Cronaca
Blitz interforze nell'ex Laterificio Pugliese: decine di migranti identificati
Allestita un'apposita sede logistica all'interno del PalaChicoli. De Chirico: «È stata un'azione di controllo del territorio»
Terlizzi - mercoledì 27 novembre 2024
Un'operazione interforze con l'obiettivo di identificare e di verificare la posizione di cittadini stranieri rifugiati all'interno dell'ex Laterificio Pugliese di Terlizzi, la ex storica azienda tra via Mazzini, viale dei Lilium e via Rimini e da anni vuota. Una struttura abbandonata in attesa di una riqualificazione oramai ferma nel tempo.
È quanto messo in campo anche a Terlizzi, nell'intera giornata di ieri, su disposizione del questore di Bari, Massimo Gambino, col coordinamento della Prefettura del capoluogo, e che ha coinvolto Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale e Vigili del Fuoco, all'interno dell'ex fabbrica di laterizi diventata rifugio di migranti di origine nordafricana impiegati in lavori stagionali. Decine quelli identificati all'interno del PalaChicoli, dov'è stata allestita una sede logistica.
I controlli di identificazione e regolarizzazione dei cittadini stranieri, lavoratori stagionali arrivati in città per la stagione olearia, si sono protratti sino a tarda sera - alcuni dei quali sono ancora in corso - e hanno avuto come scopo quello di verificare la posizione sul territorio di numerosi migranti. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico e quando gli agenti e i militari, con un elicottero del IX Reparto Volo della Polizia di Stato, sono entrati nel rifugio, i migranti sono stati controllati.
Perlopiù arrivavano dall'Africa, con alle spalle lunghi viaggi. L'area, in condizioni igienico-sanitarie fatiscenti, divenuta un posto dove i migranti potevano dormire, e cambiare i loro abiti logori è stata ispezionata. «Dopo dei casi accaduti a Terlizzi, ho richiesto la convocazione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica - ha detto Michelangelo De Chirico - e da quel tavolo, col prefetto Francesco Russo, è emersa la necessità di presidiare il nostro territorio con maggiori controlli».
Non solo di natura repressiva, ma anche per contrastare il "lavoro nero" e verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro durante la raccolta delle olive. Fino al blitz di ieri. «Un'azione mirata, disposta dalla Questura - ha detto ancora il primo cittadino - con un dispiegamento interforze che ha presidiato l'area dell'ex laterificio, occupato dai migranti». I ringraziamenti del sindaco sono estesi «alle associazioni di volontariato che hanno partecipato a quest'importante attività».
«Non è stata una semplice operazione di polizia - ha chiarito De Chirico -, ma una azione di controllo, per la quale noi ringraziamo le istituzioni sovracomunali che hanno dato ascolto non solo al sindaco, ma all'intera città che chiedeva e chiede ancora - ha terminato - una presenza sempre costante delle forze dell'ordine».
È quanto messo in campo anche a Terlizzi, nell'intera giornata di ieri, su disposizione del questore di Bari, Massimo Gambino, col coordinamento della Prefettura del capoluogo, e che ha coinvolto Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale e Vigili del Fuoco, all'interno dell'ex fabbrica di laterizi diventata rifugio di migranti di origine nordafricana impiegati in lavori stagionali. Decine quelli identificati all'interno del PalaChicoli, dov'è stata allestita una sede logistica.
I controlli di identificazione e regolarizzazione dei cittadini stranieri, lavoratori stagionali arrivati in città per la stagione olearia, si sono protratti sino a tarda sera - alcuni dei quali sono ancora in corso - e hanno avuto come scopo quello di verificare la posizione sul territorio di numerosi migranti. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico e quando gli agenti e i militari, con un elicottero del IX Reparto Volo della Polizia di Stato, sono entrati nel rifugio, i migranti sono stati controllati.
Perlopiù arrivavano dall'Africa, con alle spalle lunghi viaggi. L'area, in condizioni igienico-sanitarie fatiscenti, divenuta un posto dove i migranti potevano dormire, e cambiare i loro abiti logori è stata ispezionata. «Dopo dei casi accaduti a Terlizzi, ho richiesto la convocazione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica - ha detto Michelangelo De Chirico - e da quel tavolo, col prefetto Francesco Russo, è emersa la necessità di presidiare il nostro territorio con maggiori controlli».
Non solo di natura repressiva, ma anche per contrastare il "lavoro nero" e verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro durante la raccolta delle olive. Fino al blitz di ieri. «Un'azione mirata, disposta dalla Questura - ha detto ancora il primo cittadino - con un dispiegamento interforze che ha presidiato l'area dell'ex laterificio, occupato dai migranti». I ringraziamenti del sindaco sono estesi «alle associazioni di volontariato che hanno partecipato a quest'importante attività».
«Non è stata una semplice operazione di polizia - ha chiarito De Chirico -, ma una azione di controllo, per la quale noi ringraziamo le istituzioni sovracomunali che hanno dato ascolto non solo al sindaco, ma all'intera città che chiedeva e chiede ancora - ha terminato - una presenza sempre costante delle forze dell'ordine».