Il capitano Vito Ingrosso nominato Cavaliere della Repubblica
Tante le operazioni eseguite a Terlizzi, dove è stata stroncata la faida fra i Baldassarre e i Dello Russo-Ficco
mercoledì 19 dicembre 2018
17.47
Un'importante onorificenza per chi si è dedicato alla sicurezza dei cittadini sfidando le frange criminali del territorio. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del Consiglio dei Ministri, ha conferito al capitano Vito Ingrosso, l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Il numero uno della Compagnia dei Carabinieri, ieri sera, ha ricevuto l'ambito riconoscimento dal prefetto di Bari Marilisa Magno, dal comandante della Legione Carabinieri Puglia, il generale di brigata Alfonso Manzo, alla presenza del sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, per essersi distinto, durante la sua carriera militare, per l'alto senso del dovere e per il suo impegno contro la criminalità e in favore della sicurezza negli incarichi ricoperti in Campania ed in Puglia.
49 anni, prima di essere trasferito a Bari, nel 2013, ha operato a Cattolica, a Riccione ed ha comandato la Tenenza di Cercola, effettuando oltre 1.000 arresti e distinguendosi per aver smantellato, assieme ai suoi uomini, uno dei più feroci e potenti cartelli criminali dell'area vesuviana, il clan Sarno di Ponticelli, oltre al clan Arlistico-Terracciano e quello dei Fusco-Ponticelli. Al suo attivo anche arresti tra gli affiliati alle cosche del rione Barra di Napoli.
Grazie al suo incessante lavoro, come hanno raccontato le cronache, ha portato «una ventata di legalità tale da alimentare la fiducia della cittadini nei confronti dello Stato a sporgere le prime denunce contro il racket delle estorsioni». Un lavoro così tanto apprezzato da meritare i riconoscimenti dell'Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Napoli, delle amministrazioni comunali nei cui territori ha operato e la cittadinanza onoraria di Cercola.
Nel 2014, infine, l'approdo a Molfetta, dove ha saputo farsi valere, dimostrando che la legge è uguale per tutti, e dove ha conseguito brillanti risultati (i 17 arresti del blitz "Halloween"), alla pari di Bitonto (dove sono stati fermati vari affiliati ai clan Conte e Cipriano), di Giovinazzo (dove è stato ricostruito il delitto di Gaetano Spera), di Terlizzi (dove è stata stroncata la faida fra i Baldassarre e i Dello Russo-Ficco) e di Palo del Colle (dove è stato fermato un gruppo degli Strisciuglio).
Un quadriennio in cui, grazie anche a capacità e doti umane, tra non poche difficoltà e resistenze, ha conquistato terreno, svolgendo un prezioso lavoro, tanto da meritare gli elogi delle Procure della Repubblica di Bari e di Trani, che si aggiungono ai 7 encomi, di cui 3 solenni, ad una medaglia di Bronzo al merito di Lungo Comando per 10 anni, ad una Croce d'Argento per anzianità di servizio militare e a due medaglie per le attività svolte durante le missioni in Iraq ed in Kosovo.
Ieri sera, infine, l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Per lui si tratta indubbiamente di un alto riconoscimento per il lavoro che quotidianamente si trova a svolgere ed è un motivo di vanto anche per l'intera comunità di Terlizzi.
Il numero uno della Compagnia dei Carabinieri, ieri sera, ha ricevuto l'ambito riconoscimento dal prefetto di Bari Marilisa Magno, dal comandante della Legione Carabinieri Puglia, il generale di brigata Alfonso Manzo, alla presenza del sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, per essersi distinto, durante la sua carriera militare, per l'alto senso del dovere e per il suo impegno contro la criminalità e in favore della sicurezza negli incarichi ricoperti in Campania ed in Puglia.
49 anni, prima di essere trasferito a Bari, nel 2013, ha operato a Cattolica, a Riccione ed ha comandato la Tenenza di Cercola, effettuando oltre 1.000 arresti e distinguendosi per aver smantellato, assieme ai suoi uomini, uno dei più feroci e potenti cartelli criminali dell'area vesuviana, il clan Sarno di Ponticelli, oltre al clan Arlistico-Terracciano e quello dei Fusco-Ponticelli. Al suo attivo anche arresti tra gli affiliati alle cosche del rione Barra di Napoli.
Grazie al suo incessante lavoro, come hanno raccontato le cronache, ha portato «una ventata di legalità tale da alimentare la fiducia della cittadini nei confronti dello Stato a sporgere le prime denunce contro il racket delle estorsioni». Un lavoro così tanto apprezzato da meritare i riconoscimenti dell'Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Napoli, delle amministrazioni comunali nei cui territori ha operato e la cittadinanza onoraria di Cercola.
Nel 2014, infine, l'approdo a Molfetta, dove ha saputo farsi valere, dimostrando che la legge è uguale per tutti, e dove ha conseguito brillanti risultati (i 17 arresti del blitz "Halloween"), alla pari di Bitonto (dove sono stati fermati vari affiliati ai clan Conte e Cipriano), di Giovinazzo (dove è stato ricostruito il delitto di Gaetano Spera), di Terlizzi (dove è stata stroncata la faida fra i Baldassarre e i Dello Russo-Ficco) e di Palo del Colle (dove è stato fermato un gruppo degli Strisciuglio).
Un quadriennio in cui, grazie anche a capacità e doti umane, tra non poche difficoltà e resistenze, ha conquistato terreno, svolgendo un prezioso lavoro, tanto da meritare gli elogi delle Procure della Repubblica di Bari e di Trani, che si aggiungono ai 7 encomi, di cui 3 solenni, ad una medaglia di Bronzo al merito di Lungo Comando per 10 anni, ad una Croce d'Argento per anzianità di servizio militare e a due medaglie per le attività svolte durante le missioni in Iraq ed in Kosovo.
Ieri sera, infine, l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Per lui si tratta indubbiamente di un alto riconoscimento per il lavoro che quotidianamente si trova a svolgere ed è un motivo di vanto anche per l'intera comunità di Terlizzi.