Economia
Fate largo a sua maestà il fiorone "menghtaur"
Video e foto dell'asta dei fioroni al mercato all'ingrosso di Terlizzi
Terlizzi - venerdì 26 giugno 2015
0.20
Signore e signori, via all'apertura straordinaria domenicale del mercato ortofrutticolo: entra in scena sua maestà il fiorone. La liturgia di questo prelibato frutto della Puglia è cominciata già da giorni a Terlizzi dove, oltre alle tante varietà una più buona dell'altra, la specialità tipica è quella del "Menghtaur".
Il 13 giugno, giorno in cui si festeggia Sant'Antonio di Padova, gli agricoltori nostrani come da tradizione iniziano la raccolta del fiorone bianco "Sant'Antonio" per poi proseguire, nelle zone più vicine al mare e quindi con temperature più temperate, con la raccolta del fiorone rosso Menghtaur, tipico fiorone terlizzese creato nel '700 con un innesto a un fico che porta la firma del sindaco di Terlizzi Domenico Tauro.
«La leggenda - racconta l'assessore all'Agricoltura, Raffaele Cataldi - del tutto insostenibile scientificamente per via dell'impossibilità di controllare a tutt'oggi il processo di caprificazione, racconta che Domenico Tauro ebbe l'intuizione di far "sposare" il fiorone spagnolo della varietà Suar con una pregiata e delicata specie locale. Da questo "incrocio" ne derivò una varietà nuova appunto il fiorone "menghtàur", traduzione dialettale di "Domenico Tauro".
Nel mercato di Terlizzi in questi giorni arrivano produttori da Terlizzi, Molfetta, Giovinazzo, Bisceglie. Portano i primi "Menghtaur". E ad aspettarli ci sono gli acquirenti di tutto il circondario pronti per la tradizionale asta mattutina e per aggiudicarsi cassette intere del prelibato frutto.
Nel pomeriggio questo speciale rituale della terra continua con la sistemazione dei fioroni terlizzesi nei plateau caricati su furgoni dotati di celle frigorifere, pronti per il lungo viaggio verso i mercati svizzeri, francesi e tedeschi.
Il fiorone è il frutto di una pianta bifera (le specie che nel corso di un anno producono due voltre) che permette prima la raccolta del fiorone e dopo quella dei fichi. E' un prodotto gustoso che si sta facendo strada anche nella cucina internazionale. Domenica scorsa l'asta del fiorone bianco ha battuto prezzi che oscillavano dai 60 ai 90 centesimi al chilo, mentre per il fiorone rosso i prezzi vanno da 90 centesimi a 1,30 euro.
«Il fiorone Domenico Tauro presenta alcuni attributi di qualità unici che sono espressione delle specificità territoriali terlizzesi. L'Amministrazione Gemmato - spiega Cataldi - ha avviato nei mesi scorsi una serie di incontri tesi a realizzare uno studio di fattibilità che fornisca agli operatori dell'area strumenti operativi in grado di orientarli e supportarli nelle scelte relative alla tutela, promozione e valorizzazione del Fiorone Nero di Terlizzi o fiorone Domenico Tauro e che porti come risultato finale il riconoscimento del marchio DOP.»
Il 13 giugno, giorno in cui si festeggia Sant'Antonio di Padova, gli agricoltori nostrani come da tradizione iniziano la raccolta del fiorone bianco "Sant'Antonio" per poi proseguire, nelle zone più vicine al mare e quindi con temperature più temperate, con la raccolta del fiorone rosso Menghtaur, tipico fiorone terlizzese creato nel '700 con un innesto a un fico che porta la firma del sindaco di Terlizzi Domenico Tauro.
«La leggenda - racconta l'assessore all'Agricoltura, Raffaele Cataldi - del tutto insostenibile scientificamente per via dell'impossibilità di controllare a tutt'oggi il processo di caprificazione, racconta che Domenico Tauro ebbe l'intuizione di far "sposare" il fiorone spagnolo della varietà Suar con una pregiata e delicata specie locale. Da questo "incrocio" ne derivò una varietà nuova appunto il fiorone "menghtàur", traduzione dialettale di "Domenico Tauro".
Nel mercato di Terlizzi in questi giorni arrivano produttori da Terlizzi, Molfetta, Giovinazzo, Bisceglie. Portano i primi "Menghtaur". E ad aspettarli ci sono gli acquirenti di tutto il circondario pronti per la tradizionale asta mattutina e per aggiudicarsi cassette intere del prelibato frutto.
Nel pomeriggio questo speciale rituale della terra continua con la sistemazione dei fioroni terlizzesi nei plateau caricati su furgoni dotati di celle frigorifere, pronti per il lungo viaggio verso i mercati svizzeri, francesi e tedeschi.
Il fiorone è il frutto di una pianta bifera (le specie che nel corso di un anno producono due voltre) che permette prima la raccolta del fiorone e dopo quella dei fichi. E' un prodotto gustoso che si sta facendo strada anche nella cucina internazionale. Domenica scorsa l'asta del fiorone bianco ha battuto prezzi che oscillavano dai 60 ai 90 centesimi al chilo, mentre per il fiorone rosso i prezzi vanno da 90 centesimi a 1,30 euro.
«Il fiorone Domenico Tauro presenta alcuni attributi di qualità unici che sono espressione delle specificità territoriali terlizzesi. L'Amministrazione Gemmato - spiega Cataldi - ha avviato nei mesi scorsi una serie di incontri tesi a realizzare uno studio di fattibilità che fornisca agli operatori dell'area strumenti operativi in grado di orientarli e supportarli nelle scelte relative alla tutela, promozione e valorizzazione del Fiorone Nero di Terlizzi o fiorone Domenico Tauro e che porti come risultato finale il riconoscimento del marchio DOP.»