Vendola su Repubblica: «A Terlizzi mi conoscono tutti e mi vogliono bene»
«Ho comprato casa a Terlizzi a pochi metri dal luogo dove nacque mia madre»
giovedì 16 giugno 2016
11.58
«Ho comprato casa a Terlizzi, a duecento metri dal luogo dove nacque mia madre, conosco tutti e tutti mi vogliono bene. A Roma abbiamo un piccolissimo appartamento in centro. Ma non permetteremo che il corpo di nostro figlio diventi una bandiera dei diritti civili. Meglio tornare a ottomila chilometri dall'Italia in questa casetta piccolina in Canada che è piena di grazia italiana». Così Nichi Vendola, da Montreal, in un'intervista a Repubblica.
«Mai, quando ero ragazzo a Terlizzi, avrei potuto immaginare di avere un giorno un marito canadese e un figlio americano», racconta Vendola. Tobia è nato a Sacramento e l'atto di nascita è stato compilato all'anagrafe californiana, dove «la legge consente di scrivere quello che vuoi». Il padre biologico, spiega, è Ed, «in questo modo Tobia è più tutelato e non solo perché Ed è canadese e italiano e dunque assicura a Tobia altri due passaporti. Il cognome è Testa e non Vendola».
Sull'utero in affitto, «capisco che, a parte la bestialità razzista e omofoba, ci sia un pezzo d'Italia per bene che possa sentirsi disorientata. Penso che se vedessero, se giudicassero in concreto e non in astratto, capirebbero tutto subito», dice Vendola. «La gestazione per altri è la risposta della scienza al bisogno di famiglia, è una difesa della famiglia. La maternità surrogata è praticata soprattutto dalle coppie eterosessuali ed È probabile che tra una ventina di anni, come prevede Umberto Veronesi, sarà molto diffusa e anche in Italia si riderà di tutte queste resistenze».
«Mai, quando ero ragazzo a Terlizzi, avrei potuto immaginare di avere un giorno un marito canadese e un figlio americano», racconta Vendola. Tobia è nato a Sacramento e l'atto di nascita è stato compilato all'anagrafe californiana, dove «la legge consente di scrivere quello che vuoi». Il padre biologico, spiega, è Ed, «in questo modo Tobia è più tutelato e non solo perché Ed è canadese e italiano e dunque assicura a Tobia altri due passaporti. Il cognome è Testa e non Vendola».
Sull'utero in affitto, «capisco che, a parte la bestialità razzista e omofoba, ci sia un pezzo d'Italia per bene che possa sentirsi disorientata. Penso che se vedessero, se giudicassero in concreto e non in astratto, capirebbero tutto subito», dice Vendola. «La gestazione per altri è la risposta della scienza al bisogno di famiglia, è una difesa della famiglia. La maternità surrogata è praticata soprattutto dalle coppie eterosessuali ed È probabile che tra una ventina di anni, come prevede Umberto Veronesi, sarà molto diffusa e anche in Italia si riderà di tutte queste resistenze».