Intervista a Marilisa Tricarico, terlizzese con lo sport nel Dna
L'allenatrice: «Il calcio a 5 è la mia perfetta strada parallela a quella dell’insegnamento scolastico»
lunedì 24 febbraio 2025
Spazio al calcio nel fine settimana, ma la pallavolo terlizzese ha osservato un turno di stop. E quindi TerlizziViva è tornata sulle tracce di una vecchia conoscenza dello sport locale: Marilisa Tricarico.
Ex calcettista con 4 campionati vissuti nella serie A del futsal femminile ed insegnante in Scienze delle Attività Motorie in un Istituto Secondario Superiore non ha mai lasciato il mondo del calcio a 5. Dalla preparatrice atletica dell'under 19 del Bitonto C5 Femminile, in piena lotta per la conquista di diversi traguardi, ci siamo fatti raccontare il suo momento e siamo tornati ai suoi ricordi.
Ecco il resoconto della nostra chiacchierata:
Come ha conosciuto il calcio a 5?
«Sin dai tempi del liceo, per puro caso, ed è stato un caso che ha cambiato la mia vita».
Ci racconti brevemente le gioie e i dolori del suo percorso da calcettista?
«Le gioie del mio percorso sono le conoscenze fatte negli anni e come lo sport ha formato la mia persona, un veicolo di valori personali e sociali. Un dolore grande è quello del mio stop, quasi non voluto, un anno dopo la rottura del mio crociato sinistro».
Il calcio a 5 per Marilisa Tricarico?
«È la mia perfetta strada parallela a quella dell'insegnamento scolastico».
Dopo la carriera agonistica, la carriera da tecnico. Quando e come è avvenuto il passaggio?
«Ho lasciato il campo ad un anno dalla rottura del crociato e, seppur con poca consapevolezza e convinzione, non me ne pento perché il ruolo di tecnico mi sta dando tante altre soddisfazioni che non pensavo di raggiungere».
Il suo sogno nel cassetto?
«Non ho un sogno preciso, al momento mi piacerebbe continuare. Ho due desideri invece: vincere il Torneo delle regioni che quest'anno sarà a Reggio Emilia e vedere le mie ragazze dell'Under 19 del Bitonto alzare la coppa dello Scudetto e la Coppa Italia».
Ex calcettista con 4 campionati vissuti nella serie A del futsal femminile ed insegnante in Scienze delle Attività Motorie in un Istituto Secondario Superiore non ha mai lasciato il mondo del calcio a 5. Dalla preparatrice atletica dell'under 19 del Bitonto C5 Femminile, in piena lotta per la conquista di diversi traguardi, ci siamo fatti raccontare il suo momento e siamo tornati ai suoi ricordi.
Ecco il resoconto della nostra chiacchierata:
Come ha conosciuto il calcio a 5?
«Sin dai tempi del liceo, per puro caso, ed è stato un caso che ha cambiato la mia vita».
Ci racconti brevemente le gioie e i dolori del suo percorso da calcettista?
«Le gioie del mio percorso sono le conoscenze fatte negli anni e come lo sport ha formato la mia persona, un veicolo di valori personali e sociali. Un dolore grande è quello del mio stop, quasi non voluto, un anno dopo la rottura del mio crociato sinistro».
Il calcio a 5 per Marilisa Tricarico?
«È la mia perfetta strada parallela a quella dell'insegnamento scolastico».
Dopo la carriera agonistica, la carriera da tecnico. Quando e come è avvenuto il passaggio?
«Ho lasciato il campo ad un anno dalla rottura del crociato e, seppur con poca consapevolezza e convinzione, non me ne pento perché il ruolo di tecnico mi sta dando tante altre soddisfazioni che non pensavo di raggiungere».
Il suo sogno nel cassetto?
«Non ho un sogno preciso, al momento mi piacerebbe continuare. Ho due desideri invece: vincere il Torneo delle regioni che quest'anno sarà a Reggio Emilia e vedere le mie ragazze dell'Under 19 del Bitonto alzare la coppa dello Scudetto e la Coppa Italia».