Parla Sabino Silvestri, numero uno della Fijlkam

La nostra intervista al presidente Federazione italiana Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali

domenica 17 maggio 2020 6.52
A cura di Francesco Pittò
Dopo aver ascoltato il presidente della Fipav Puglia, il nostro giornale ha ascoltato Sabino Silvestri, numero uno pugliese della Fijlkam, Federazione italiana Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali. Passando da uno sport di squadra ad uno sport individuale, ovviamente la passione ed il modo di voler ricostruire un percorso condiviso, tutelando i propri tesserati resta la stessa. Ecco cosa ci ha risposto

Quando si è fermato tutto per voi? A quando risale l'ultima gara?
«L'ultima gara qui in Puglia si è disputata il 9 febbraio al 'PalaPertini' di Noicattaro, dove si svolse una fase di qualificazione ai campionati italiani di karate. Dopo si è fermato tutto. Il 1° marzo, in quel di Taranto si doveva svolgere una tappa che, come tutte le altre di questa prima parte di stagione, avrebbe attribuito punti per la qualificazione ai campionati nazionali. Gara di cui mi vidi costretto a chiedere l'annullamento ai vertici federali perché il primo caso di Covid-19 si registrò proprio nella Città jonica. Inizialmente rinviammo la gara in programma per la prima domenica di marzo prevedendone il recupero per il 15 dello stesso mese, ovviamente vi era speranza che la situazione rientrasse, ma nulla. Nei giorni seguenti al rinvio della gara in questione, avvenuto ad inizio terza decade di febbraio, la situazione degenerò e ad inizio marzo, qualche giorno prima del primo D.P.C.M., salvaguardando la salute degli atleti e di tutti i nostri tesserati, bloccammo le gare e le attività di allenamento».

A che punto si era al momento dello stop? Quando la Fijlkam pensa di recuperare queste gare e come si sta agendo per il futuro: corsi di aggiornamenti tecnici, giudici e arbitri?

«Per quel che riguarda le gare a livello regionale eravamo a buon punto, mentre a livello nazionale gli unici titoli assegnati in questo anomalo 2020 riguardano quelli juniores di kumite aggiudicati il 21 febbraio scorso. Sperando che non vi sia una seconda ondata, ci auguriamo di assegnare il Titoli Tricolori delle altre sette categorie di karate e kumite, tra il mese di ottobre e fine anno. Per quel che riguarda i corsi di aspiranti arbitri e tecnici e di aggiornamento di maestri, giudici e presidenti di giuria stiamo tenendo le nostre lezioni online e siamo a buon punto delle sessanta ore di lezione previste per gli arbitri e delle quarantotto a cui devono partecipare gli ufficiali di gara. Ormai siamo diventati espertissimi del sistema delle lezioni online e molto probabilmente lo faremo nostro anche per i corsi futuri, visto che permette, a chi vi partecipa, di risparmiare il tempo e il denaro per la benzina per gli spostamenti verso la sede di esami. Questo sistema infatti evita i lunghi spostamenti di due ore e più di viaggio dal Salento o dal Gargano verso la sede degli esami, molto spesso localizzata a metà della nostra lunga regione, in Terra di Bari. Inoltre, con questo metodo, la lezione può essere registrata è riseguita in altre circostanze. Per quel che riguarda gli esami che sono previsti a fine estate, inizio autunno, qualora non riuscissimo a farli in sede, sarà prevista una ricca parte di quiz e per la sfera pratica, in cui è previsto il contatto, si sta lavorando per una simulazione a vuoto».

Come si ripartirà?
«Le linee guida parlano di 7 metri per 80 metri quadri di tatami su cui, stando alle normative, si potranno allenare massimo dieci persone per turno. In dieci su una superficie di quella dimensione ci può anche stare per un turno, ma purtroppo, stando sempre alle normative anti-Covid bisognerà sanificare i locali e tutto ciò comporta una sospensione delle attività tra un turno e l'altro di due ore, perché i locali devono ovviamente arieggiare. Questo per quel che concerne il karate. Invece per il Kata, dove non vi è il contatto essendo dedicato alle forme, si potrebbe anche ritornare alle gare, tenendo le stesse a porte chiuse e permettendo l'ingresso nei palasport soltanto agli atleti partecipanti e ai giudici. Anche qua vi è un problema ovvero la sanificazione delle docce e dei bagni, quindi significherebbe che ogni qualvolta un atleta , anche un bambino, utilizzerà i servizi, ci dovrà essere una sanificazione».

A cosa possono pensare gli Enti nell'immediato, in quest'anno zero dello sport?
«Per quel che riguarda il CONI e le Federazioni io suggerirei di creare un salvadanaio, un credito per quel che si è pagato nel 2020, recuperando tesseramenti, atleti e affiliazioni societarie nella prossima stagione. In tal modo non si perderebbero le società e i tesserati dopo questo 2020 anomalo. Per quel che riguarda i Comuni delle regioni più calde e meridionali, perché non mettere a disposizione i giardini, i parchi verdi e i campi sportivi per fare attività all'aperto rispettando le distanze interpersonali? Ovviamente l'accesso agli spazi verdi dovrà essere regolamentata con fasce orarie che permetterebbero a tutte le associazioni sportive che ne facciano richiesta di utilizzare le aree in maniera equa».