«Vivo la Festa della Madonna di Sovereto con gli occhi e l’animo di eterna bambina»

Intervista esclusiva a Lina Tricarico, presidente del comitato Feste Patronali

giovedì 23 aprile 2015 6.39

«Dalla mia nomina è stata fatta molta strada, nel vero senso della parola: mettere a frutto idee, progettare, pianificare, recuperare risorse, cercare di equilibrare le priorità con gli aspetti più "spettacolari" della festa della Madonna di Sovereto non è per nulla semplice ma la passione è la molla di ogni cosa e insieme al Comitato cerchiamo per quanto possibile di rendere al meglio ogni aspetto.» Oggi è un giorno speciale per Lina Tricarico, neo presidente del Comitato Feste Patronali di Terlizzi. E' il momento in cui si vedono i frutti di un lungo lavoro portato avanti con passione e fede.

Presidente Lina Tricarico come vivrà questa giornata?
Vivo come sempre Maria di Sovereto e tutto ciò che ruota intorno a Lei con gli occhi e l'animo di eterna bambina, con l'entusiasmo e "la bellezza della meraviglia" che tale circostanza ha sempre destato in me. Non si è mai troppo grandi per emozionarsi di fonte al quadro della Vergine che raccoglie da sempre i nostri pensieri e le nostre preghiere più profonde o nel vedere una pecorella tirata a lustro per rievocare il ritrovamento dell'icona, quella stessa pecorella a cui ho sempre dato il nome di "Adelina"e poi chissà perché! Certo quest'anno quando le porte della Concattedrale si sono spalancate l'emozione è stata più intensa sapendo che avrei potuto fare qualcosa in più in Suo onore rivestendo tale incarico. Questi giorni trascorrono in fermento con tutti i componenti del Comitato:si lavora incessantemente come piccole formiche operaie per cercare il coinvolgimento da parte della Comunità.

Un'emozione in più nel veder concretizzarsi mesi di lungo lavoro.
Come ho sempre detto vorrei che questa fosse la festa di tutti, che ci vedesse tutti in prima linea perché non è solo un comitato a renderla grande ma soprattutto la "forza della comunità", l'operato, l'impegno e la devozione di tanti che come me credono in un paese spesso nel mirino più per avvenimenti spiacevoli che non per ciò che di buono c'è. A volte l'indifferenza colpisce nel profondo quando si cerca di coinvolgere in merito all'evento che a mio parere non deve solo soddisfare unicamente le aspettative scenografiche ma deve recuperare insieme il significato più profondo della sacralità dell'evento per Maria.

Conserva dei ricordi speciali che in qualche modo la legano alla festa patronale?
La differenza tra la tenera età e quella adulta per me è segnata solo sulla carta d'identità e dall'esperienza ovviamente. Resto comunque una eterna sognatrice con l'animo da Peter Pan per questo non ci sono ricordi particolari legati all'infanzia su questa festa. Tutti i ricordi sono legati da un unico filo conduttore in un mix di sentimenti ed emozioni.
In casa mia per la Festa della Madonna di Sovereto e per quella del Carro Trionfale c'era sempre un vestito nuovo inamidato e un grande fiocco da mettere in testa quello più lucido e bianco che fosse mai esistito. I preparativi per ogni festa religiosa erano importanti per la mia famiglia che mi ha cresciuta, da figlia unica, senza mai tralasciare il significato profondo e l'essenza della devozione armonizzandola con l'aspetto più popolare quello legato a tutta una simbologia e ritualità propria delle feste religiose.

Un ricordo speciale di Sovereto?
Un ricordo forse che mi apre il cuore è quello legato "alle mie visite speciali" alla cappella di Sovereto. Avevo degli zii che abitavano lì e avevano il ruolo di custodi del Santuario. Quando andavo a trovarli avevo il privilegio di poter sgusciare in chiesa nelle ore non di visita e magari a tarda sera … nel momento della verifica per l'ultimo controllo nel Santuario prima di chiudere con una grossa chiave di ferro la porta che a me pareva enorme!Lì mi sono sentita privilegiata per restare un attimo sola con Lei senza occhi indiscreti mettendo a nudo i miei pensieri e questo ricordo mi accarezza il cuore.

Le tradizioni cambiano lentamente di anno in anno: cosa ha portato di suo in questa festa?
Non amo stravolgere gli eventi. A me piace "ripensarli" magari regalando qualcosa di mio, delle mie competenze artistiche e dei miei desideri. Considero che tutti quelli prima di me abbiano lavorato tanto per la collettività sottraendo tempo alla propria famiglia e avendo spesso qualche porta in faccia, quella che si ha quando si crede di trovare negli altri la stessa sensibilità. Amo il recupero delle radici e mi sforzerò perché Maria sia sempre la vera Protagonista. Per tale motivo il nuovo Comitato, domenica scorsa, 19 aprile, dopo la Santa Messa nella Concattedrale di Terlizzi ha voluto omaggiare Maria Santissima di Sovereto con un grandioso concerto tenuto dall'Orchestra da Camera "Rigoletto" e dalla corale polifonica "Sergio Binetti" con musica classica e sacra ed inni dedicati alla Vergine. La cornice più popolare vedrà appuntamenti che valorizzeranno il territorio attraverso le varie forme artistico-culturali che la comunità offre. .


In questi giorni ci sono tanti terlizzesi e non che giungono da fuori città per vivere questi momenti. Pare ci siano anche comunità all'estero ancora legate alla Madonna di Sovereto.
Tantissimi sono i fedeli che nelle due trance tra aprile e agosto non possono resistere al richiamo della nostra terra e delle tradizioni che restano nel cuore anche se a separarli dalla Vergine ci sono chilometri e chilometri. Conosco qualcuno che viene ogni anno dall'America senza rinunciare alle proprie origini terlizzesi. Proprio negli Stati Uniti, nella little Italy, ho notizie di terlizzesi che riproducono ad altezza d'uomo la macchina da festa del De Napoli, il nostro amato Carro Trionfale, a testimonianza di una "appartenenza alla terra" che non si cancella o sostituisce con nuove convinzioni e credi transatlantici. Ci si adatta ad una nuova terra d'adozione sia essa una nuova città più lontana dalla propria o una nuova nazione ma restano indelebili le radici, la simbologia e la musicalità della propria terra.


Può la festa della Madonna di Sovereto diventare il "motore" di uno sviluppo turistico più strutturato che faccia leva anche sulla particolarità del borgo di Sovereto?
Certo che sì e questa domanda sembra svelare il punto di forza delle novità di quest'anno. Puntiamo molto sul borgo di Sovereto sulla sua bellezza spiazzante dal sapore antico e quasi irreale, una cornice senza tempo per tutti coloro che si trovano immersi. Proprio per questo motivo valorizzeremo il borgo di Sovereto con una serie di appuntamenti artistico-culturali legati alla festa della Vergine che si apriranno già nelle giornate del 24-25-e 26 aprile per poi continuare nel tempo fino ad arrivare alla tanto aspettata Festa Maggiore. Imparare a valorizzare il territorio significa mobilitare tutta una rete di rapporti umani e sociali che producono senz'altro beneficio e interesse alla nostra città.


Oggi è una delle feste più sentite per Terlizzi e i terlizzesi: c'è un messaggio di auguri personale che vorrebbe offrire, attraverso TerlizziViva, ai suoi concittadini?
Vorrei lanciare questo messaggio: impariamo ad amare il nostro paese e le nostre tradizioni senza ritenerle ripetitive perché se un giorno dovessimo allontanarci da esso ci mancherà proprio per ciò che denigravamo. Impariamo a credere nell'altro: purtroppo, ahimè, spesso il terlizzese non ama il proprio compaesano, ecco allora impariamo a valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale e non solo quello altrui o limitrofo cercando di avere sempre coraggio nell'affrontare le sfide a cui le società spesso ci sottopone per migliorare la propria vita e la propria città che ha bisogno dei suoi figli.