Variante Borgo di Sovereto, un altro punto di vista
Ecco cosa dice la relazione del dirigente Gianferrini
domenica 6 dicembre 2015
8.12
Nel consiglio comunale del 12 novembre è stato discusso l'ordine del giorno relativo alla variante del Borgo di Sovereto – approvata ad inizio 2014 – e, con essa, anche l'"Esame delle osservazioni e controdeduzioni alla variante al P.R.G. "Borgo di Sovereto" – valutazioni relative all'incidenza del P.P.T.R. sulla variante". Quaest'ultima altro non è che la relazione tecnica redatta in proposito da Francesco Gianferrini dirigente Ufficio Servizi Tecnici. In tale documento il dirigente comunale si esprime circa gli appunti fatti a tale variante. Tra questi, spicca quello fatto dalla ditta "Costruzioni De Chirico s.r.l." circa l'esclusione dell'area di sua proprietà dalla zona "A" che – a seguito dell'approvazione della nota variante – è stata estesa a tutta la frazione di Sovereto.
Zona "A" è la zona che copre aree di pubblico interesse: il centro storico di una comunità urbana. Gianferrini "accoglie" – tecnicamente, s'intende - tale contestazione.
Secondo infatti le osservazioni fatte dalla Ditta De Chirico circa l'area di sua proprietà: "[essa] non è localizzata in prossimità di peculiarità paesaggistiche degne di specifica tutela. Pertanto, in considerazione […] della sua localizzazione geografica lontana dai contesti e manufatti di pregio, nonché del PUTT e del PPTR, che neanche ravvisano forme di "tutela diffusa" per l'area, non v'è dubbio alcuno della sua classificazione come zona "B2" e della anomalia della sua assimilazione ad una zona omogenea del tipo "A". [Essa è] decentrata rispetto alle vere peculiarità comunque presenti [nel tessuto urbano di] Sovereto; non riveste un ruolo importante da un punto di vista paesaggistico – ambientale".
La Ditta De Chirico ha intanto convenuto il Comune di Terlizzi per far accertare dinnanzi al T.A.R. la nullità e l'illegittimità della variante del Borgo di Sovereto. Secondo Gianferrini "non è da escludere un'eventuale possibile soccombenza dell'Amministrazione in [tale] giudizio".
Nella sua relazione, si legge ancora: "l'area di proprietà della "Costruzioni De Chirico s.r.l." non ricade nel reticolo che individua le "Aree di rispetto delle componenti culturali e insediative" e quindi non è soggetta alle limitazioni rivenienti dal P.P.T.R." Il Comune di Terlizzi ha chiesto parere all'Ufficio Vincoli della Direzione Regionale per i Beni Culturali relativamente all'apposizione del vincolo sull'intera frazione di Sovereto, ricevendo "riscontro negativo dato che "non risultano provvedimenti di tutela di competenza [della Direzione Regionale per i Beni Culturali] nei confronti degli immobili in questione".
E quindi: "per i motivi descritti, nonché per la totale inesistenza di altri vincoli quali la pericolosità idraulica e geomorfologica si ritiene che non vi siano motivi ostativi all'accoglimento dell'osservazione pervenuta per quanto attiene il profilo tecnico – urbanistico".
Zona "A" è la zona che copre aree di pubblico interesse: il centro storico di una comunità urbana. Gianferrini "accoglie" – tecnicamente, s'intende - tale contestazione.
Secondo infatti le osservazioni fatte dalla Ditta De Chirico circa l'area di sua proprietà: "[essa] non è localizzata in prossimità di peculiarità paesaggistiche degne di specifica tutela. Pertanto, in considerazione […] della sua localizzazione geografica lontana dai contesti e manufatti di pregio, nonché del PUTT e del PPTR, che neanche ravvisano forme di "tutela diffusa" per l'area, non v'è dubbio alcuno della sua classificazione come zona "B2" e della anomalia della sua assimilazione ad una zona omogenea del tipo "A". [Essa è] decentrata rispetto alle vere peculiarità comunque presenti [nel tessuto urbano di] Sovereto; non riveste un ruolo importante da un punto di vista paesaggistico – ambientale".
La Ditta De Chirico ha intanto convenuto il Comune di Terlizzi per far accertare dinnanzi al T.A.R. la nullità e l'illegittimità della variante del Borgo di Sovereto. Secondo Gianferrini "non è da escludere un'eventuale possibile soccombenza dell'Amministrazione in [tale] giudizio".
Nella sua relazione, si legge ancora: "l'area di proprietà della "Costruzioni De Chirico s.r.l." non ricade nel reticolo che individua le "Aree di rispetto delle componenti culturali e insediative" e quindi non è soggetta alle limitazioni rivenienti dal P.P.T.R." Il Comune di Terlizzi ha chiesto parere all'Ufficio Vincoli della Direzione Regionale per i Beni Culturali relativamente all'apposizione del vincolo sull'intera frazione di Sovereto, ricevendo "riscontro negativo dato che "non risultano provvedimenti di tutela di competenza [della Direzione Regionale per i Beni Culturali] nei confronti degli immobili in questione".
E quindi: "per i motivi descritti, nonché per la totale inesistenza di altri vincoli quali la pericolosità idraulica e geomorfologica si ritiene che non vi siano motivi ostativi all'accoglimento dell'osservazione pervenuta per quanto attiene il profilo tecnico – urbanistico".