiche investite negli ultimi anni per riqualificare e ammodernare la struttura: «Oggi si vorrebbe portare la questione sul piano del rispetto della normativa europea sui posti letto e della fredda analisi dei numeri ma il nostro ospedale ha le potenzialità, già dimostrate nel passato, di poter ambire a ruoli importanti di specializzazione. Chi darà conto dei soldi investiti per la struttura e per i macchinari negli ultimi anni?» In ogni caso il Pd promette «ogni iniziativa politica volta alla salvaguardia dell'Ospedale di Terlizzi».

Il presidente del consiglio comunale, Michele Grassi, a capo di un movimento civico, è in costante contatto con i piani alti dell'Asl e se la prende con chi la settimana scorsa aveva definito l'ospedale uno «stipendificio»: «Il Sarcone è invece un piccolo gioiello appena ristrutturato con radiologia, oculistica, laboratorio analisi ben funzionanti e ulteriori servizi di base necessari per una cittadina di 27.000 abitanti».
Il pressing politico sta dando i primi risultati se è vero, come raccontano i rumors, che il direttore generale dell'Asl Vito Montanaro, nei prossimi giorni presenterà una proposta che non contempli la chiusura tout court dell'ospedale, bensì una sua riconversione. In altre parole l'ospedale «Sarcone» in una prima fase non chiuderebbe ma si trasformerebbe in un centro specializzato in Oculistica di valenza regionale. Sembra però ormai inevitabile l'accorpamento della Chirurgia Bariatrica (chirurgia dell'obesità) alla Chirurgia di Corato. Motivo: con l'entrata in vigore della nuova direttiva comunitaria che vieta a medici e infermieri turni no-stop senza le obbligatorie 11 ore di risposo, verrebbero a mancare gli anestesisti.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)