Vitagliano, io in campo perché Terlizzi non è un paese «normale»
«A Terlizzi un sindaco di Fratelli d'Italia è stato eletto con i voti determinanti di un pezzo del Pd»
giovedì 2 febbraio 2017
6.46
«Certo che una terza candidatura è "anomala". Ma in un paese normale. Solo che Terlizzi non è un paese "normale"». Risponde così il candidato sindaco, Pasquale Vitagliano, a quanti negli ultimi giorni hanno puntato il dito contro la sua terza candidatura consecutiva a sindaco in rappresentanza di una coalizione dai forti connotati civici. È la terza campagna elettorale consecutiva per Vitagliano: dopo il ballottaggio perso nel 2008 alla guida di una coalizione di centrodestra e dopo la candidatura a sindaco di cinque anni fa con Città Civile che gli portò solo un seggio in consiglio comunale, il «candidato eterno» come lui stesso si è definito, dipendente del ministero della Giustizia, scrittore e giornalista, punta ancora a diventare sindaco scendendo in campo contro il sindaco uscente Ninni Gemmato, contro quello che sarà il candidato del Partito Democratico e del resto del centrosinistra e contro il candidato eventuale dei grillini.
Ammette che si tratta di una scelta singolare ma, aggiunge, «Terlizzi non è un paese "normale". Terlizzi cioé è un paese dove un sindaco di Fratelli d'Italia è stato eletto con i voti determinanti di un pezzo del Pd. Come si può proporre un'alternativa a Gemmato, affiancandosi a chi ne determinò la vittoria? Questa è la riflessione che tutti insieme avremmo dovuto fare» afferma Vitagliano spiegando le ragioni del «no» alle primarie col Partito Democratico, con un implicito riferimento alla scelta del consigliere Michele Grassi (Pd) di candidarsi e poi sostenere la maggioranza di centrodestra fino a qualche mese fa (anche se con una lista civica Terlizzi si fa in Quattro).
Perché non altri, perché non un volto nuovo pescando magari dal movimentismo civico che si è coagulato attorno alla sua figura? «Perché non ricorda che io mi sono dimesso da consigliere comunale per fare spazio ad altri? La coalizione che mi ha scelto è una Comunità civica autentica. Per me è un atto di responsabilità e di sacrificio che affronto con grande passione perché siamo in tanti. Non ho nulla da perdere. Vogliamo cambiare Terlizzi. Lo stiamo già facendo».
Ammette che si tratta di una scelta singolare ma, aggiunge, «Terlizzi non è un paese "normale". Terlizzi cioé è un paese dove un sindaco di Fratelli d'Italia è stato eletto con i voti determinanti di un pezzo del Pd. Come si può proporre un'alternativa a Gemmato, affiancandosi a chi ne determinò la vittoria? Questa è la riflessione che tutti insieme avremmo dovuto fare» afferma Vitagliano spiegando le ragioni del «no» alle primarie col Partito Democratico, con un implicito riferimento alla scelta del consigliere Michele Grassi (Pd) di candidarsi e poi sostenere la maggioranza di centrodestra fino a qualche mese fa (anche se con una lista civica Terlizzi si fa in Quattro).
Perché non altri, perché non un volto nuovo pescando magari dal movimentismo civico che si è coagulato attorno alla sua figura? «Perché non ricorda che io mi sono dimesso da consigliere comunale per fare spazio ad altri? La coalizione che mi ha scelto è una Comunità civica autentica. Per me è un atto di responsabilità e di sacrificio che affronto con grande passione perché siamo in tanti. Non ho nulla da perdere. Vogliamo cambiare Terlizzi. Lo stiamo già facendo».