Uova di Pasqua e colombe artigianali non risentono della crisi
"Il cliente ci chiede cose particolari: una volta un pulcino vero in un uovo di Pasqua"
domenica 5 aprile 2015
10.39
Oggi è Pasqua e ci siamo chiesti che tipo è il terlizzese medio in fatto di abitudini di acquisto di uova e colombe pasquali? Preferisce il prodotto artigianale o quello di marca che può facilmente reperire in un supermercato o in un centro commerciale? Lo abbiamo chiesto a una delle più rinomate pasticcerie del paese, la Pasticceria Ducale di Mario Dantes.
La prima cosa che certamente al cliente salta all'occhio è la differenza di prezzo: esso tocca, in media, la ventina di euro per colombe e uova (senza l'aggiunta di sorpresa) di Pasqua artigianali; nel caso del prodotto di marca reperibile in un qualsiasi supermercato, invece, il costo degli stessi prodotti, pur variando a seconda del marchio, si mantiene stabile attorno alla decina di euro, per una differenza di circa il 50%. Nonostante la crisi dettata dal forte avvento dei grossi centri commerciali -ha spiegato il titolare della pasticceria- il settore artigianale non sta subendo un forte calo di vendite come ci si aspetterebbe: rispetto agli scorsi anni esse si mantengono costanti, perché il cliente è disposto a pagare di più pur di avere un prodotto non industriale, "fatto a mano", poiché sa che quel leggere sovraprezzo serve a compensare l'utilizzo di materie prime selezionate e di qualità migliore.
"Abbiamo prodotto colombe ai frutti di bosco o accostato il gusto dell'arancia con quello del cioccolato fondente: sono andati a ruba. Abbiamo notato che quanto più sperimenti e inventi cose nuove, tanto più attiri la clientela. Per quanto riguarda le uova di Pasqua, proprio perché lavoriamo sul dettaglio e sui particolari, il cliente si sbizzarrisce nel chiederci confezioni introvabili o sorprese personalizzate: una volta ci è stato richiesto di lasciare all'interno di un uovo un pulcino vivo". Il trucco, quindi, sta nel soddisfare il cliente, sorprendedolo e assecondando i suoi sfizi: una volta accontentato, ritornerà.
La prima cosa che certamente al cliente salta all'occhio è la differenza di prezzo: esso tocca, in media, la ventina di euro per colombe e uova (senza l'aggiunta di sorpresa) di Pasqua artigianali; nel caso del prodotto di marca reperibile in un qualsiasi supermercato, invece, il costo degli stessi prodotti, pur variando a seconda del marchio, si mantiene stabile attorno alla decina di euro, per una differenza di circa il 50%. Nonostante la crisi dettata dal forte avvento dei grossi centri commerciali -ha spiegato il titolare della pasticceria- il settore artigianale non sta subendo un forte calo di vendite come ci si aspetterebbe: rispetto agli scorsi anni esse si mantengono costanti, perché il cliente è disposto a pagare di più pur di avere un prodotto non industriale, "fatto a mano", poiché sa che quel leggere sovraprezzo serve a compensare l'utilizzo di materie prime selezionate e di qualità migliore.
"Abbiamo prodotto colombe ai frutti di bosco o accostato il gusto dell'arancia con quello del cioccolato fondente: sono andati a ruba. Abbiamo notato che quanto più sperimenti e inventi cose nuove, tanto più attiri la clientela. Per quanto riguarda le uova di Pasqua, proprio perché lavoriamo sul dettaglio e sui particolari, il cliente si sbizzarrisce nel chiederci confezioni introvabili o sorprese personalizzate: una volta ci è stato richiesto di lasciare all'interno di un uovo un pulcino vivo". Il trucco, quindi, sta nel soddisfare il cliente, sorprendedolo e assecondando i suoi sfizi: una volta accontentato, ritornerà.