Territorio
«Terlizzi circondata da sversamenti di manufatti in amianto»
Intervista a Francesco Paolo Barile, referente di Puliamo Terlizzi
Terlizzi - lunedì 26 gennaio 2015
17.09
L'intervento di pulizia nella contrada "Fondo Rotondo" è stato il primo nel 2015 organizzato dall'associazione "Puliamo Terlizzi" – un gruppo di quasi 70 volontari che dal 2013 ha deciso di dedicarsi alla pulizia dell'intero territorio terlizzese – urbano e rurale.
Ecco il punto di vista di Francesco Paolo Barile, referente e tra i fondatori dell'associazione "PT".
Come nasce "Puliamo Terlizzi"?
Nasce dall'evoluzione di "Puliamo l'Appia", dall'incontro di persone sensibili ai temi ambientali e consapevoli di dover fare qualcosa per contrastare il degrado nel nostro territorio. Di qui l'idea di indossare un paio di guanti e ripulire strade e decine di aree sommerse dai rifiuti. A febbraio 2015 nascerà ufficialmente l'associazione, presto daremo informazioni su come iscriversi.
Quale il bilancio a distanza di un anno e mezzo di attività?
88 interventi realizzati in 20 mesi, più di uno a settimana, oltre a decine di azioni di pulizia e manutenzione delle aree verdi, che abbiamo adottato per non lasciarle al degrado. Oltre 50 tonnellate di rifiuti, conferite presso l'isola ecologica, sottratti alle campagne. Decine di denunce, numerosi eventi anche in collaborazione con altre associazioni. Un continuo lavoro di censimento dei siti inquinati.
Quale è stata la risposta della comunità terlizzese?
Tante persone partecipano alle iniziative, centinaia quelle che ci supportano con messaggi, contributi economici e informazioni. L'impressione è che stia germogliando una coscienza ecologista e del rispetto dei beni comuni. C'è ancora molto da fare ed è per questo che abbiamo creato una rete di associazioni che sta sviluppando il progetto IPEA (Incontri Pubblici di Educazione Ambientale). Progetto che abbiamo proposto con una lettera all'Amministrazione Comunale, ma ancora nessuna risposta, così come sulle altre tante istanze.
Il sito più inquinato che avete scoperto?
Sicuramente Pozzo Lioy e la provinciale Ruvo-Molfetta, ma anche l'Appia-Traiana, per la valenza storica e architettonica che racchiude, fa sicuramente impressione. Ce ne sono molti altri, ne abbiamo censiti una quarantina.
Quanto amianto c'è nelle campagne terlizzesi?
Secondo i nostri censimenti, la città è praticamente circondata da sversamenti di manufatti in amianto, molto volte frammentati - il che aumenta il rischio sanitario per la popolazione terlizzese.
Quest'emergenza è stata denunciata alle autorità competenti?
E' stato fatto più volte e con diverse modalità. A cominciare dalle denunce dei siti inquinati al Comune per il tramite della Polizia Municipale, alle massime cariche regionali e provinciali ed ai Carabinieri del NOE. Da tre anni il Comune di Terlizzi stanzia soldi per le bonifiche ambientali e poi non li spende. Eppure i soldi ci sarebbero, visto che oltre ai finanziamenti comunali, grazie anche alle decine di segnalazioni dei volontari di Puliamo Terlizzi, il Comune ha vinto un bando regionale per le bonifiche da 60 mila euro, oltre ad un finanziamento provinciale di circa 40 mila euro ottenuto oltre un anno fa. Ad oggi la somma complessiva disponibile sarebbe di 400 mila euro ma questa pare venga spalmata su più anni, senza che ci sia un piano ed un bando per le bonifiche. Le istituzioni devono fare la loro parte; questa situazione non è più tollerabile: ci auguriamo che il 2015 sia l'anno buono.
Un messaggio alla cittadinanza.
Disabituatevi al degrado. Si può costruire un posto migliore attraverso l'indignazione e la denuncia, ma anche indossando un paio di guanti e prendendosi cura – con dedizione e umiltà - di un pezzetto di città o di territorio. Un ambiente pulito e ordinato non può che far bene a noi, al turismo e alla nostra economia ed a chi verrà dopo.
Un immenso ringraziamento a chi crede in questo progetto e ci sostiene e a tutto lo staff - circa 20 super-volontari – che lavora quasi ogni giorno per organizzare molteplici attività.
Ecco il punto di vista di Francesco Paolo Barile, referente e tra i fondatori dell'associazione "PT".
Come nasce "Puliamo Terlizzi"?
Nasce dall'evoluzione di "Puliamo l'Appia", dall'incontro di persone sensibili ai temi ambientali e consapevoli di dover fare qualcosa per contrastare il degrado nel nostro territorio. Di qui l'idea di indossare un paio di guanti e ripulire strade e decine di aree sommerse dai rifiuti. A febbraio 2015 nascerà ufficialmente l'associazione, presto daremo informazioni su come iscriversi.
Quale il bilancio a distanza di un anno e mezzo di attività?
88 interventi realizzati in 20 mesi, più di uno a settimana, oltre a decine di azioni di pulizia e manutenzione delle aree verdi, che abbiamo adottato per non lasciarle al degrado. Oltre 50 tonnellate di rifiuti, conferite presso l'isola ecologica, sottratti alle campagne. Decine di denunce, numerosi eventi anche in collaborazione con altre associazioni. Un continuo lavoro di censimento dei siti inquinati.
Quale è stata la risposta della comunità terlizzese?
Tante persone partecipano alle iniziative, centinaia quelle che ci supportano con messaggi, contributi economici e informazioni. L'impressione è che stia germogliando una coscienza ecologista e del rispetto dei beni comuni. C'è ancora molto da fare ed è per questo che abbiamo creato una rete di associazioni che sta sviluppando il progetto IPEA (Incontri Pubblici di Educazione Ambientale). Progetto che abbiamo proposto con una lettera all'Amministrazione Comunale, ma ancora nessuna risposta, così come sulle altre tante istanze.
Il sito più inquinato che avete scoperto?
Sicuramente Pozzo Lioy e la provinciale Ruvo-Molfetta, ma anche l'Appia-Traiana, per la valenza storica e architettonica che racchiude, fa sicuramente impressione. Ce ne sono molti altri, ne abbiamo censiti una quarantina.
Quanto amianto c'è nelle campagne terlizzesi?
Secondo i nostri censimenti, la città è praticamente circondata da sversamenti di manufatti in amianto, molto volte frammentati - il che aumenta il rischio sanitario per la popolazione terlizzese.
Quest'emergenza è stata denunciata alle autorità competenti?
E' stato fatto più volte e con diverse modalità. A cominciare dalle denunce dei siti inquinati al Comune per il tramite della Polizia Municipale, alle massime cariche regionali e provinciali ed ai Carabinieri del NOE. Da tre anni il Comune di Terlizzi stanzia soldi per le bonifiche ambientali e poi non li spende. Eppure i soldi ci sarebbero, visto che oltre ai finanziamenti comunali, grazie anche alle decine di segnalazioni dei volontari di Puliamo Terlizzi, il Comune ha vinto un bando regionale per le bonifiche da 60 mila euro, oltre ad un finanziamento provinciale di circa 40 mila euro ottenuto oltre un anno fa. Ad oggi la somma complessiva disponibile sarebbe di 400 mila euro ma questa pare venga spalmata su più anni, senza che ci sia un piano ed un bando per le bonifiche. Le istituzioni devono fare la loro parte; questa situazione non è più tollerabile: ci auguriamo che il 2015 sia l'anno buono.
Un messaggio alla cittadinanza.
Disabituatevi al degrado. Si può costruire un posto migliore attraverso l'indignazione e la denuncia, ma anche indossando un paio di guanti e prendendosi cura – con dedizione e umiltà - di un pezzetto di città o di territorio. Un ambiente pulito e ordinato non può che far bene a noi, al turismo e alla nostra economia ed a chi verrà dopo.
Un immenso ringraziamento a chi crede in questo progetto e ci sostiene e a tutto lo staff - circa 20 super-volontari – che lavora quasi ogni giorno per organizzare molteplici attività.