Un terlizzese su 5 vive su zona a rischio idraulico, Forza Italia: prevenzione dei rischi naturali
Terlizzi si trova in una zona classificata a media pericolosità sismica
giovedì 21 dicembre 2017
7.52
Terlizzi non è immune alle calamità naturali. A sostenerlo è Michelangelo Guastamacchia, responsabile Enti Locali Forza Italia Terlizzi il quale suggerisce di dare "priorità alla sicurezza dai rischi naturali"
"L'Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico per la sua particolare posizione geografica e ad elevato rischio idrogeologico con oltre l'88% dei Comuni esposto a rischio frana o alluvione. Negli ultimi 50 anni, infatti, frane e inondazioni hanno causato ben 1.785 morti, 62 dispersi, quasi 2.000 feriti e oltre 300mila persone evacuate. Anche il nostro Comune non è affatto immune da tali rischi".
"L'istantanea che l'Istat restituisce sulla situazione dei rischi naturali cui è esposto il territorio terlizzese, evidenzia che 5.522 cittadini (uno su cinque) vivono in aree, alcune maggiormente, altre meno, a rischio idraulico. Dal punto di vista sismico si trova in una zona classificata a media pericolosità sismica (zona 3); pericolosità che si traduce in rischio non trascurabile se si pensa che buona parte del patrimonio edilizio cittadino è alquanto datato, dunque potenzialmente vulnerabile: oltre il 76% degli edifici è stato infatti costruito prima del 1980".
"Investire in prevenzione e mitigazione dei rischi è dunque assolutamente prioritario - è la tesi sostenuta da Forza Italia - iniziando dalla predisposizione e da una adeguata diffusione ai cittadini del Piano di Emergenza Comunale, strumento operativo reso obbligatorio dalla legge n.100/2012, essenziale per favorire la prevenzione dei danni, la sicurezza e l'assistenza dei cittadini in caso di eventi calamitosi, garantendo il mantenimento del livello di vita "civile" messo in crisi da una situazione che può comportare disagi fisici e psicologici anche gravi. La legge di conversione del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, cosiddetto decreto fiscale, approvata in Parlamento il 30 novembre scorso, anche se nel complesso si limita a stanziare pochi euro, polverizzati in tanti settori, anziché attuare una politica economica con una visione di lungo periodo elaborando politiche di sostegno socio-economico più mirate, tuttavia dà la possibilità agli enti locali di utilizzare i proventi degli oneri di urbanizzazione e delle sanzioni pagate da chi infrange le norme edilizie e urbanistiche, per la progettazione e realizzazione di interventi finalizzati alla prevenzione ed alla mitigazione del rischio idrogeologico e sismico".
"Una opportunità, dunque, per il nostro Comune, che dal 1 gennaio 2018 può utilizzare i proventi dei titoli abilitativi edilizi anche per la progettazione delle opere pubbliche di cui il paese ha bisogno e per la realizzazione di tanti altri interventi".
"L'Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico per la sua particolare posizione geografica e ad elevato rischio idrogeologico con oltre l'88% dei Comuni esposto a rischio frana o alluvione. Negli ultimi 50 anni, infatti, frane e inondazioni hanno causato ben 1.785 morti, 62 dispersi, quasi 2.000 feriti e oltre 300mila persone evacuate. Anche il nostro Comune non è affatto immune da tali rischi".
"L'istantanea che l'Istat restituisce sulla situazione dei rischi naturali cui è esposto il territorio terlizzese, evidenzia che 5.522 cittadini (uno su cinque) vivono in aree, alcune maggiormente, altre meno, a rischio idraulico. Dal punto di vista sismico si trova in una zona classificata a media pericolosità sismica (zona 3); pericolosità che si traduce in rischio non trascurabile se si pensa che buona parte del patrimonio edilizio cittadino è alquanto datato, dunque potenzialmente vulnerabile: oltre il 76% degli edifici è stato infatti costruito prima del 1980".
"Investire in prevenzione e mitigazione dei rischi è dunque assolutamente prioritario - è la tesi sostenuta da Forza Italia - iniziando dalla predisposizione e da una adeguata diffusione ai cittadini del Piano di Emergenza Comunale, strumento operativo reso obbligatorio dalla legge n.100/2012, essenziale per favorire la prevenzione dei danni, la sicurezza e l'assistenza dei cittadini in caso di eventi calamitosi, garantendo il mantenimento del livello di vita "civile" messo in crisi da una situazione che può comportare disagi fisici e psicologici anche gravi. La legge di conversione del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, cosiddetto decreto fiscale, approvata in Parlamento il 30 novembre scorso, anche se nel complesso si limita a stanziare pochi euro, polverizzati in tanti settori, anziché attuare una politica economica con una visione di lungo periodo elaborando politiche di sostegno socio-economico più mirate, tuttavia dà la possibilità agli enti locali di utilizzare i proventi degli oneri di urbanizzazione e delle sanzioni pagate da chi infrange le norme edilizie e urbanistiche, per la progettazione e realizzazione di interventi finalizzati alla prevenzione ed alla mitigazione del rischio idrogeologico e sismico".
"Una opportunità, dunque, per il nostro Comune, che dal 1 gennaio 2018 può utilizzare i proventi dei titoli abilitativi edilizi anche per la progettazione delle opere pubbliche di cui il paese ha bisogno e per la realizzazione di tanti altri interventi".