Uova di Pasqua donate alle parrocchie di Terlizzi
Donate 160 uova di Pasqua per i bambini delle famiglie più deboli
venerdì 2 aprile 2021
Uno dei simboli di Pasqua è certamente l'uovo di cioccolato, amato dai bimbi, ma anche dai più grandi. Ne sono stati donati 160 da Alessandro Cataldi, 45enne imprenditore terlizzese, alle parrocchie cittadine.
In questi giorni sono state distribuite ed andranno ad arricchire le iniziative di solidarietà che le varie comunità parrocchiali stanno attuando nei confronti dei più deboli e di chi sta affrontando condizioni di indigenza in questo momento di emergenza sanitaria prolungata.
«Si tratta certamente di un periodo storico assai complicato - ha detto Cataldi - Perché siamo ancora in piena pandemia e moltissima gente, che fino a qualche tempo era abituata ad un tenore di vita dignitoso, oggi vive in ristrettezze. Il contagio e le paure che ne derivano fanno il resto ed un uovo di Pasqua, in mano ad un bimbo o ad una bimba sorridente, può sembrare pochissimo, ma può portare momenti di gioia in alcune famiglie. Ed anche negli adulti, nei tanti senza una dimora o che vivono in povertà. Anche a loro è giusto cercare di dare calore in una giornata di festa».
Un gesto semplice ma che non tutti avrebbero fatto. Anche in un periodo difficile per le imprese italiane, c'è chi mette gli altri al primo posto ed è davvero qualcosa di non comune. Ad Alessandro gli auguri della nostra redazione.
In questi giorni sono state distribuite ed andranno ad arricchire le iniziative di solidarietà che le varie comunità parrocchiali stanno attuando nei confronti dei più deboli e di chi sta affrontando condizioni di indigenza in questo momento di emergenza sanitaria prolungata.
«Si tratta certamente di un periodo storico assai complicato - ha detto Cataldi - Perché siamo ancora in piena pandemia e moltissima gente, che fino a qualche tempo era abituata ad un tenore di vita dignitoso, oggi vive in ristrettezze. Il contagio e le paure che ne derivano fanno il resto ed un uovo di Pasqua, in mano ad un bimbo o ad una bimba sorridente, può sembrare pochissimo, ma può portare momenti di gioia in alcune famiglie. Ed anche negli adulti, nei tanti senza una dimora o che vivono in povertà. Anche a loro è giusto cercare di dare calore in una giornata di festa».
Un gesto semplice ma che non tutti avrebbero fatto. Anche in un periodo difficile per le imprese italiane, c'è chi mette gli altri al primo posto ed è davvero qualcosa di non comune. Ad Alessandro gli auguri della nostra redazione.