La nostra intervista a Luca Mazzone tra un 2024 di successi e gli obiettivi del 2025

Il campione dell'hanbike: «Anno indimenticabile. Essere portabandiera dell'Italia alle Paralimpiadi di Parigi è stato davvero emozionante»

sabato 25 gennaio 2025
A cura di Francesco Pittò
TerlizziViva prosegue nel giro di interviste ai personaggi del mondo dello sport. In questa circostanza è toccato al campionissimo dell'handbike, Luca Mazzone, che il 28 agosto 2024 durante la cerimonia di inaugurazione delle Paralimpiadi di Parigi è stato il portabandiera dell'Italia.

Ormai il 2024 è alle spalle, che cosa porterà con sé Luca Mazzone di quest'annata magica?
«Tanta tanta roba. È stata un'annata meravigliosa. Annate particolarmente importanti ne ho vissute tante da quando pratico sport, ma il 2024 è stato fantastico. Venivo da un 2023 in cui ho toccato il fondo. Un infortunio proprio nel pieno della preparazione mi ha condizionato tutto il 2023. Da maggio ho sofferto di una borsite al gomito sinistro protratta per tutta la stagione fino a settembre/ottobre. Infortunio che mi ha rilegato a solo due medaglie di bronzo ai mondiali e a due di bronzo agli europei. Mondiali di Glasgow in cui ho distrutto la bici quando eravamo secondi ed eravamo in rimonta sulla Francia. Il morale era giù e c'era una spesa da affrontare. Quasi un anno per chiedere alla federazione se potesse affrontare la spesa di 9000 euro per l'acquisto del telaio distrutto in una gara con la nazionale. Ma niente, le mie parole non sono state ascoltate. Nel frattempo mi sono allenato con un vecchio modello di hanbike, poi grazie a Dio è intervenuta la mia associazione che mi ha acquistato proprio questo telaio con cui ho potuto appunto finalizzare l'operazione da maggio fino a settembre del 2024. Lo scorso anno ho vinto la Coppa del Mondo che non vincevo da tempo, poi il successo ai campionati italiani. Poi a maggio la fantastica notizia di essere portabandiera dell'Italia a Parigi. Alle Paralimpiadi ho vinto due argenti e un bronzo, ma diciamo che alle medaglie sono un po' abituato, non per vanto ma per il curriculum, però avere l'onore di portare il nostro Tricolore davanti a tutti gli splendidi atleti paralimpici, è stata un'emozione unica. Poi dulcis in fundo i mondiali di Zurigo. Mondiali in Svizzera su un percorso adatto alle mie caratteristiche, dove ho vinto l'oro nella cronometro. Medaglia che ha fatto morale e in cui ho creduto. Non ho partecipato alla riconsegna del Tricolore perché sentivo di far bene. Medaglia che ho dedicato ai miei tifosi e al mio sponsor decennale. Mondiali in cui successivamente mi sono aggiudicato il bronzo nella prova in linea ed una bellissima medaglia d'argento nella staffetta».

Quali sono gli impegni in calendario?
«Dopo qualche giorno di pausa per riposare il corpo subito dopo i mondiali di Zurigo, ho ripreso ad allenarmi proiettandomi già verso quest'anno. Il calendario del 2025 è uscito proprio qualche giorno e gli ho dato una sbirciata. Ci sono le due tappe di Coppa del Mondo, la solita in Belgio ad Ostenda ed una in Italia con sede da definire. Poi a fine maggio ci sono i Campionati italiani, mentre a fine agosto vi sarà l'evento più importante dell'anno, i Campionati del Mondo in Belgio nei pressi di Bruxelles. Ovviamente l'obiettivo principe è il mondiale. Non ho la presunzione di vincere un'altra maglia iridata, ma voglio far bene».

Un sogno che non ha ancora realizzato?
«Mi sa che questo sogno ve l'ho svelato già durante la festa che si è tenuta in piazza ad ottobre, dopo il mio ritorno dai mondiali di Zurigo. Un sogno che ho nel cassetto dal lontano 2005, quando attivai una raccolta firme in cui appunto si chiedeva all'amministrazione comunale la costruzione di una piscina. Questo è il mio sogno non ancora realizzato, un sogno che coinvolge me e tutti i miei concittadini terlizzesi».

Prima di congedarci, vuole ringraziare qualcuno?
«Con stima voglio ringraziare Nino Barile che anche nel 2025 mi aiuterà in questo percorso iniziato nel 2014 e mai interrotto. Quindi anche quest'anno porterò il suo logo sulla maglia di campione del mondo a cronometro, portando cosi in giro per il mondo il nome di Terlizzi e della Città dei fiori».