Vitagliano ai terlizzesi: «Domenica rendete straordinaria Terlizzi»
L'ultimo appello al voto prima del ballottaggio
sabato 24 giugno 2017
8.25
Uno sprint finale alquanto vivace ha concluso definitivamente la campagna elettorale di Pasquale Vitagliano, il quale da adesso in poi si rimette esclusivamente allo spirito di riscatto sociale di un «popolo unico e unito». A introdurre l'ultimo comizio, la voce squillante e coinvolgente di Daniela Zappatore, professoressa candidata al consiglio comunale, che ha voluto celebrare l'incontro di chiusura nei termini di una «festa della democrazia», con l'accorato appello a tutti i cittadini di recarsi alle urne domenica e «spalancare le finestre per far entrare aria nuova a Terlizzi».
Vitagliano apre il suo discorso augurando, «sportivamente», l'in bocca al lupo allo sfidante Gemmato e poi incalza in maniera ilare sostenendo che il treno dell'amministrazione uscente «insegue le tematiche della Comunità Civica», rivendicando l'attenzione per il cimitero, l'annuncio degli uffici in centro, la messa in sicurezza del municipio.
«Con il contributo di tutti, stiamo costruendo una casa», afferma il leader della coalizione, riferendosi al progetto programmatico di gettare le fondamenta di una nuova visione di città. Eppure, «sta passando il messaggio negativo che per lavorare devi entrare in lista. Si tratta dell'espressione della politica o, piuttosto, del ricatto di un bisogno?». Se gli interessi particolari, possono creare alleanze o provocare inimicizie, Vitagliano assicura che, in caso di vittoria, «tutti i tecnici avranno pari opportunità. Non celiamo alcun interesse».
L'architrave della nuova casa poggerà sulla «trasparenza, partecipazione e legalità», intesa quest'ultima non nel senso lato di criminalità, ma nel significato pragmatico e quotidiano di rispetto delle regole e dell'avversario. Se Vitagliano dovesse spuntarla al ballottaggio, nel paese sarebbe istituito un «sistema di ordine» e di attenzione nei confronti dell'altro, dove «la porta sarebbe sempre aperta».
Numerose le tematiche toccate del programma amministrativo. La cultura deve essere intesa quale «leva di sviluppo» e anello di congiunzione con l'intero paese. Il teatro Millico, chiesa laica dei cittadini, è un punto nevralgico su cui insistere per consentirne, finalmente, l'apertura. La creazione di uno IAT, ufficio di informazione turistica, sarebbe volta a far conoscere ovunque le bellezze di Terlizzi.
Anche le fasce deboli troverebbero tutela, ad esempio con una attenzione maggiore sulla tenuta dei bagni pubblici per gli anziani o con il reperimento di risorse per incentivare l'efficienza delle case di riposo. L'ospedale costituisce un tema tuttora caldo:«Bisogna cominciare a coinvolgere altre partnership, altrimenti diventerà una succursale di Corato. Noi possediamo le giuste competenze che non passano dalla poltrona».
Nell'ambito del welfare è poi previsto un piano generale del lavoro che si fonda sul microcredito, sul baratto civico, nonché sul reddito di cittadinanza. «Abbiamo in mente un programma globale di sviluppo locale. Se lo hanno reso possibile altrove, in comuni virtuosi, si può fare anche da noi».
«Nella politica vale il qui e ora. Adesso è il momento di scegliere fra la libertà o la sopraffazione, fra la civiltà o l'inciviltà» Vitagliano annuncia che, se dovesse farcela, è sua intenzione riunire tutti i sindaci che hanno governato Terlizzi, affinché possano portare la loro testimonianza per individuare le criticità e superarle in un'ottica condivisa.
La guida della Comunità Civica rivolge un pensiero di affetto a tre importanti figure politiche terlizzesi, Pietro Fusaro, Nicola Volpe e Vito Altieri, che per lui sono stati quasi dei fratelli maggiori. «Loro hanno rappresentato la parte più civile e più gentile di questa città». Con una punta di commozione, infine, abbraccia tutti i suoi sostenitori, prima di lanciarsi tra la sua gente con un balzo dal palco «Grazie a voi in questi anni la mia vita è stata straordinaria. Che gli elettori domenica rendano straordinaria Terlizzi».
Vitagliano apre il suo discorso augurando, «sportivamente», l'in bocca al lupo allo sfidante Gemmato e poi incalza in maniera ilare sostenendo che il treno dell'amministrazione uscente «insegue le tematiche della Comunità Civica», rivendicando l'attenzione per il cimitero, l'annuncio degli uffici in centro, la messa in sicurezza del municipio.
«Con il contributo di tutti, stiamo costruendo una casa», afferma il leader della coalizione, riferendosi al progetto programmatico di gettare le fondamenta di una nuova visione di città. Eppure, «sta passando il messaggio negativo che per lavorare devi entrare in lista. Si tratta dell'espressione della politica o, piuttosto, del ricatto di un bisogno?». Se gli interessi particolari, possono creare alleanze o provocare inimicizie, Vitagliano assicura che, in caso di vittoria, «tutti i tecnici avranno pari opportunità. Non celiamo alcun interesse».
L'architrave della nuova casa poggerà sulla «trasparenza, partecipazione e legalità», intesa quest'ultima non nel senso lato di criminalità, ma nel significato pragmatico e quotidiano di rispetto delle regole e dell'avversario. Se Vitagliano dovesse spuntarla al ballottaggio, nel paese sarebbe istituito un «sistema di ordine» e di attenzione nei confronti dell'altro, dove «la porta sarebbe sempre aperta».
Numerose le tematiche toccate del programma amministrativo. La cultura deve essere intesa quale «leva di sviluppo» e anello di congiunzione con l'intero paese. Il teatro Millico, chiesa laica dei cittadini, è un punto nevralgico su cui insistere per consentirne, finalmente, l'apertura. La creazione di uno IAT, ufficio di informazione turistica, sarebbe volta a far conoscere ovunque le bellezze di Terlizzi.
Anche le fasce deboli troverebbero tutela, ad esempio con una attenzione maggiore sulla tenuta dei bagni pubblici per gli anziani o con il reperimento di risorse per incentivare l'efficienza delle case di riposo. L'ospedale costituisce un tema tuttora caldo:«Bisogna cominciare a coinvolgere altre partnership, altrimenti diventerà una succursale di Corato. Noi possediamo le giuste competenze che non passano dalla poltrona».
Nell'ambito del welfare è poi previsto un piano generale del lavoro che si fonda sul microcredito, sul baratto civico, nonché sul reddito di cittadinanza. «Abbiamo in mente un programma globale di sviluppo locale. Se lo hanno reso possibile altrove, in comuni virtuosi, si può fare anche da noi».
«Nella politica vale il qui e ora. Adesso è il momento di scegliere fra la libertà o la sopraffazione, fra la civiltà o l'inciviltà» Vitagliano annuncia che, se dovesse farcela, è sua intenzione riunire tutti i sindaci che hanno governato Terlizzi, affinché possano portare la loro testimonianza per individuare le criticità e superarle in un'ottica condivisa.
La guida della Comunità Civica rivolge un pensiero di affetto a tre importanti figure politiche terlizzesi, Pietro Fusaro, Nicola Volpe e Vito Altieri, che per lui sono stati quasi dei fratelli maggiori. «Loro hanno rappresentato la parte più civile e più gentile di questa città». Con una punta di commozione, infine, abbraccia tutti i suoi sostenitori, prima di lanciarsi tra la sua gente con un balzo dal palco «Grazie a voi in questi anni la mia vita è stata straordinaria. Che gli elettori domenica rendano straordinaria Terlizzi».