Politica
Assisteva diversamente abile, ma è rimasta senza lavoro. La denuncia del Consigliere Barione
Il Comune di Terlizzi ha affidato il servizio ad un'altra cooperativa. La destra chiede continuità
Terlizzi - sabato 15 ottobre 2022
Affidare un servizio di assistenza scolastica ad un'altra cooperativa è assolutamente legittimo da parte di un ente locale. Non solo è previsto dalla legge, ma è spesso necessario.
Premessa d'obbligo nel trattare il caso di una dipendente di una cooperativa, la quale assisteva un'alunna disabile e che ha perso il lavoro dopo il passaggio di consegne ad un'altra realtà operante nel settore. Atto legittimo dell'Amministrazione comunale, ma l'auspicio sarebbe stato quello di un assorbimento dei lavoratori che avevano svolto un ruolo prezioso nell'ambito dell'assistenza scolastica negli scorsi anni.
La denuncia questa volta arriva dal consigliere Francesco Barione di Fratelli d'Italia che scrive: «Questa mattina (ieri, 14 ottobre, ndr) ho inviato una lettera al sindaco Michelangelo De Chirico per porre alla sua attenzione e all'attenzione dell'intera Amministrazione comunale il caso di una cittadina terlizzese, già dipendente di una cooperativa sociale impegnata nel servizio comunale di assistenza specialistica scolastica, che ha perso il lavoro dopo che l'Amministrazione comunale ha deciso di affidare il servizio a un'altra cooperativa sociale.
Per carità, nulla da dire sulla scelta di cambiare cooperativa, ma in questi casi normalmente chi subentra assume la forza lavoro impegnata fino a quel momento. Lo prevede il contratto nazionale del lavoro - è l'osservazione di Barione -. Ma lo suggerisce il buon senso, visto che la giovane che ha perso il lavoro prestava assistenza a un'alunna diversamente abile minore: garantire continuità occupazionale in questi casi significa anche assicurare continuità educativa ed assistenziale.
Eppure, la cooperativa nuova aggiudicataria del servizio comunale ha omesso di procedere come previsto dalle norme - è l'affondo dell'esponente di destra -. Considerato che siamo in presenza di affidamento di servizio pubblico da parte del Comune di Terlizzi ho chiesto che il Sindaco intervenga subito per porre rimedio a questa vicenda».
La palla ora passa nel campo degli amministratori e della società appaltataria del servizio.
Premessa d'obbligo nel trattare il caso di una dipendente di una cooperativa, la quale assisteva un'alunna disabile e che ha perso il lavoro dopo il passaggio di consegne ad un'altra realtà operante nel settore. Atto legittimo dell'Amministrazione comunale, ma l'auspicio sarebbe stato quello di un assorbimento dei lavoratori che avevano svolto un ruolo prezioso nell'ambito dell'assistenza scolastica negli scorsi anni.
La denuncia questa volta arriva dal consigliere Francesco Barione di Fratelli d'Italia che scrive: «Questa mattina (ieri, 14 ottobre, ndr) ho inviato una lettera al sindaco Michelangelo De Chirico per porre alla sua attenzione e all'attenzione dell'intera Amministrazione comunale il caso di una cittadina terlizzese, già dipendente di una cooperativa sociale impegnata nel servizio comunale di assistenza specialistica scolastica, che ha perso il lavoro dopo che l'Amministrazione comunale ha deciso di affidare il servizio a un'altra cooperativa sociale.
Per carità, nulla da dire sulla scelta di cambiare cooperativa, ma in questi casi normalmente chi subentra assume la forza lavoro impegnata fino a quel momento. Lo prevede il contratto nazionale del lavoro - è l'osservazione di Barione -. Ma lo suggerisce il buon senso, visto che la giovane che ha perso il lavoro prestava assistenza a un'alunna diversamente abile minore: garantire continuità occupazionale in questi casi significa anche assicurare continuità educativa ed assistenziale.
Eppure, la cooperativa nuova aggiudicataria del servizio comunale ha omesso di procedere come previsto dalle norme - è l'affondo dell'esponente di destra -. Considerato che siamo in presenza di affidamento di servizio pubblico da parte del Comune di Terlizzi ho chiesto che il Sindaco intervenga subito per porre rimedio a questa vicenda».
La palla ora passa nel campo degli amministratori e della società appaltataria del servizio.