ZTL, perché Confesercenti non criticò la sinistra per l'acquisto delle telecamere?

Fratelli d'Italia attacca duramente il rappresentante Confesercenti Biagio Berardi

sabato 31 ottobre 2015 7.38
Fratelli d'Italia prova a rispondere al fuoco di fila che nei giorni scorsi è stato aperto nei confronti dell'amministrazione comunale sulla questione ZTL. Nel mirino di Pasquale Ranieri, coordinatore di FdI di Terlizzi, c'è Biagio Berardi, rappresentante Confesercenti che Ranieri ricorda come "ex consigliere del Partito comunista italiano".

Il partito che sostiene la maggioranza di centrodestra accusa Confesercenti di trasformare l'argomento ZTL nell'ennesimo terreno di battaglia politica, non certo a beneficio dei commercianti. Il comunicato di Barardi dei giorni scorsi sulla ZTL sarebbe dunque solo «l'ennesimo elenco di contumelie, villanie, insulti e mistificazioni, che il romantico terlizzese ha inteso stavolta propinarci sulla zona a traffico limitato." Ranieri fa notare come lo stesso Berardi della Confesercenti in passato non ha mai sollevato obiezioni di fronte a una sinistra che "investiva centinaia di migliaia di euro per l'acquisto di telecamere poi rimaste inutilizzate, con costi fissi e di ammortamento a carico dei contribuenti".

"Intanto la ZTL - aggiunge Ranieri - con controllo intelligente a distanza, entrata in vigore il 12 ottobre 2015, non ha previsto alcun cambiamento di orario del divieto di attraversamento della zona in vigore ormai da ben 25 anni. Ci ha liberati, però, dalle orrende transenne e dal pericolo che spregiudicati automobilisti, violassero i divieti di accesso con la troppo facile rimozione delle medesime. L'uso dei controlli a distanza ha quasi del tutto azzerato simili violazioni restituendoci un'area più sicura per consumatori e cittadini."

"Il divieto di accesso su Via Michele de Napoli, in particolare, sta rendendo meno pericolosa l'intera area centrale, mentre i divieti di sosta generano certamente delle ricadute positive a favore di ciclisti e pedoni oltre che sulla comunicazione complessiva della città. Lascia esterrefatti, pertanto, che il nostro romanticissimo sociologo Berardi osteggi una zona pedonale che avrebbe privato 600 residenti, probabili proprietari di circa 200 veicoli, di appena 50 posti auto. L'evidente sproporzione tra danni e benefici avrebbe dovuto indurre l'energico sessantottino di Confesercenti a un più moderato intervento, anche perché, numeri alla mano, diventa difficile parlare di incompetenze."