
Attualità
Anna Maria Grieco, un'economista terlizzese in Scozia
Fa parte di un team che studia l'economia dello sviluppo
Terlizzi - mercoledì 9 marzo 2016
11.17
Anna Maria Grieco, 28 anni, è laureata in "Economia e Commercio" ed è in procinto di concludere i suoi studi nella specialistica "Economia e strategie per i mercati internazionali". Ha vissuto per circa tre mesi a Glasgow, in Scozia, per condurre la ricerca tesi sulla sostenibilità del debito estero per i Paesi in via di sviluppo. Appassionata di arte, poesia, fumetti, politica e giornalismo, il suo viaggio nel nord Europa ha acuito il suo già spiccato spirito di osservazione e senso critico, inducendola a riflessione sul suo prossimo futuro lavorativo, al di là dei confini italiani.
Distintasi brillantemente nel corso di studi, Anna Maria è stata selezionata, insieme ad altri suoi due colleghi, dal professore di "Economia e sviluppo per i Paesi emergenti" a ricercare il materiale idoneo per la tesi presso il centro di "Economia dello sviluppo" sito all'interno dell'università quattrocentesca di Glasgow, l'Adam Smith Business School. L'università di Bari le ha finanziato la ricerca per un solo mese, gli altri due sono stati a carico della stessa Anna Maria che è dovuta ricorrere alle risorse familiari per mantenersi in un paese straniero.
"L'economista non è solo colui che guarda al profitto e all'incremento del PIL di un Paese. Egli può cimentarsi nello studio di campi più vicini alle persone, volti a ridurre la povertà", racconta Anna Maria a Terlizziviva, "Sono affascinata dal lato 'umano' dell'economia che ha risvolti mutualistici: ad esempio incrementare il tasso di istruzione, migliorare gli stimoli al microcredito soprattutto nei confronti delle donne, spiegare quanto possa essere importante l'uso di zanzariere per combattere la malaria, consentirebbero di fare la differenza rispetto al passato".
Anna Maria, una volta laureata, avrebbe le giuste competenze per qualificarsi come "export manager", ovvero una figura professionale che si occupa di elaborare strategie per l'ingresso nei mercati esteri dell'azienda di riferimento. Eppure, il suo sogno nel cassetto è quello di poter divenire, un giorno, docente di economia all'università. Se Anna Maria dovesse superare la valutazione da parte di una commissione apposita, potrebbe partire alla volta della Scozia entro la fine dell'anno per intraprendere la strada del dottorato di ricerca in "Economia dello Sviluppo" che dura più di tre anni.
"Il mio futuro è fuori dall'Italia: la mia laurea ha un respiro internazionale e il trasferimento all'estero sarebbe una naturale conseguenza di questo percorso", spiega Grieco, "Come argomento del dottorato di ricerca ho scelto il tema della maledizione delle risorse naturali, ovvero la teoria secondo cui i Paesi ricchi di risorse naturali, come il petrolio e i minerali, risultano quelli col PIL più basso al mondo. Molti di questi Paesi vengono depredati delle proprie ricchezze, solitamente l'accesso alle risorse viene impedito agli abitanti del luogo il più delle volte a causa di organi burocratici corrotti".
La permanenza in Scozia ha consolidato in Anna Maria la consapevolezza che l'Italia è poco incline all'innovazione "Le lungaggini burocratiche, le strutture poco ospitali, la scarsa empatia che talvolta ho riscontrato nei professori inficiano notevolmente uno dei lati più importanti dell'università italiana: a Bari si studia tanto, la preparazione fornita è completa e complessa. Mi è stato spiegato che i laureati italiani in economia sono molto apprezzati in UK". Eppure ciò non basta. "In Italia ci hanno abituato alla mediocrità a tal punto da farla apparire normalità. In Scozia, invece, i servizi erogati funzionano bene, si dà veramente valore al rispetto delle cose comuni. I rapporti tra studenti e professori sono meno gerarchici e più confidenziali."
"Consiglio ai giovani terlizzesi di costruire il proprio futuro altrove, se qui non ci sono chance di successo", conclude Anna Maria, "Non abbiate timore di lasciare i vostri affetti, la terra natia, il buon cibo ed il sole. Osate, ne va del vostro avvenire. Ma studiate perché l'istruzione è uno degli strumenti più potenti per tentare di apportare dei cambiamenti positivi".
Distintasi brillantemente nel corso di studi, Anna Maria è stata selezionata, insieme ad altri suoi due colleghi, dal professore di "Economia e sviluppo per i Paesi emergenti" a ricercare il materiale idoneo per la tesi presso il centro di "Economia dello sviluppo" sito all'interno dell'università quattrocentesca di Glasgow, l'Adam Smith Business School. L'università di Bari le ha finanziato la ricerca per un solo mese, gli altri due sono stati a carico della stessa Anna Maria che è dovuta ricorrere alle risorse familiari per mantenersi in un paese straniero.
"L'economista non è solo colui che guarda al profitto e all'incremento del PIL di un Paese. Egli può cimentarsi nello studio di campi più vicini alle persone, volti a ridurre la povertà", racconta Anna Maria a Terlizziviva, "Sono affascinata dal lato 'umano' dell'economia che ha risvolti mutualistici: ad esempio incrementare il tasso di istruzione, migliorare gli stimoli al microcredito soprattutto nei confronti delle donne, spiegare quanto possa essere importante l'uso di zanzariere per combattere la malaria, consentirebbero di fare la differenza rispetto al passato".
Anna Maria, una volta laureata, avrebbe le giuste competenze per qualificarsi come "export manager", ovvero una figura professionale che si occupa di elaborare strategie per l'ingresso nei mercati esteri dell'azienda di riferimento. Eppure, il suo sogno nel cassetto è quello di poter divenire, un giorno, docente di economia all'università. Se Anna Maria dovesse superare la valutazione da parte di una commissione apposita, potrebbe partire alla volta della Scozia entro la fine dell'anno per intraprendere la strada del dottorato di ricerca in "Economia dello Sviluppo" che dura più di tre anni.
"Il mio futuro è fuori dall'Italia: la mia laurea ha un respiro internazionale e il trasferimento all'estero sarebbe una naturale conseguenza di questo percorso", spiega Grieco, "Come argomento del dottorato di ricerca ho scelto il tema della maledizione delle risorse naturali, ovvero la teoria secondo cui i Paesi ricchi di risorse naturali, come il petrolio e i minerali, risultano quelli col PIL più basso al mondo. Molti di questi Paesi vengono depredati delle proprie ricchezze, solitamente l'accesso alle risorse viene impedito agli abitanti del luogo il più delle volte a causa di organi burocratici corrotti".
La permanenza in Scozia ha consolidato in Anna Maria la consapevolezza che l'Italia è poco incline all'innovazione "Le lungaggini burocratiche, le strutture poco ospitali, la scarsa empatia che talvolta ho riscontrato nei professori inficiano notevolmente uno dei lati più importanti dell'università italiana: a Bari si studia tanto, la preparazione fornita è completa e complessa. Mi è stato spiegato che i laureati italiani in economia sono molto apprezzati in UK". Eppure ciò non basta. "In Italia ci hanno abituato alla mediocrità a tal punto da farla apparire normalità. In Scozia, invece, i servizi erogati funzionano bene, si dà veramente valore al rispetto delle cose comuni. I rapporti tra studenti e professori sono meno gerarchici e più confidenziali."
"Consiglio ai giovani terlizzesi di costruire il proprio futuro altrove, se qui non ci sono chance di successo", conclude Anna Maria, "Non abbiate timore di lasciare i vostri affetti, la terra natia, il buon cibo ed il sole. Osate, ne va del vostro avvenire. Ma studiate perché l'istruzione è uno degli strumenti più potenti per tentare di apportare dei cambiamenti positivi".