Vito Santoro ospite di Un Panda sulla Luna al "FuoriBif&st"

Appuntamento venerdì 28 marzo alle 19.00

giovedì 27 marzo 2025
«A me il cinema quando somiglia alla letteratura dà fastidio; e la letteratura quando somiglia al cinema anche. Mi interessano i film da cui posso imparare o verificare cose della vita (tipizzazioni, modi di rapporti umani, rapporti tra persona e ambiente, ecc.) che se non c'era il cinema a dirmele, non sarei riuscito a capire in altro modo».

Così si esprimeva il grande scrittore e paroliere Italo Calvino, a proposito della settima arte. Al suo pensiero si ispira il saggio scritto dal docente e critico letterario Vito Santoro dal titolo "Gli amori difficili di uno spettatore - Italo Calvino e il cinema", per i tipi di Les Flaneurs edizioni, che verrà presentato venerdì 28 marzo alle 19 alla Ciclatera in Strada Angiola, 23 a Bari. Evento a cura dell'associazione culturale Un Panda sulla Luna, inserito nel programma ufficiale del FuoriBif&st 2025, nella settimana che ospita il festival del cinema. A dialogare con l'autore Lea Durante, italianista e docente di letteratura italiana all'Università di Bari.

Italo Calvino ha spesso diffuso di sé l'immagine di uno spettatore medio, appassionato, ma poco interessato alla storia e alla teorica del film. Pochi peraltro gli adattamenti cinematografici dei suoi lavori, quasi tutti irrealizzati, come il Marco Polo per Mario Monicelli, o appena abbozzati come Tecnicamente dolce e Il guidatore notturno per Michelangelo Antonioni, per non parlare del progetto a lungo accarezzato con Federico Fellini di portare sullo schermo Le fiabe italiane. Eppure la lezione di Calvino ha avuto e continua ad avere un'influenza fortissima e duratura sul cinema internazionale contemporaneo, di cui spesso ha anticipato temi e fascinazioni. Pensiamo all'attenzione quasi ossessiva per la divaricazione e moltiplicazione dei punti di vista, la rielaborazione ironica del mondo medievale, la narrativa come processo combinatorio di elementi preesistenti, i labirinti spazio-temporali, gli universi paralleli, le architetture vertiginose delle "città invisibili".

VITO SANTORO (Trani, 1967). Critico e studioso di Letteratura italiana contemporanea, ha scritto numerosi saggi sui gruppi e le riviste letterarie degli anni Trenta; sui rapporti tra cinema e letteratura; sui caratteri e le figure della narrativa italiana contemporanea (da Calvino a Bassani, da Malerba a Sciascia, da Moravia a Siti, fino al noir italiano e al graphic novel). Tra i suoi ultimi libri, L'odore della vita. Studi su Goffredo Parise, Notizie dalla post-realtà e Letterati al cinema. È critico letterario di «Repubblica Bari». Ha fondato e dirige la rivista «Lettera Zero», collabora con «L'indice dei libri del mese» e «Lingua Italiana. Treccani». Inoltre sviluppa iniziative culturali e progetti didattici insieme ad associazioni e centri di diffusione della cultura letteraria e cinematografica.