Xylella, firmato il decreto emergenza: la soddisfazione dei gilet arancioni
«Il Movimento dei Gilet Arancioni ha ottenuto il risultato cercato in questi mesi di lotta»
domenica 31 marzo 2019
7.57
Il decreto emergenze, contenente anche le tanto attese misure di sostegno per il settore olivicolo pugliese danneggiato dalle gelate del 2018 e dalla Xylella, è stato firmato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella e oggi è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Una vittoria per Confagricoltura Bari e il movimento dei Gilet arancioni che, per mesi, hanno combattuto per raggiungere questo importante risultato che permetterà ad un settore produttivo strategico per tutta l'Italia di rialzarsi.
"Il Movimento dei Gilet Arancioni - dichiara il presidente di Confagricoltura Bari, Michele Lacenere -, guidato dal Conte Spagnoletti e da Gennaro Sicolo, ha ottenuto il risultato cercato in questi mesi di lotta. Mi rendo conto, certo, che c'è tutto un percorso da costruire: bisognerà verificare che vengano mantenute le promesse sulle somme da stanziare, che vengano utilizzati adeguati criteri di assegnazione delle risorse, che i fondi finiscano nelle aziende e non nelle tasche. Però è stato superato il primo e fondamentale scoglio".
"Confagricoltura Bari - prosegue Lacenere - è fiera di aver svolto un ruolo all'interno di questo grande fenomeno di lotta comune, che ha portato, in piazza, i Presidenti Nazionali delle Organizzazioni Agricole aderenti ad Agrinsieme, le associazioni dei frantoiani nonché quelli del mondo sindacale a gridare il proprio sostegno alla Puglia. Di aver messo la struttura organizzativa al servizio dei propri soci nel momento della protesta e della battaglia. Riteniamo di aver fatto quello che dovevamo, senza orpelli e senza magniloquenze, al fianco di chi, come noi, vive di luce propria e non riflessa".
Una vittoria per tutti gli agricoltori pugliesi che hanno sostenuto l'azione di Confagricoltura Bari e dei Gilet arancioni: ricordiamo alcune tappe fondamentali di questa lunga battaglia, dalle prime proteste in consiglio regionale alla raccolta firme, passando per la grande manifestazione di Bari del 7 gennaio scorso che portò in piazza oltre 5mila agricoltori, sino all'altra grande protesta a Roma. Senza dimenticare il lavoro svolto "dietro le quinte" da dipendenti e dirigenti dell'organizzazione, che hanno lavorato notte e giorno per incassare questo risultato. Un lavoro fatto di incontri, studio di documentazione, dialogo, campagna mediatica. Un faticoso lavoro che, oggi, però ci rende orgogliosi perché l'olivicoltura pugliese può tornare a sperare.
"Il Movimento dei Gilet Arancioni - dichiara il presidente di Confagricoltura Bari, Michele Lacenere -, guidato dal Conte Spagnoletti e da Gennaro Sicolo, ha ottenuto il risultato cercato in questi mesi di lotta. Mi rendo conto, certo, che c'è tutto un percorso da costruire: bisognerà verificare che vengano mantenute le promesse sulle somme da stanziare, che vengano utilizzati adeguati criteri di assegnazione delle risorse, che i fondi finiscano nelle aziende e non nelle tasche. Però è stato superato il primo e fondamentale scoglio".
"Confagricoltura Bari - prosegue Lacenere - è fiera di aver svolto un ruolo all'interno di questo grande fenomeno di lotta comune, che ha portato, in piazza, i Presidenti Nazionali delle Organizzazioni Agricole aderenti ad Agrinsieme, le associazioni dei frantoiani nonché quelli del mondo sindacale a gridare il proprio sostegno alla Puglia. Di aver messo la struttura organizzativa al servizio dei propri soci nel momento della protesta e della battaglia. Riteniamo di aver fatto quello che dovevamo, senza orpelli e senza magniloquenze, al fianco di chi, come noi, vive di luce propria e non riflessa".
Una vittoria per tutti gli agricoltori pugliesi che hanno sostenuto l'azione di Confagricoltura Bari e dei Gilet arancioni: ricordiamo alcune tappe fondamentali di questa lunga battaglia, dalle prime proteste in consiglio regionale alla raccolta firme, passando per la grande manifestazione di Bari del 7 gennaio scorso che portò in piazza oltre 5mila agricoltori, sino all'altra grande protesta a Roma. Senza dimenticare il lavoro svolto "dietro le quinte" da dipendenti e dirigenti dell'organizzazione, che hanno lavorato notte e giorno per incassare questo risultato. Un lavoro fatto di incontri, studio di documentazione, dialogo, campagna mediatica. Un faticoso lavoro che, oggi, però ci rende orgogliosi perché l'olivicoltura pugliese può tornare a sperare.