Territorio
Pirolisi, ecco come produrre energia senza consumare risorse preziose
Evento dell'Associazione Intubando, il 21 Febbraio nella Pinacoteca De Napoli
Terlizzi - mercoledì 18 febbraio 2015
8.34
È possibile produrre energia senza consumare risorse scarse, come il legname, o inquinanti come il carbon fossile? Perchè non riutilizzare i materiali di scarto per realizzare qualcosa di nuovo e ridurre così il volume dei rifiuti? Queste sono solo alcune delle domande che si sono posti tre giovani pugliesi quando hanno ideato il progetto "Scampagnata sostenibile", vincitore del bando della Regione Puglia "Principi Attivi 2012" e che ha ricevuto il supporto, in qualità di partner, del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, di Legambiente Puglia e del GAL Terre di Murgia. A seguito del'assegnazione dei fondi regionali, l'arch. Andrea Mangiatordi, l'arch. Andrea Silvestri e Alessandro Chiapperini hanno costituito l'Associazione Intubando e, nell'ambito del progetto finanziato, hanno condotto studi di ricerca, progettazione e prototipazione della stufa pirolitica e delle strutture realizzate in materiali di riuso, quali cassette di plastica e pallet. L'output finale sarà, infatti, una struttura ricreativa in materiali di riuso e corredata da una stufa pirolitica, che verrà installata nei prossimi mesi sul Parco dell'Alta Murgia, in località Jazzo Rosso.
Ma cos'è una stufa pirolitica? Attualmente per produrre energia si bruciano biomasse, sostanzialmente legna o carbone, che causano produzione di monossido di carbonio, composti volatili, polveri sottili, ossidi di azoto e altre emissioni, potenzialmente pericolose in grosse quantità. La stufa pirolitica è un modello di stufa che si basa in realtà su una tecnologia non recentissima: la biomassa utilizzata come combustibile è innescata da una normale combustione ma, poco dopo, grazie alle temperature così raggiunte ed all'assenza d'ossigeno, si ottiene l'estrazione dei gas contenuti che alimentano la fiamma. I vantaggi sono molteplici: non trattandosi di combustione di biomassa la produzione di gas tossici è drasticamente ridotta; la resa energetica è nettamente superiore alla combustione tradizionale; si può bruciare qualunque materiale organico naturale a partire dagli scarti di lavorazione agricola; il materiale di scarto (biochar) è costituito da carbonella (con gran parte della quantità di anidride carbonica del materiale originario) che può essere mescolata con terreno agricolo migliorandone la composizione e fungendo inoltre da "trappola" per l'anidride carbonica che non verrà rimessa in circolo.
Gli esiti degli studi condotti su tali tematiche dall'Associazione Intubando saranno presentati al convegno dal titolo "Pirolisi, riuso ed autocostruzione: energia dalla terra per la terra", durante il quale saranno illustrate possibili applicazioni in ambito agricolo della pirolisi e del biochar. All'evento interverranno anche il Sindaco del Comune di Terlizzi, Nicola Gemmato, l'Assessore alle Politiche Agricole, Raffaele Cataldi, l'Ing. Giuseppe Cannarozzo, esperto in sicurezza sui luoghi di lavoro, l'Ing. Antonio Di Corato, Presidente del Distretto Florovivaistico di Puglia. Il convegno si terrà nella sala conferenze della Pinacoteca De Napoli di Terlizzi il prossimo 21 Febbraio a partire dalle ore 16.30.
Ma cos'è una stufa pirolitica? Attualmente per produrre energia si bruciano biomasse, sostanzialmente legna o carbone, che causano produzione di monossido di carbonio, composti volatili, polveri sottili, ossidi di azoto e altre emissioni, potenzialmente pericolose in grosse quantità. La stufa pirolitica è un modello di stufa che si basa in realtà su una tecnologia non recentissima: la biomassa utilizzata come combustibile è innescata da una normale combustione ma, poco dopo, grazie alle temperature così raggiunte ed all'assenza d'ossigeno, si ottiene l'estrazione dei gas contenuti che alimentano la fiamma. I vantaggi sono molteplici: non trattandosi di combustione di biomassa la produzione di gas tossici è drasticamente ridotta; la resa energetica è nettamente superiore alla combustione tradizionale; si può bruciare qualunque materiale organico naturale a partire dagli scarti di lavorazione agricola; il materiale di scarto (biochar) è costituito da carbonella (con gran parte della quantità di anidride carbonica del materiale originario) che può essere mescolata con terreno agricolo migliorandone la composizione e fungendo inoltre da "trappola" per l'anidride carbonica che non verrà rimessa in circolo.
Gli esiti degli studi condotti su tali tematiche dall'Associazione Intubando saranno presentati al convegno dal titolo "Pirolisi, riuso ed autocostruzione: energia dalla terra per la terra", durante il quale saranno illustrate possibili applicazioni in ambito agricolo della pirolisi e del biochar. All'evento interverranno anche il Sindaco del Comune di Terlizzi, Nicola Gemmato, l'Assessore alle Politiche Agricole, Raffaele Cataldi, l'Ing. Giuseppe Cannarozzo, esperto in sicurezza sui luoghi di lavoro, l'Ing. Antonio Di Corato, Presidente del Distretto Florovivaistico di Puglia. Il convegno si terrà nella sala conferenze della Pinacoteca De Napoli di Terlizzi il prossimo 21 Febbraio a partire dalle ore 16.30.