Anche a Terlizzi il malcostume dei fuochi d'artificio a mezzanotte
L'area interessata è quella del PalaFiori. Alcune volte si festeggia, ma altre c'è l'ombra della criminalità
lunedì 11 marzo 2024
iReport
È da qualche anno che pure a Terlizzi, tendenzialmente almeno una volta a settimana, vengono esplosi dei fuochi d'artificio allo scoccare della mezzanotte. Solitamente dalla durata di un minuto, dalle 00.00 alle 00.01, lo svolgimento del fenomeno pirotecnico si è consolidato nell'area antistante l'ingresso del PalaFiori.
Si tratta di una prassi notturna che col tempo si è diffusa in tutta Italia, dal Sud al Nord. Alcune testate giornalistiche testimoniano gli episodi, oltre che in Puglia, in altre zone dello Stivale come, ad esempio, Sicilia, Campania, Piemonte e Lombardia.
È plurima la matrice dell'accensione di botti non autorizzati che, molto spesso, disturbano all'improvviso la quiete pubblica.
Da un lato, l'attivazione di fontane, batterie e vulcani è riconducibile a una modalità esuberante di celebrare momenti di gaudio. Può capitare che gruppi di amici si incontrino per il cosiddetto "stappo" della bottiglia volto a festeggiare i compleanni. Il brindisi, così, viene accompagnato da effetti sonori e luminosi per onorare al meglio il protagonista dell'evento.
Dall'altro lato, però, impera il filone criminale che utilizza lo strumento dei fuochi per ribadire la presenza delinquenziale sul territorio. Gli spari, che vengono tipicamente associati ad occasioni festose, sono quindi impiegati come codici comportamentali e modi di comunicazione per annunciare (come riportato in alcune relazioni delle autorità competenti) l'arrivo in loco di carichi di droga, ma soprattutto per festeggiare le scarcerazioni di membri di spicco dei clan mafiosi.
Di tanto in tanto sulle piattaforme social i cittadini terlizzesi registrano il reiterarsi di tali accadimenti che, però, ad oggi, non sembrano aver sollecitato l'attenzione delle istituzioni.
Si tratta di una prassi notturna che col tempo si è diffusa in tutta Italia, dal Sud al Nord. Alcune testate giornalistiche testimoniano gli episodi, oltre che in Puglia, in altre zone dello Stivale come, ad esempio, Sicilia, Campania, Piemonte e Lombardia.
È plurima la matrice dell'accensione di botti non autorizzati che, molto spesso, disturbano all'improvviso la quiete pubblica.
Da un lato, l'attivazione di fontane, batterie e vulcani è riconducibile a una modalità esuberante di celebrare momenti di gaudio. Può capitare che gruppi di amici si incontrino per il cosiddetto "stappo" della bottiglia volto a festeggiare i compleanni. Il brindisi, così, viene accompagnato da effetti sonori e luminosi per onorare al meglio il protagonista dell'evento.
Dall'altro lato, però, impera il filone criminale che utilizza lo strumento dei fuochi per ribadire la presenza delinquenziale sul territorio. Gli spari, che vengono tipicamente associati ad occasioni festose, sono quindi impiegati come codici comportamentali e modi di comunicazione per annunciare (come riportato in alcune relazioni delle autorità competenti) l'arrivo in loco di carichi di droga, ma soprattutto per festeggiare le scarcerazioni di membri di spicco dei clan mafiosi.
Di tanto in tanto sulle piattaforme social i cittadini terlizzesi registrano il reiterarsi di tali accadimenti che, però, ad oggi, non sembrano aver sollecitato l'attenzione delle istituzioni.