Francesco De Sario, camionista da una vita e grande lavoratore
La storia di una piccola impresa familiare sconvolta dal dolore
lunedì 14 dicembre 2015
"Ma che test dell'alcol! E' solo una disgrazia". Terlizzi difende il suo concittadino Francesco De Sario, l'autotrenista uscito l'altro ieri fuori corsia sulla statale 397 nei pressi di Fasano e accusato adesso di omicidio plurimo. Cinquantasette anni, camionista da una vita, chi lo conosce lo descrive come un grande lavoratore. Padre di famiglia, fa questo mestiere da quand'era ragazzo. Altro che alcol test, non frequenta nemmeno il bar del quartiere», raccontano. Una persone mite, un autotrasportatore con una certa esperienza. In via Mazzini, una piccola azienda di trasporti, "Francesco De Sario Trasporti". Pare che un paio di settimane fa gli avessero rubato una cisterna, ma sono solo voci di paese.
Figlio d'arte, suo padre trasportava olio oppure acqua con mezzi più piccoli, negli anni 80 apri il primo autolavaggio di camion a Terlizzi dove lavorava anche Francesco. Oggi nella stessa autorimessa di via Mazzini, nei pressi del sottopasso, suo fratello ha una officina dove si riparano camion, accanto depositano i mezzi. Francesco sin da piccolo ha sempre conosciuto il mestiere. Un altro fratello è autista di pullman per le autolinee "Marino". Non si ricordano altri incidenti in cui sono rimasti coinvolti. Una famiglia di grande esperienza e professionalità, insomma. Una famiglia chiusa in un dolore che adesso è difficile da spiegare.
Figlio d'arte, suo padre trasportava olio oppure acqua con mezzi più piccoli, negli anni 80 apri il primo autolavaggio di camion a Terlizzi dove lavorava anche Francesco. Oggi nella stessa autorimessa di via Mazzini, nei pressi del sottopasso, suo fratello ha una officina dove si riparano camion, accanto depositano i mezzi. Francesco sin da piccolo ha sempre conosciuto il mestiere. Un altro fratello è autista di pullman per le autolinee "Marino". Non si ricordano altri incidenti in cui sono rimasti coinvolti. Una famiglia di grande esperienza e professionalità, insomma. Una famiglia chiusa in un dolore che adesso è difficile da spiegare.