Vitagliano:«Michelangelo non mi ha voluto incontrare nemmeno di persona»
Poi rende noto la spesa elettorale: 8.450 euro per la campagna elettorale di Comunità Civica
domenica 18 giugno 2017
8.18
«Se fosse tecnicamente possibile, cederei il posto a Michelangelo per vincere insieme le elezioni e battere Gemmato. Se fosse possibile, sarebbe un atto di responsabilità», sostiene Pasquale Vitagliano durante la conferenza stampa di ieri sera, facendo luce così sull'eventualità di un suo ritiro per riunire il centro sinistra.
Il leader della Comunità Civica ripercorre le fasi che hanno seguito la prima tornata elettorale in vista del ballottaggio: è stato subito stabilito un contatto con De Chirico, ma nessuna trattativa è stata effettivamente condotta. Vitagliano spiega che, addirittura, è stata rimessa completamente nelle mani del centrosinistra la stesura della cornice di un accordo, ma nemmeno questo è bastato per raccogliere la fiducia dei suoi potenziali alleati.
Rifiutata in maniera netta anche l'ipotesi più formale dell'apparentamento. «Non sono state fatte le primarie prima, perché oggi l'apparentamento?», in sintesi queste le motivazioni di rigetto del centrosinistra riportate da Vitagliano che, tuttavia, ritiene «condivisibili». Stando a quanto sostenuto da Vitagliano, De Chirico si sarebbe sottratto del tutto a qualsiasi confronto diretto con il secondo classificato della competizione elettorale, non solo non fornendogli alcun tipo di risposta ma nemmeno concedendogli un incontro di persona. «Ritenevo importante incontrarlo fisicamente, ma ciò non è stato proprio possibile», afferma Vitagliano.
«Con cento voti si può vincere e con cento voti si può perdere. Se la situazione fosse ribaltata, Comunità Civica avrebbe offerto tutto il suo appoggio a Michelangelo», ribadisce Vitagliano che precisa che la finalità comune deve essere quella di mandare a casa l'amministrazione uscente.
«Se qualcuno pensa che questa soluzione sia un dispetto a un candidato o alla Comunità Civica sta sbagliando, perché se vinciamo libereremo Terlizzi il 25 giugno e se perdiamo continueremo a promuovere la cittadinanza attiva», chiarisce sereno Vitagliano.
Per una questione di trasparenza, il leader della Comunità rende noto il bilancio della campagna elettorale, 8450 euro, con un contributo personale di Vitagliano pari a 1000 euro: una cifra «irrisoria». «L'unico dato certo, ad oggi, è che 9000 cittadini hanno detto no a Gemmato. Ora contatteremo gli elettori uno ad uno. I voti si prendono se conosciamo i cittadini».
L'ultimo appello di Vitagliano è sull'utilizzo responsabile dei social network «Sottraetevi alla gogna mediatica che porta vantaggio a chi sta nel fango. Invito i più giovani a documentare le barbarie di questa città al fine di creare successivamente un dossier».
Il leader della Comunità Civica ripercorre le fasi che hanno seguito la prima tornata elettorale in vista del ballottaggio: è stato subito stabilito un contatto con De Chirico, ma nessuna trattativa è stata effettivamente condotta. Vitagliano spiega che, addirittura, è stata rimessa completamente nelle mani del centrosinistra la stesura della cornice di un accordo, ma nemmeno questo è bastato per raccogliere la fiducia dei suoi potenziali alleati.
Rifiutata in maniera netta anche l'ipotesi più formale dell'apparentamento. «Non sono state fatte le primarie prima, perché oggi l'apparentamento?», in sintesi queste le motivazioni di rigetto del centrosinistra riportate da Vitagliano che, tuttavia, ritiene «condivisibili». Stando a quanto sostenuto da Vitagliano, De Chirico si sarebbe sottratto del tutto a qualsiasi confronto diretto con il secondo classificato della competizione elettorale, non solo non fornendogli alcun tipo di risposta ma nemmeno concedendogli un incontro di persona. «Ritenevo importante incontrarlo fisicamente, ma ciò non è stato proprio possibile», afferma Vitagliano.
«Con cento voti si può vincere e con cento voti si può perdere. Se la situazione fosse ribaltata, Comunità Civica avrebbe offerto tutto il suo appoggio a Michelangelo», ribadisce Vitagliano che precisa che la finalità comune deve essere quella di mandare a casa l'amministrazione uscente.
«Se qualcuno pensa che questa soluzione sia un dispetto a un candidato o alla Comunità Civica sta sbagliando, perché se vinciamo libereremo Terlizzi il 25 giugno e se perdiamo continueremo a promuovere la cittadinanza attiva», chiarisce sereno Vitagliano.
Per una questione di trasparenza, il leader della Comunità rende noto il bilancio della campagna elettorale, 8450 euro, con un contributo personale di Vitagliano pari a 1000 euro: una cifra «irrisoria». «L'unico dato certo, ad oggi, è che 9000 cittadini hanno detto no a Gemmato. Ora contatteremo gli elettori uno ad uno. I voti si prendono se conosciamo i cittadini».
L'ultimo appello di Vitagliano è sull'utilizzo responsabile dei social network «Sottraetevi alla gogna mediatica che porta vantaggio a chi sta nel fango. Invito i più giovani a documentare le barbarie di questa città al fine di creare successivamente un dossier».