Zona artigianale: c'è l'ok del Consiglio comunale al cambio di destinazione d'uso
L'Assessore Chiapparino: «Si tratta di una svolta epocale»
venerdì 4 ottobre 2019
Le unità immobiliari che si trovano nella zona artigianale tra viale dei Lilium e via Mariotto, ai piani rialzati o superiori, potranno essere trasformate in residenze abitative. Questo è quanto stabilisce il provvedimento presentato dall'Amministrazione comunale e approvato sabato scorso dal Consiglio comunale con i voti favorevoli della sola maggioranza.
In questa area artigianale/commerciale ("De1 - Aree per impianti artigianali, industriali, commerciali e direzionali esistenti") i cittadini potranno procedere con il cambio di destinazione d'uso in linea con quanto previsto dalla legge regionale 33 del 2007. Peraltro, nel corso degli ultimi anni già numerose unità immobiliari avevano mutato la propria destinazione d'uso grazie a un precedente condono edilizio, accentuando così il carattere misto della zona. Sulla necessità di una riqualificazione della zona artigianale di viale dei Lilium vi era stata anche una petizione popolare sottoscritta da 255 cittadini.
«Si tratta di una svolta epocale attesa da anni - spiega l'assessore all'Urbanistica Laura Chiapparino - . Rispondiamo con atti concreti alle esigenze di centinaia di famiglie che già abitano in quella zona e che da diversi anni aspettavano una risposta. Questo provvedimento nasce dall'idea cardine di risparmiare suolo, recuperare, riqualificare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente in una importante porzione di città e dotare di servizi l'intera zona artigianale».
I piani terra resteranno ovviamente a destinazione industriale, artigianale, commerciale, terziario, mentre le attuali residenze saranno di fatto equiparate a tutti gli effetti a residenze abitative. Tra le altre cose, ciò significa che ai fini dell'applicazione delle tasse e delle imposte comunali (sui rifiuti e sugli immobili) si potranno applicare le aliquote comunali previste sulla prima casa, mediamente più basse rispetto a quelle previste per le unità con destinazione d'uso commerciale, artigianale, industriale, terziario e direzionale. Inoltre, l'Amministrazione comunale potrà procedere a un riequilibrio urbanistico dotando l'area con gli standards pubblici (zone a verde e parcheggi) necessari al fabbisogno reale.
In questa area artigianale/commerciale ("De1 - Aree per impianti artigianali, industriali, commerciali e direzionali esistenti") i cittadini potranno procedere con il cambio di destinazione d'uso in linea con quanto previsto dalla legge regionale 33 del 2007. Peraltro, nel corso degli ultimi anni già numerose unità immobiliari avevano mutato la propria destinazione d'uso grazie a un precedente condono edilizio, accentuando così il carattere misto della zona. Sulla necessità di una riqualificazione della zona artigianale di viale dei Lilium vi era stata anche una petizione popolare sottoscritta da 255 cittadini.
«Si tratta di una svolta epocale attesa da anni - spiega l'assessore all'Urbanistica Laura Chiapparino - . Rispondiamo con atti concreti alle esigenze di centinaia di famiglie che già abitano in quella zona e che da diversi anni aspettavano una risposta. Questo provvedimento nasce dall'idea cardine di risparmiare suolo, recuperare, riqualificare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente in una importante porzione di città e dotare di servizi l'intera zona artigianale».
I piani terra resteranno ovviamente a destinazione industriale, artigianale, commerciale, terziario, mentre le attuali residenze saranno di fatto equiparate a tutti gli effetti a residenze abitative. Tra le altre cose, ciò significa che ai fini dell'applicazione delle tasse e delle imposte comunali (sui rifiuti e sugli immobili) si potranno applicare le aliquote comunali previste sulla prima casa, mediamente più basse rispetto a quelle previste per le unità con destinazione d'uso commerciale, artigianale, industriale, terziario e direzionale. Inoltre, l'Amministrazione comunale potrà procedere a un riequilibrio urbanistico dotando l'area con gli standards pubblici (zone a verde e parcheggi) necessari al fabbisogno reale.