Politica
Accoglienza migranti, a Terlizzi è emergenza
De Chirico: «Il mobilificio è diventato una bomba ecologica»
Terlizzi - mercoledì 14 dicembre 2016
17.23
Il consigliere comunale Michelangelo De Chirico, capogruppo del Partito Democratico, torna sull'emergenza migranti a Terlizzi e sulle condizioni precarie in cui alcuni di loro vivono nell'ex mobilificio sulla provinciale Terlizzi-Molfetta. In un lungo post apparso su Faceboo, De Chirico critica aspramente la gestione della vicenda da parte dell'amministrazione comunale. Lo riportiamo di seguito:
«Non sarei intervenuto sul tema se non avessi saputo che ieri pomeriggio il sindaco Gemmato è stato ospite (?) di una nota trasmissione televisiva per parlare dei migranti stagionali, dichiarando che Terlizzi costituisce un "esempio virtuoso".
La realtà cozza incredibilmente con le frottole raccontate con tanta disinvoltura.
Tre anni fa, la prima accoglienza presso il vecchio mercato floricolo, a seguito degli indecenti accampamenti in pieno centro dell'anno precedente nei pressi dell'ufficio postale, con tanto di proteste dei cittadini (con proposte e interpellanze in consiglio comunale). Accoglienza resa tale grazie prevalentemente alle associazioni di volontariato e a contributi personali di semplici cittadini e di consiglieri comunali (il sottoscritto contribuì personalmente di notte con gli encomiabili Mario Ruggiero e Giuseppe Ranieri) nel reperire coperte, indumenti, cibo...
Due anni fa, accoglienza presso l'ex casa di riposo De Napoli, con tanti disagi ai residenti per questioni igieniche, assenza di controlli, episodi di disordine pubblico): struttura poi abbandonata a se stessa e a progetti di riconversione solo sulla carta, nonostante la petizione di oltre 1000 cittadini (me compreso) per un eventuale recupero destinato agli anziani.
L'anno scorso, accoglienza presso la scuola Pacecco, con tante preoccupazioni da parte dei genitori degli alunni della scuola dell'infanzia e delle associazioni sportive che fruivano della palestra. Situazione che, bisogna dire, fu relativamente meglio gestita rispetto alle altre.
Siamo ai nostri giorni. Esaurite le strutture comunali disponibili (che sfortuna!), nonostante un anno di tempo per poter elaborare una seria programmazione dell'accoglienza e della gestione dei fratelli di colore, NESSUNA SOLUZIONE da parte dell'amministrazione, se non una richiesta al Prefetto e alla Protezione Civile: troppo scontata e doverosa, direi, per poterla definire un'accoglienza virtuosa. Per non parlare, poi, della gestione e, peggio ancora, dell'integrazione (passo più nobile e conseguente solo ad un'accoglienza vera e ben gestita con la popolazione tutta).
Invece assistiamo a processioni pericolose verso l'ex mobilificio abbandonato sulla via per Molfetta, diventato ormai una vera "bomba ecologica" soprattutto per gli occupanti stessi.
Gli spazi esterni al Pronto Soccorso e alcuni ambienti a piano terra ed interrato dell'ospedale Sarcone sono ormai "conquistati" senza problemi dai fratelli di colore, chi per bisogni fisiologici chi per ricaricare telefonini cellulari e altro.
Il teatro Millico, ancora chiuso dopo 4 anni di immobilismo anche a causa delle vicende aziendali della ditta esecutrice concessionaria dei lavori di ristrutturazione, ospita al suo esterno lavoratori stagionali che, a volte, peccano in rispetto dell'ambiente (come tanti altri concittadini che, indisturbati, continuano ad abbandonare rifiuti dappertutto).
Bar e sale giochi unico diversivo per il dopolavoro.
Questa è la situazione oggettiva, questi i "virtuosismi" di cui parla Gemmato in tv.
Scusate, non sarei intervenuto per non mortificare ulteriormente la sensibilità di questi fratelli lavoratori e per non strumentalizzare la delicata questione ma credo che una soluzione drastica o più a lungo termine in 5 anni si sarebbe potuta trovare, anche gestendo le emergenze di volta in volta.
Auguriamoci che la situazione migliori e che tutti possano trascorrere un Natale vero.»
«Non sarei intervenuto sul tema se non avessi saputo che ieri pomeriggio il sindaco Gemmato è stato ospite (?) di una nota trasmissione televisiva per parlare dei migranti stagionali, dichiarando che Terlizzi costituisce un "esempio virtuoso".
La realtà cozza incredibilmente con le frottole raccontate con tanta disinvoltura.
Tre anni fa, la prima accoglienza presso il vecchio mercato floricolo, a seguito degli indecenti accampamenti in pieno centro dell'anno precedente nei pressi dell'ufficio postale, con tanto di proteste dei cittadini (con proposte e interpellanze in consiglio comunale). Accoglienza resa tale grazie prevalentemente alle associazioni di volontariato e a contributi personali di semplici cittadini e di consiglieri comunali (il sottoscritto contribuì personalmente di notte con gli encomiabili Mario Ruggiero e Giuseppe Ranieri) nel reperire coperte, indumenti, cibo...
Due anni fa, accoglienza presso l'ex casa di riposo De Napoli, con tanti disagi ai residenti per questioni igieniche, assenza di controlli, episodi di disordine pubblico): struttura poi abbandonata a se stessa e a progetti di riconversione solo sulla carta, nonostante la petizione di oltre 1000 cittadini (me compreso) per un eventuale recupero destinato agli anziani.
L'anno scorso, accoglienza presso la scuola Pacecco, con tante preoccupazioni da parte dei genitori degli alunni della scuola dell'infanzia e delle associazioni sportive che fruivano della palestra. Situazione che, bisogna dire, fu relativamente meglio gestita rispetto alle altre.
Siamo ai nostri giorni. Esaurite le strutture comunali disponibili (che sfortuna!), nonostante un anno di tempo per poter elaborare una seria programmazione dell'accoglienza e della gestione dei fratelli di colore, NESSUNA SOLUZIONE da parte dell'amministrazione, se non una richiesta al Prefetto e alla Protezione Civile: troppo scontata e doverosa, direi, per poterla definire un'accoglienza virtuosa. Per non parlare, poi, della gestione e, peggio ancora, dell'integrazione (passo più nobile e conseguente solo ad un'accoglienza vera e ben gestita con la popolazione tutta).
Invece assistiamo a processioni pericolose verso l'ex mobilificio abbandonato sulla via per Molfetta, diventato ormai una vera "bomba ecologica" soprattutto per gli occupanti stessi.
Gli spazi esterni al Pronto Soccorso e alcuni ambienti a piano terra ed interrato dell'ospedale Sarcone sono ormai "conquistati" senza problemi dai fratelli di colore, chi per bisogni fisiologici chi per ricaricare telefonini cellulari e altro.
Il teatro Millico, ancora chiuso dopo 4 anni di immobilismo anche a causa delle vicende aziendali della ditta esecutrice concessionaria dei lavori di ristrutturazione, ospita al suo esterno lavoratori stagionali che, a volte, peccano in rispetto dell'ambiente (come tanti altri concittadini che, indisturbati, continuano ad abbandonare rifiuti dappertutto).
Bar e sale giochi unico diversivo per il dopolavoro.
Questa è la situazione oggettiva, questi i "virtuosismi" di cui parla Gemmato in tv.
Scusate, non sarei intervenuto per non mortificare ulteriormente la sensibilità di questi fratelli lavoratori e per non strumentalizzare la delicata questione ma credo che una soluzione drastica o più a lungo termine in 5 anni si sarebbe potuta trovare, anche gestendo le emergenze di volta in volta.
Auguriamoci che la situazione migliori e che tutti possano trascorrere un Natale vero.»