29 aprile 1990 - 29 aprile 2020: Terlizzi ha festeggiato il trentennale della storica promozione in serie D

Unanime il ricordo dei calciatori rossoblù: «Un gruppo fantastico, una famiglia con a capo un grande presidente, Mimmo De Vanna»

sabato 2 maggio 2020 9.09
A cura di Francesco Pittò
Lo scorso 29 aprile la Città dei fiori ha festeggiato una delle pagine più liete dello sport e non solo del calcio cittadino, ovvero la storica promozione del Terlizzi Calcio del presidente Mimmo De Vanna in Interregionale.
Alla guida di quel Terlizzi vi era mister Emanuele Quadrello il manico giusto per quella compagine rossoblù che a trent'anni di distanza da quel 29 aprile del 1990 ci sa ancora far emozionare. Abbiamo voluto rivivere le emozioni dell'epoca inserendo il video della partita valevole per l'ultimo turno, vinta in quel di Palo del Colle per 0-1 grazie ad una rete di Nicola Signorile a cui fanno seguito i festeggiamenti per le strade di Terlizzi. Ed inoltre abbiamo voluto emozionarci ed emozionarvi attraverso i racconti di quattro degli artefici di quella pagina di storia, i calciatori Nino Barione, Fabrizio Nitti, Antonello Paparella e Oronzo Signorile, e il Direttore Sportivo Francesco Massari.

NINO BARIONE

Nino Barione, unico terlizzese e difensore di quella squadra, emozionato ci racconta: «Sono passati 30 anni da quella fantastica stagione. Ricordo ben volentieri la doppia sfida di Coppa Italia con il San Giovanni in Fiore con cui all'andata vincemmo 1-0 in casa per poi pareggiare in Calabria 0-0 davanti a 2000 spettatori. Altre sfide memorabili che rappresentano l'emblema del calcio di una volta quello, un po' più ruspante, lasciatemi passare il temine, sono le due partite con l'Albinese con cui perdemmo 4-1 da loro per poi vincere 3-0 in comunale tutto esaurito, accedendo così in semifinale. Passando al campionato, le due partite che ricordo ben volentieri rispetto a tutte le altre sono le ultime. Quella valevole per il penultimo turno giocata in casa con l'Acquaviva delle Fonti, sfida di cui ricordo un aneddoto. A 10 minuti dalla fine eravamo sullo 0-0 ed il risultato non si sbloccava. In panchina mister Quadrello non aveva attaccanti e la situazione era difficile, stavamo giocandoci il campionato. Ad un certo punto Riccardo Fucci, con il quale mi alternavo in campo a volte nel ruolo di terzino destro e altre di difensore centrale, si avvicinò al mister sussurandogli "fai entrare Nino al posto mio" non dando nessuna motivazione alla richiesta. Al momento dell'avvicendamento mi disse "posizionati in area e così feci". Su un angolo battuto da Antonello Paparella, inizialmente ero davanti al portiere nell'area piccola, poi mi nascosi sul secondo palo deviando in rete col ginocchio una palla spizzica di testa da Saverio Loiacono che sarebbe finita fuori. Dopo quel goal ci presentammo alla partita col Palo a pari punti con il Canosa: noi vincemmo 1-0 ed i canosini pareggiarono a Mola di Bari 0-0 e fu festa per tutta Terlizzi, con le lacrime indimenticabili del presidente Mimmo De Vanna e di Franco Tedeschi, i quali con tanti sacrifici insieme agli altri dirigenti vollero portare il Terlizzi in Interregionale, attuale serie D. Fu emozione indescrivibile per due motivi: il primo perché ero l'unico terlizzese di quella squadra, il secondo perché con Saverio Loiacono ci si avvicendava nell'indossare la fascia di capitano».

FABRIZIO NITTI

Fabrizio Nitti, ala destra della squadra rossoblù, nonché giornalista sportivo del calcio odierno e del passato ricorda così quella data e quel campionato: «Mi capita spesso di rivedere il gol decisivo realizzato da Nicola Signorile nell'ultima sfida a Palo. E ogni volta riprovo le stesse emozioni di quando, 30 anni fa, quel pallone terminò la sua corsa in fondo alla rete. Resta, quella storica promozione in serie D, un'avventura che non ho mai dimenticato, tali e tante furono le difficoltà incontrate soprattutto nel finale di stagione.
Ma quella era una squadra non solo di giocatori di livello, ma pure di uomini veri. Gente che non aveva paura di niente e nessuno e che ha avuto molto meno di quanto effettivamente meritasse dal calcio. Terlizzi e il Terlizzi conservano sempre un posto nel mio cuore. Spero che la Città dei fiori possa presto ritrovare il posto che merita nel panorama calcistico regionale.Credo che davvero non ci sia paragone fra quel calcio e quello di oggi, mi riferisco a livello dilettantistico. La Promozione di 30 anni fa era nettamente superiore. Tecnicamente e caratterialmente. Oggi, quel Terlizzi, vincerebbe a mani basse anche la Serie D».

ANTONELLO PAPARELLA

Antonello Paparella, centrocampista di quel Terlizzi ci ha trasmesso le sue emozioni attraverso un ennesimo dolce ricordo: «Intanto saluto con affetto tutti i tifosi rossoblù e ringrazio la redazione di TerlizziViva per avermi chiesto di ripercorrere seppur virtualmente quella fantastica avventura del 1990. Certamente un ricordo indelebile, sia dal punto di vista sportivo sia umano. Un'esperienza importantissima di vita che ha segnato positivamente tutti noi. Eravamo un gruppo vero, in cui le qualità e le caratteristiche si integravano e complementavano. L'esperienza dei più anziani che avevano militato anche in serie C (Loiacono, Cipolla, Di Bari), la tecnica di taluni (Signorile, Nitti, Cascione), la grinta di altri (Quacquarelli, Gusmai, Signorile O.), la sagacia tattica di capitan Barione, il dinamismo dei più giovani tra i quali un certo Paparella, unito alla buona guardia di Proscia e Santoro tra i pali, fecero della squadra dell'indimenticabile Presidente Mimmo De Vanna e del saggio mister Quadrello un rullo compressore. Infatti, dopo un periodo iniziale non proprio esaltante, la squadra ebbe un impressionante ruolino di marcia a partire dall'inizio del girone di ritorno, inanellando una serie interminabile di risultati positivi in casa e fuori, dominando in Coppa Italia dilettanti, in tutta la penisola, dalla Sicilia alla Lombardia. Oserei dire addirittura epica la vittoria ottenuta contro l'Albinese in casa per 3-0, dopo il 4-1 subito a Bergamo. Goliardico il sorpasso del nostro pullman, sulla s.s. 98, proveniente da Palo a quello del Canosa, proveniente da Mola di Bari, dopo l'ultima partita di campionato che decise la nostra vittoria con solo 1 punto di distacco. Bellissimi momenti intrisi di tantissime gioie, vissute in simbiosi con un pubblico meraviglioso, molto legato alla squadra e a ciò che essa rappresentava per la città, in un periodo storico non certamente tranquillo all'epoca. Mi dispiace tantissimo che, a distanza di 30 anni, Terlizzi non sia rappresentata nell'accademia del calcio dilettantistico regionale. Sappiamo però le difficoltà oggettive che si riscontrano oggi nel mondo del calcio ovunque, soprattutto tra i dilettanti. Mi farebbe piacere prendere parte ad una vostra iniziativa sportiva per ricordare quel periodo di successi. Magari dopo che tutti insieme avremo sconfitto questo subdolo virus. Un abbraccio grande a tutti gli appassionati terlizzesi. Viva Terlizzi sempre nel cuore».

ORONZO SIGNORILE

Emozionato anche Oronzo Signorile, terzino sinistro di quella gloriosa squadra: «Terlizzi è ancora un ricordo straordinario a trent'anni di distanza e ben volentieri rimembro quella bella squadra e quel bel gruppo. Era una famiglia, con i tifosi che facevano da supporto, e il presidente Mimmo De Vanna che era il nostro padre putativo. Lui si confrontava con noi e con il mister. Ricordo che non partimmo bene, ma poi venimmo fuori alla distanza. Sotto l'aspetto sportivo ricordo la rimonta nella gara esterna con il Cerignola, giocata su campo neutro ed in cui eravamo sotto 2-0 per poi pareggiare all'ultimo minuto con una punizione di Saverio Loiacono, e poi la bella rimonta nel ritorno di coppa con l'Albinese, oltre all'ultima partita a Palo in cui vincemmo il campionato. Ma ripeto, in quella squadra vi erano dei valori che nel calcio di oggi non vi sono più. Speriamo che questa situazione che stiamo vivendo riesca a ritrasmetterli».

FRANCESCO MASSARI

Concludiamo il nostro viaggio di quel gran ricordo del calcio terlizzese con la testimonianza del Direttore Sportivo di quella squadra formidabile, Francesco Massari: «La promozione del Terlizzi in Serie D la ricordo con tanto orgoglio e affetto. Ma prima di parlare di questo, voglio ricordare il vero artefice, di quella Grande impresa, il Presidente Mimmo De Vanna, che ancora oggi ricordo con tanto tanto affetto. Prima che arrivassi a Terlizzi, facevo il DS a Bitonto in Serie D e fui contattato dal sodalizio rossoblù dove volevano da subito che lasciassi il Bitonto per creare una squadra forte a Terlizzi. Declinai l'invito, con la promessa di aiutarli l'anno successivo e consigliai loro di prendere come tecnico il mio collega di banca Emanuele Quadrello, perché intanto conosceva l'ambiente, per la stagione successiva. Terminati i campionati, ci rivedemmo a Terlizzi, dove programmai insieme al Presidente De Vanna la stagione del trionfo. Il Presidente De Vanna, nelle due stagioni precedenti, aveva speso tantissimi soldi, restando con un pugno di mosche in mano. Pertanto, in quella stagione puntava ad arrivare in Serie D ad ogni costo. 30 anni fa, i calciatori si acquistavano e si vendevano con più facilità e grazie al Presidente De Vanna portai il fior fiore dei calciatori pugliesi. Ricordo tutto con emozione, dal ritiro di Agnone, passando per la gara di Coppa Italia contro l'Albinese, 3-0 al ritorno, dopo la sconfitta per 4-1 dell'andata, per poi finire all'ultima giornata a Palo del Colle, 0-1 con la rete liberatoria di Nicola Signorile, dopo le numerosissime parate del portiere avversario Lamastra, gara che sancì la vittoria del Campionato e l'approdo in Serie D, davanti a circa 2000 terlizzesi.
Concludo dicendo, che è doveroso, per tutta la Terlizzi sportiva, ricordare questa grande impresa, unica negli annali del calcio locale, in cui un grande uomo ha sacrificato tante risorse economiche personali, per dare tanta gioia, alla sua città e a quanti (tanti) seguivano le gesta del Terlizzi. Pertanto, ritengo doveroso, da parte delle istituzioni comunali, intitolare il Campo Sportivo di Terlizzi al compianto Presidente Mimmo De Vanna. Inoltre colgo l'occasione, per salutare i tifosi e i tanti amici terlizzesi, tra cui Gino Mastrandrea».