Cronaca
Assalti a mano armata nelle campagne di Terlizzi
Nel mirino attrezzature agricole e raccolti. Coldiretti: «Agricoltori trasformati in vigilanti»
Terlizzi - giovedì 14 maggio 2020
13.13
Se non è un clima da far west, poco ci manca. È l'allarme lanciato da Coldiretti Puglia che ha denunciato lo stato di grave pericolo per gli agricoltori di Terlizzi, costantemente esposti agli attacchi di bande che depredano tutto ciò che trovano, non solo nel territorio terlizzesi che è solo l'epicentro delle scorribande.
«Le bande criminali - dice Savino Muraglia, a capo di Coldiretti Puglia - spesso armate stanno condizionando nelle aree rurali la vita quotidiana degli agricoltori, costretti a trasformarsi in vigilanti diurni e notturni. È a rischio la loro stessa incolumità. Il clima che si respira è di paura per imprenditori agricoli, stremati da furti quotidiani, che hanno perso la speranza e per timore e sfiducia non denunciano più gli episodi criminosi che sono costretti a vivere».
I reati più diffusi sono quelli contro il patrimonio, come il furto di mezzi agricoli (15%), l'abigeato (11%), il furto di prodotti agricoli (13%), il racket (9%), l'usura, il danneggiamento, il pascolo abusivo e l'estorsione.
«All'alba, tra le 4 e le 5 del mattino - denuncia il presidente di Coldiretti Terlizzi, Nicola D'Orfeo - i malfattori armati fino ai denti, dopo aver perlustrato le aree che intendono prendere d'assalto, assaltano aziende agricole e frantoi, disinseriscono allarmi e impianti antifurto, per rubare trattori, tagliaerba, motoseghe, forbici elettriche e in caso di mezzi agricoli di grande valore chiedono il cavallo di ritorno per l'eventuale restituzione. Stiamo affrontando uno scenario pericoloso che ci preoccupa molto, perché a repentaglio è l'incolumità nostra, ma anche dei nostri collaboratori e dei nostri figli che lavorano con noi in campagna. Abbiamo allertato il comandate della Tenenza dei Carabinieri di Terlizzi per chiedere un irrobustimento dei controlli».
«Le campagne sono in balia di gruppi della criminalità, delle agromafie che fanno il paio con le ecomafie, che non si fermano - insiste Coldiretti Puglia - neppure davanti al momento di criticità causato dall'emergenza Coronaviurs che sta arrecando gravi danni alle aziende agricole e soprattutto agrituristiche, anzi si moltiplicano i fenomeni criminali con furti di mezzi, prodotti agricoli e chilometri di fili di rame, smaltimento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile».
La Puglia è al terzo posto della classifica nazionale, con un livello di infiltrazione criminale pari all'1,31. Emerge, tra l'altro, come il fenomeno delle agromafie, nel corso degli ultimi anni, abbia accresciuto la propria intensità in particolar modo in Puglia, con Bari all'1,39%, Taranto all'1,30%, Barletta-Andria-Trani all'1,27%. La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile.
«Le bande criminali - dice Savino Muraglia, a capo di Coldiretti Puglia - spesso armate stanno condizionando nelle aree rurali la vita quotidiana degli agricoltori, costretti a trasformarsi in vigilanti diurni e notturni. È a rischio la loro stessa incolumità. Il clima che si respira è di paura per imprenditori agricoli, stremati da furti quotidiani, che hanno perso la speranza e per timore e sfiducia non denunciano più gli episodi criminosi che sono costretti a vivere».
I reati più diffusi sono quelli contro il patrimonio, come il furto di mezzi agricoli (15%), l'abigeato (11%), il furto di prodotti agricoli (13%), il racket (9%), l'usura, il danneggiamento, il pascolo abusivo e l'estorsione.
«All'alba, tra le 4 e le 5 del mattino - denuncia il presidente di Coldiretti Terlizzi, Nicola D'Orfeo - i malfattori armati fino ai denti, dopo aver perlustrato le aree che intendono prendere d'assalto, assaltano aziende agricole e frantoi, disinseriscono allarmi e impianti antifurto, per rubare trattori, tagliaerba, motoseghe, forbici elettriche e in caso di mezzi agricoli di grande valore chiedono il cavallo di ritorno per l'eventuale restituzione. Stiamo affrontando uno scenario pericoloso che ci preoccupa molto, perché a repentaglio è l'incolumità nostra, ma anche dei nostri collaboratori e dei nostri figli che lavorano con noi in campagna. Abbiamo allertato il comandate della Tenenza dei Carabinieri di Terlizzi per chiedere un irrobustimento dei controlli».
«Le campagne sono in balia di gruppi della criminalità, delle agromafie che fanno il paio con le ecomafie, che non si fermano - insiste Coldiretti Puglia - neppure davanti al momento di criticità causato dall'emergenza Coronaviurs che sta arrecando gravi danni alle aziende agricole e soprattutto agrituristiche, anzi si moltiplicano i fenomeni criminali con furti di mezzi, prodotti agricoli e chilometri di fili di rame, smaltimento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile».
La Puglia è al terzo posto della classifica nazionale, con un livello di infiltrazione criminale pari all'1,31. Emerge, tra l'altro, come il fenomeno delle agromafie, nel corso degli ultimi anni, abbia accresciuto la propria intensità in particolar modo in Puglia, con Bari all'1,39%, Taranto all'1,30%, Barletta-Andria-Trani all'1,27%. La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile.