Antenna in viale dei Lilium, De Chirico: «Serve un Piano degli Impianti di Telecomunicazione»

Continua a far discutere il caso dell'antenna telefonica spuntata nei giorni scorsi nei pressi del sovrappasso di viale dei Lilium. Sull'argomento è intervenuto anche il capogruppo del Partito Democratico Michelangelo De Chirico che ha verificato la documentazione ufficiale relativa all'installazione del ripetitore telefonico.

Dai documenti si evince che quell'antenna è stata posizionata in quel luogo come alternativa a un'altra ubicazione su palazzo Marinelli in pieno centro. In altre parole, un anno fa la giunta Gemmato ha accolto l'istanza della società di telecomunicazioni per installare l'antenna in periferia, proprio in quel fazzoletto di terra in viale dei Lilium, al posto di dell'antenna esistente su palazzo Marinelli, recependo così le lamentele di altri cittadini.

«Esiste la pratica edilizia da cui si evince che i lavori non sono chiusi e, quindi, l'antenna non è ancora in funzione» fa notare il consigliere De Chirico. Per i prossimi giorni sono in cantiere alcuni incontri tra residenti ed esperti per verificare i reali pericoli (laddove ve ne fossero) per la salute dei cittadini. Quel che è certo è che la pratica relativa all'installazione di quell'antenna è corredata da una documentazione che la società telefonica ha inviato all'Agenzia ambientale regionale (Arpa) per la certificazione delle emissioni.
Risale al 28 aprile scorso, invece, la presentazione di una petizione popolare sottoscritta dai residenti del quartiere contro quell'antenna, petizione che portò in un primo momento alla sospensione dei lavori. L'installazione è ripresa quindi dopo una ulteriore istruttoria e il parere favorevole degli uffici tecnici rilasciato il 10 agosto scorso.

De Chirico quindi pone l'accento sulla necessità che il comune di Terlizzi si doti «di un Piano degli Impianti di Telecomunicazione, dal momento che la densità di impianti può dare effetti negativi pur nel rispetto dei singoli valori di emissione e, comunque, l'impatto visivo può alterare considerevolmente l'aspetto di una parte della città» e suggerisce un intervento proprio dell'Arpa «per le misurazioni e le verifiche necessarie sia di tipo documentale che durante la prima messa in esercizio dell'impianto».
Tuttavia, aggiunge De Chirico, «impianti tecnologicamente importanti non vanno vissuti come fantasmi dalla popolazione ma richiedono la massima informazione e condivisione, purtroppo oggi non è così e 5 sole persone (di cui alcuni non eletti dal popolo) hanno scelto la posizione, indipendentemente dalle regolarità sulle questioni tecnico-scientifiche».