Ventiquattro cuori per dire addio a Armando
Toccante momento di raccoglimento attorno alla famiglia Bali
mercoledì 24 agosto 2016
8.51
Ventiquattro cuoricini intagliati nella bara di Armando Bali per conservare altrettanti pensieri di amici e familiari. Così se ne è andato il diciassettenne morto nell'incidente stradale di sabato pomeriggio sulla provinciale Terlizzi-Govinazzo insieme al coetaneo Giuseppe de Chirico. Abbracciato dal calore e dalla commozione di centinaia e centinaia di persone che ieri pomeriggio hanno affollato il palazzetto dello sport di via Chicoli. Persone che piangono, persone di tutte le età. C'è tutta la comunità albanese a testimonianza delle origini della famiglia.
La Procura di Trani in mattinata aveva respinto la richiesta per l'autopsia chiesta dal legale della famiglia, non ce n'erano i presupposti anche se i carabinieri di Giovinazzo continuano le indagini per capire se ci sono state responsabilità particolari che, pur indirettamente hanno causato l'incidente (è stato accertato al momento che il motorino su cui viaggiavano i due ragazzi era senza targa e senza assicurazione). La salma di Armando arriva così nel primo pomeriggio nel palazzetto dello sport di via Chicoli per una breve cerimonia laica (la famiglia, di origine albanese, è di religione musulmana). C'è anche il papà di Giuseppe de Chirico che abbraccia i familiari di Armando prima di andare in Concattedrale per il funerale del figlio.
Il sindaco Ninni Gemmato abbraccia papà Samir e mamma Aida, «non vi lasceremo soli» promette durante il suo intervento. C'è il ricordo anche della professoressa Annamaria Allegretta, dirigente scolastica del Liceo frequentato da Armando: «Armand era un nostro alunno, un nostro amico, un nostro "figlio", un capitale umano che non ha potuto esprimere appieno le proprie potenzialità. Non sapremo mai cosa Armand sarebbe diventato. Nando – così lo chiamava il suo prof. di inglese – studiava perché voleva "diventare qualcuno" e in questo era ben guidato dai consigli della mamma e dei professori. Era un bravo ragazzo, educato e benvoluto da tutti. A settembre nella 4A del Liceo Economico-Sociale ci sarà un banco vuoto e sarà un brutto momento. Una cerimonia semplice.
Un momento di raccoglimento per ricordare questo ragazzo andato via come va via un giovane fiore, dice il fratello Orgen nel suo toccante ricordo. Il fratello più grande della famiglia Bali, ringrazia i tanti che in queste ore stanno dimostrando la loro vicinanza e soprattutto «i soccorritori che in quelle tredici ore di sabato non hanno mai smesso di starci vicino». La cerimonia finisce. Gli amici di Armand si avvicinano alla bara. E l'accarezzano.
Ieri nella Concattedrale si sono tenute anche le esequie di Giuseppe de Chirico (clicc qui)
La Procura di Trani in mattinata aveva respinto la richiesta per l'autopsia chiesta dal legale della famiglia, non ce n'erano i presupposti anche se i carabinieri di Giovinazzo continuano le indagini per capire se ci sono state responsabilità particolari che, pur indirettamente hanno causato l'incidente (è stato accertato al momento che il motorino su cui viaggiavano i due ragazzi era senza targa e senza assicurazione). La salma di Armando arriva così nel primo pomeriggio nel palazzetto dello sport di via Chicoli per una breve cerimonia laica (la famiglia, di origine albanese, è di religione musulmana). C'è anche il papà di Giuseppe de Chirico che abbraccia i familiari di Armando prima di andare in Concattedrale per il funerale del figlio.
Il sindaco Ninni Gemmato abbraccia papà Samir e mamma Aida, «non vi lasceremo soli» promette durante il suo intervento. C'è il ricordo anche della professoressa Annamaria Allegretta, dirigente scolastica del Liceo frequentato da Armando: «Armand era un nostro alunno, un nostro amico, un nostro "figlio", un capitale umano che non ha potuto esprimere appieno le proprie potenzialità. Non sapremo mai cosa Armand sarebbe diventato. Nando – così lo chiamava il suo prof. di inglese – studiava perché voleva "diventare qualcuno" e in questo era ben guidato dai consigli della mamma e dei professori. Era un bravo ragazzo, educato e benvoluto da tutti. A settembre nella 4A del Liceo Economico-Sociale ci sarà un banco vuoto e sarà un brutto momento. Una cerimonia semplice.
Un momento di raccoglimento per ricordare questo ragazzo andato via come va via un giovane fiore, dice il fratello Orgen nel suo toccante ricordo. Il fratello più grande della famiglia Bali, ringrazia i tanti che in queste ore stanno dimostrando la loro vicinanza e soprattutto «i soccorritori che in quelle tredici ore di sabato non hanno mai smesso di starci vicino». La cerimonia finisce. Gli amici di Armand si avvicinano alla bara. E l'accarezzano.
Ieri nella Concattedrale si sono tenute anche le esequie di Giuseppe de Chirico (clicc qui)